PNRR

Competenze digitali, il nuovo Piano operativo per la ripresa italiana: azioni e prossimi step

Il nuovo Piano operativo della Strategia per le competenze digitali è il risultato del primo ciclo di rimodulazioni e consolidamento delle azioni inserite nel PNRR, con un approccio organico e multistakeholder che è la chiave di volta per la ripresa.

Pubblicato il 07 Ott 2022

Nello Iacono

Coordinatore Coalizione Nazionale Repubblica Digitale - Dipartimento per la trasformazione digitale

Erika Miglietta

Dirigente del Dipartimento per la trasformazione digitale

digital skill

Con la pubblicazione della nuova versione del Piano operativo della Strategia Nazionale per le Competenze Digitali, viene effettuato un passo importante per il miglioramento del quadro delle competenze digitali in Italia. Il percorso si sviluppa in un contesto di potenziamento degli ecosistemi di innovazione e di educazione e ha l’obiettivo di chiudere entro il 2026 il gap attuale rispetto a Paesi simili come Germania, Francia, e Spagna. Questo consentirà di rendere il digitale una reale opportunità di crescita sociale ed economica, abbattendo l’analfabetismo digitale e sviluppando un cambiamento culturale in tutti i settori della società.

Trasformazione digitale, i punti da cui partire e cosa rafforzare

Il Piano è il risultato del primo ciclo di miglioramento e recepisce i riscontri dei rapporti di monitoraggio e le novità del periodo 2020-2022 affinando il cruscotto di indicatori. Questo consente di iniziare a colmare le carenze di azioni in alcuni fondamentali assi di intervento, come quello relativo alle competenze specialistiche ICT, e rafforzare la partecipazione e il raccordo dei diversi soggetti pubblici, privati e del terzo settore in una logica di coordinamento complessivo e di sforzo integrato, che è la chiave per essere al contempo efficaci e veloci.

L’inserimento nel PNRR di molte azioni del Piano rende inoltre ancora più importante questa tappa, creando le condizioni gestionali, organizzative ed economiche fondamentali per la realizzazione delle diverse azioni. L’ambizione e l’auspicio è che questo Piano sia anche, nella percezione collettiva ai diversi livelli di governance e responsabilità, anche il segnale della consapevolezza della centralità delle competenze, e di quelle digitali in particolare, come condizione e premessa fondamentale della crescita economica e sociale.

Competenze digitali, la situazione italiana

La situazione italiana, come mostrato dai principali indicatori internazionali, evidenzia un generale ritardo nell’area delle competenze digitali. Il rapporto DESI 2022 mostra che la percentuale degli italiani con competenze digitali inferiori a quelle di base è ancora maggioritaria (54%).

Problemi specifici sono relativi anche al divario territoriale e al divario di genere: nel 2020[1], circa il 18,9% del totale delle laureate ha conseguito il titolo in percorsi STEM, contro il 39,2% di laureati di genere maschile.

Uno dei motivi principali del ritardo italiano è la scarsa rilevanza attribuita per lungo tempo al tema, insieme alla mancanza di sinergie tra le diverse iniziative in campo. La Strategia Nazionale, il lancio della Coalizione Nazionale e la prima versione del Piano operativo risalgono, infatti, solo al 2020. Come viene evidenziato nel rapporto DESI 2022, però, l’Italia sta riducendo il divario rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea.

Per migliorare la performance attraverso gli indicatori chiave, l’Italia deve affrontare la diffusa mancanza di consapevolezza digitale, avendo ben chiaro che questo risultato è strettamente correlato con il potenziamento complessivo del sistema educativo e con la riduzione delle disuguaglianze sociali, di genere e territoriali. In questo senso, il digital divide, come sottolinea il Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile 2021 dell’Istat, “tende ad aumentare le disuguaglianze socio-culturali ed economiche e ad aggravarle ulteriormente”.

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Cosa contiene il Piano

Questa versione del Piano aggiorna la precedente, pubblicata nel dicembre 2020, di cui mantiene l’approccio organico e integrato al tema delle competenze digitali. In particolare, sono rafforzati gli aspetti e le linee di azione che hanno consentito di riscontrare i primi progressi, con le integrazioni e le rimodulazioni correlate al finanziamento del PNRR, oltre che con i miglioramenti e le evoluzioni legati al monitoraggio del Piano e al coinvolgimento fondamentale delle Amministrazioni regionali. Il progresso registrato nel 2021 è dovuto al primo impatto dell’azione di spinta e coordinamento legata a questo Piano operativo e ai progetti della Coalizione Nazionale (ad oggi oltre 300 con più di 250 organizzazioni aderenti – enti pubblici e privati e organizzazioni del terzo settore), naturalmente in integrazione con gli effetti delle misure legate al periodo pandemico, con un utilizzo forzatamente maggiore della rete e dei servizi digitali pubblici e privati. Molte azioni di sistema devono, però, ancora dispiegarsi, e poiché siamo in un ambito di cambiamento culturale, sarà possibile osservare i primi risultati significativi in termini di indicatori di impatto soltanto a partire dal 2023.

La consapevolezza che guida questo Piano è che, in linea con quanto indicato dal rapporto DESI 2022, questo è un ambito strategico di sviluppo sociale ed economico: “Senza una salda padronanza delle competenze digitali, non c’è modo di promuovere l’innovazione e rimanere competitivi. Lo stesso vale per il settore pubblico che avrà bisogno di competenze digitali nel contesto professionale o personale quotidiano”.

I riscontri dai rapporti di monitoraggio e il processo di aggiornamento

Il processo di aggiornamento del Piano è stato coordinato dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri (DTD) su mandato del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD), condiviso nell’ambito del Comitato Tecnico Guida di Repubblica Digitale. Sono stati coinvolti Ministeri, Regioni, Province, Comuni, Università, Istituti di ricerca, imprese, professionisti, RAI e associazioni del settore pubblico oltre alle organizzazioni aderenti alla Coalizione Nazionale per le competenze digitali, avvalendosi del contributo dai cittadini tramite consultazioni pubbliche attivate nel corso di eventi tematici e sul portale dedicato.

Dai rapporti di monitoraggio, in particolare si è ravvisata la necessità di modifica di 16 indicatori di impatto (21% degli indicatori previsti), per rendere il cruscotto più funzionale al percorso di miglioramento e sono emersi interessanti dati:

  • il trend medio annuo complessivo è del 3,3% , rispetto all’1,6% della media UE;
  • 6,5% è il livello medio di completamento dei target definiti;
  • il 62% degli Indicatori mostra variazioni positive;
  • 2 target fissati nel 2020 per il 2025 sono già raggiunti;

e in particolare il trend degli indicatori (dati al 2021)

  • dell’asse 1 (Istruzione e formazione superiore) è del 5,8% rispetto al 9,2% dei Paesi UE;
  • dell’asse 2 (forza lavoro attiva) è dell’1,4% rispetto al -1,5% dei Paesi UE;
  • dell’asse 3 (competenze specialistiche ICT) è di -6,8% rispetto al -4,1% dei Paesi UE
  • dell’asse 4 (cittadini) è del 10,5% rispetto al -0,1% dei Paesi UE

I dati sono stati valutati per una rimodulazione efficace delle azioni del Piano sui diversi assi di intervento. Questa attività ha tenuto conto dell’evoluzione dei fattori che incidono sull’attuazione della Strategia, tra cui l’impatto degli eventi legati alla pandemia da COVID-19 e il relativo impulso alla digitalizzazione, l’effetto o delle policy e i fattori fisiologici legati allo shift generazionale ed è stata condotta partendo dallo studio delle serie storiche dei valori associati a ciascuno degli indicatori di efficacia.

Sulla base dei rapporti di monitoraggio, le Amministrazioni coinvolte nel percorso di aggiornamento hanno promosso nuove azioni per rafforzare l’efficacia del Piano e gli impatti attesi iniziando a colmare le carenze sulle aree con trend inferiore a quello europeo. Contestualmente le linee di azione che hanno consentito di ottenere i primi progressi sono state rafforzate con le integrazioni, l’accelerazione e le rimodulazioni correlate alla definizione e l’avvio delle misure finanziate dal PNRR, oltre che con i miglioramenti e le evoluzioni legati al monitoraggio del Piano e al coinvolgimento fondamentale della Coalizione Nazionale e delle Amministrazioni regionali.

Il processo di aggiornamento ha pertanto previsto due percorsi distinti, ma profondamente sinergici: il primo incentrato sulla rimodulazione e sul disegno di nuove azioni promosse dalle Amministrazioni centrali, regionali e dalla Coalizione Nazionale; il secondo sul rafforzamento del sistema di monitoraggio dei risultati e dell’impatto dell’intera Strategia.

Il Piano include infatti le iniziative sulle competenze digitali finanziate dal PNRR ed è in correlazione con le principali politiche di settore intervenute nel periodo 2020-2022, costituendo lo strumento di orientamento e raccordo sul tema delle competenze digitali. Il pieno coinvolgimento delle Regioni, per declinare con maggiore dettaglio l’attuazione della Strategia a livello locale, è funzionale ad un efficace approccio alle specificità e differenze territoriali del nostro Paese, la cui importanza è evidente anche dai risultati del DESI regionale, elaborato dall’Osservatorio Agenda Digitale (del Politecnico di Milano).

Le principali azioni del piano

Il Piano mantiene la sua struttura con i quattro Assi di intervento dedicati all’istruzione e formazione superiore, alla forza lavoro attiva, alle competenze specialistiche ICT e ai cittadini. Gli Assi sono articolati a loro volta in 41 linee di intervento e in 59 azioni. Per ciascuna azione è presente il dettaglio dei destinatari e degli attori coinvolti, le milestone e gli indicatori di risultato e le fonti finanziarie.

Il raggiungimento degli obiettivi della Strategia viene misurato attraverso 75 indicatori di impatto, suddivisi tra fattori abilitanti e risultati da ottenere, rimodulati, come su evidenziato, sulla base delle rilevazioni elaborate dai principali Istituti di Ricerca nazionali ed internazionali, (quali ad esempio Istat, Eurostat).

Asse 1 – Competenze digitali nel ciclo dell’istruzione e della formazione superiore

L’Asse 1 prevede il coordinamento del Ministero dell’Istruzione e del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), e presenta azioni mirate a rafforzare le competenze digitali degli studenti e degli insegnanti e favorire l’avvio di percorsi di orientamento efficaci verso una formazione superiore di carattere scientifico e tecnologico.

Con un approccio sinergico rispetto ai sistemi dell’istruzione scolastica e dell’università e della ricerca, le azioni correlano quanto previsto dai principali strumenti di policy, come il Piano Nazionale Scuola Digitale, Programma Nazionale Ricerca (PNR) e il Programma Progetti di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN), contenuti nel PNRR, che concorrono a rafforzare le misure di sostegno alla ricerca scientifica e la competitività nazionale.

Sono presenti le azioni del PNRR (Missione 4) in tema di istruzione nell’ambito della didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico, e quindi le azioni relative a Scuola 4.0 (scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori), e sostenute dagli investimenti relativi a Nuove competenze e nuovi linguaggi, Didattica e competenze universitarie avanzate, Estensione del numero dei dottorati di ricerca e dottorati innovativi per la PA e il patrimonio culturale .

Inoltre, sono previste specifiche azioni, in linea con la Strategia Nazionale per la parità di genere, per ridurre l’attuale divario di genere nell’ambito delle competenze digitali e in particolare per favorire l’accesso alle discipline e alle professioni STEM da parte della popolazione femminile.

A queste si aggiungono le azioni della Coalizione Nazionale, che hanno consentito nel 2021 di coinvolgere una platea di circa 6 milioni di studenti e quasi 100.000 docenti.

Asse 2 – Forza lavoro attiva

L’Asse 2 è strutturato in due sotto Assi tematici dedicati alla forza lavoro attiva nel settore privato e nel settore pubblico, con il coordinamento rispettivamente del Ministero per lo Sviluppo Economico (MiSE), e del Dipartimento Funzione Pubblica, con azioni anche del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MiLPS), del Ministero della Cultura, di AgiD e di Unioncamere.

In particolare, per il settore privato il focus è sul processo di transizione digitale e tecnologico delle imprese attraverso il potenziamento delle competenze digitali, la promozione di una maggiore consapevolezza sulle nuove tecnologie, l’ammodernamento dei processi produttivi e dei modelli di business e il miglioramento dell’utilizzo e dell’accesso alle reti di telecomunicazioni.

Nel PNRR (Missioni 1, 4 e 5) sono incluse le azioni previste nell’ambito della Transizione 4.0, delle Reti Ultraveloci, del Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico, dell’Integrazione del Fondo Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo e della riforma delle Politiche Attive del Lavoro – Inclusione e Coesione. A queste si aggiungono le azioni di sostegno ai processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI e delle reti di impresa operanti sull’intero territorio nazionale.

Per la forza lavoro del settore pubblico, il PNRR (Missione 1) sostiene riforme e investimenti dedicati alla formazione e riqualificazione di dipendenti pubblici delle Amministrazioni centrali e locali, che consentono di rafforzare le politiche già precedentemente adottate, anche in raccordo con il Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione e il Programma Strategico per l’Intelligenza Artificiale (IA) 2022-2024.

Al raggiungimento degli obiettivi dell’Asse 2 concorrono, inoltre, le iniziative della Coalizione Nazionale che nel 2021 hanno visto il coinvolgimento di oltre 250.000 lavoratori, tra settore privato e pubblico.

Asse 3 – Competenze specialistiche ICT

Le azioni previste nell’Asse 3, dove la situazione è tra le più critiche (rispetto alle esigenze delle imprese e alla situazione degli altri Paesi UE di riferimento), sono volte ad incentivare l’accesso alle discipline e alle professioni STEM con particolare attenzione ai corsi di laurea ICT e all’impiego di risorse ICT nel settore pubblico e privato.

Con il coordinamento del MUR e del MiSE, e con azioni anche del MITD-DTD, tra gli obiettivi c’è la riduzione del divario di genere presente in ambito ICT, operando non solo sull’orientamento agli studi ma agendo anche sul reskilling e upskilling, oltre che sul progresso di carriera.

Il PNRR (Missione 4) sostiene le azioni del Piano volte a favorire l’incremento di specialisti ICT e il loro impiego nei settori considerati strategici per la crescita del Paese, potenziando le condizioni di supporto alla ricerca e all’innovazione, come l’introduzione di dottorati innovativi.

Tra le azioni quelle del Piano Nazionale Transizione 4.0, sono finalizzate anche all’incremento degli occupati in ambito ICT con interventi di formazione.

Di recente avvio è il Fondo per la Repubblica Digitale, promosso da MITD-DTD e ACRI, rivolto primariamente a giovani NEET, donne, sia per primo orientamento sia per upskilling e reskilling sull’ICT.

Al raggiungimento degli obiettivi dell’Asse 3 concorrono inoltre 76 iniziative della Coalizione Nazionale.

Asse 4 – Cittadini

Il coordinamento delle azioni è del MITD-DTD, con azioni anche del MiSE, del MiLPS, dell’Agenzia Nazionale Giovani, Ministro Politiche Giovanili e di RAI.

Il PNRR (Missioni 1 e 5) sostiene le azioni del Piano in un’ottica di inclusione sociale e attenzione ai divari territoriali, di genere e generazionali: tra queste, il Servizio civile digitale, la Rete dei servizi di facilitazione digitale, il Piano operativo per il sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti, la riforma delle Politiche Attive del Lavoro – Inclusione e Coesione. A questi si aggiungono gli interventi promossi nell’ambito del Fondo Nuove Competenze, volti a favorire l’acquisizione di nuove competenze professionali basate su DigComp, definendo livelli essenziali di qualità per le attività di upskilling e reskilling dei lavoratori in transizione, disoccupati, beneficiari di strumenti di sostegno o di integrazione salariale.

Al raggiungimento degli obiettivi dell’Asse 4 (ad esempio, 70% di cittadini in possesso di competenze digitali almeno di base entro il 2026), concorrono inoltre:

  • le iniziative della Coalizione Nazionale che hanno visto nel 2021 il coinvolgimento di circa 1 milione e 600mila cittadini;
  • le Agende Digitali Regionali, elemento cardine nel contrasto al digital divide e alla promozione della cultura digitale in modo capillare sul territorio italiano.

Prossimi passi

Il Piano si muove all’interno di un ciclo di miglioramento ed è, di conseguenza, necessariamente uno strumento in progressiva evoluzione, sia rispetto al contesto interno che a quello europeo e, in generale, internazionale.

Le principali attività alle quali si lavorerà, anche nella prospettiva del prossimo aggiornamento 2023, possono essere così riassunte:

  1. ampliare la prospettiva temporale del cruscotto allineandola agli obiettivi 2030 del Decennio Digitale europeo;
  2. incrementare l’integrazione e le sinergie tra le azioni dei quattro Assi di Intervento, sia a livello centrale che territoriale (qui in termini soprattutto di Agende digitali regionali e iniziative della Coalizione Nazionale), supportando ulteriormente lo sviluppo di correlazioni e collaborazioni, oltre che il coordinamento tra i soggetti coinvolti (istituzionali e non);
  3. arricchire il Piano con le azioni sviluppate dai gruppi di lavoro tematici istituiti e in via di istituzione nell’ambito di Repubblica Digitale (inclusione digitale, DigComp, gaming, divario digitale di genere, competenze specialistiche ICT);
  4. valorizzare maggiormente i risultati del rapporto di monitoraggio, dando disponibilità anche di microdati, nella direzione di una condivisione più ampia con cittadini e addetti ai lavori, e per una progettazione di azioni sempre più data-driven.

Il Piano, secondo queste direttrici di azione, si propone così anche come luogo di coprogettazione e lavoro comune e collaborativo multistakeholder, di singoli individui, degli attori pubblici, del terzo settore e privati, pienamente nella logica dell’open government.

Con la Strategia Nazionale per le competenze digitali, il Piano operativo e tutte le azioni che rientrano nell’iniziativa Repubblica Digitale è stato definito un percorso basato su una solida strategia, però la strada è ancora lunga. È necessario, pertanto, che tutti gli attori già coinvolti e quelli che lo saranno prossimamente, anche nell’ambito della Coalizione Nazionale, si impegnino per il conseguimento, in maniera congiunta e organica, degli obiettivi sfidanti che è necessario che il nostro Paese raggiunga.

Note

  1. Rapporto Almalaurea 2022

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