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AI Act, le competenze di “AI Literacy” richieste e come svilupparle



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L’AI Act richiede interventi di alfabetizzazione per sviluppare una governance dell’IA responsabile. Ecco obblighi normativi, approcci strategici e macroaree di intervento per conformarsi all’articolo 4 del regolamento

Pubblicato il 18 mar 2025

Alessandro Gui e Giovanna Galasso

Partner di Intellera Consulting (Part of Accenture)

Pablo Ivankovich

Senior Aassociate di Intellera Consulting

Sara Mancini

Senior Manager di Intellera Consulting

Claudia Morbidini

Associate di Intellera, part of Accenture Group

Elisabetta Trinca

Senior Expert di Intellera Consulting



intelligenza artificiale, claude ai, computer use (1)

Il Regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale (AI Act), entrato in vigore lo scorso agosto, ambisce a garantire lo sviluppo di un’intelligenza artificiale affidabile, trasparente e resiliente, nel rispetto dei diritti umani e dei principi etici.

Per conseguire tale obiettivo, la legislazione introduce in maniera graduale una serie di obblighi per fornitori e deployer di IA, tra i quali lo sviluppo di competenze e conoscenze in materia. Nonostante non ci siano indicazioni uniche a riguardo, numerosi sono gli accorgimenti che le organizzazioni possono intraprendere per ottemperare alla normativa europea e, dunque, sviluppare una governance dell’IA a 360°.

Dal 2 febbraio 2025 trovano applicazione le disposizioni di cuiall’Art. 4 dell’AI Act, che mettono fornitori e deployer di sistemi di IA di fronte a un obbligo fondamentale: garantire che tutte le persone coinvolte nel funzionamento e nell’uso dei loro sistemi di intelligenza artificiale (IA) abbiano competenze, conoscenze e consapevolezza adeguate attraverso specifici piani e azioni di AI Literacy (alfabetizzazione sull’IA).

Definizione e requisiti dell’AI literacy secondo il regolamento AI Act

La definizione di AI Literacy la troviamo nello stesso AI Act (Art. 3):

Le competenze, le conoscenze e la comprensione che consentono ai fornitori, ai deployer e alle persone interessate, tenendo conto dei loro rispettivi diritti e obblighi nel contesto del presente regolamento, di procedere a una diffusione informata dei sistemi di IA, nonché di acquisire consapevolezza in merito alle opportunità e ai rischi dell’IA e ai possibili danni che essa può causare.

Promuovere un uso responsabile e informato dell’IA

Secondo il Regolamento, non è solo richiesto alle organizzazioni di sviluppare conoscenze e qualifiche rispetto al tema, ma di promuovere un uso responsabile e informato di tutte le tecnologie basate su intelligenza artificiale (Art. 4):

I fornitori e i deployer dei sistemi di IA adottano misure per garantire nella misura del possibile un livello sufficiente di alfabetizzazione in materia di IA del loro personale nonché di qualsiasi altra persona che si occupa del funzionamento e dell’utilizzo dei sistemi di IA per loro conto, prendendo in considerazione le loro conoscenze tecniche, la loro esperienza, istruzione e formazione, nonché il contesto in cui i sistemi di IA devono essere utilizzati, e tenendo conto delle persone o dei gruppi di persone su cui i sistemi di IA devono essere utilizzati.

Educazione e formazione del personale

Questo implica un impegno concreto nell’educare e formare il personale tenendo conto delle competenze tecniche, dell’esperienza e del contesto in cui l’IA viene applicata. L’obiettivo non è il solo raggiungimento della conformità normativa, bensì la promozione di una cultura aziendale basata sulla consapevolezza, sulla gestione responsabile dell’intelligenza artificiale e sulla valorizzazione delle opportunità legate al suo impiego.

Il Considerando 20 dell’AI Act, in tal senso, evidenzia il ruolo cruciale dell’alfabetizzazione IA nella tutela dei diritti fondamentali, della salute e della sicurezza dei cittadini. Comprendere a fondo le tecnologie di intelligenza artificiale non è solo un vantaggio, ma una necessità per prendere decisioni consapevoli come diretto utilizzatore, o valutarne i risultati se ne si subiscono le decisioni (si pensi ad esempio a sistemi di IA che assegnano risorse, tributi, ecc.).

Strategie per l’implementazione dell’AI literacy nelle organizzazioni

L’alfabetizzazione sull’IA, infatti, non riguarda solo tecnici e sviluppatori, ma tutti gli attori coinvolti nella catena del valore dell’IA e, pertanto, è necessario intervenire attraverso piani formativi specifici così da sviluppare una cultura sull’IA e l’IA Governance.

Quel che è richiesto è quindi uno sforzo di “best effort obligation, per cui adottare tutte le misure ragionevolmente possibili. Questo significa che, pur non essendoci un’unica modalità prescritta per raggiungere la conformità, le organizzazioni devono dimostrare un impegno concreto e continuo nell’implementare strategie di formazione, consapevolezza e monitoraggio dell’alfabetizzazione sull’IA. Infatti, anche se non esiste una policy organizzativa universale adatta a tutte le realtà, vi sono accorgimenti fondamentali che è utile prendere in considerazione.

In tal senso, l’AI Office europeo ha pubblicato, una compilazione di buone pratiche in termini di alfabetizzazione dell’IA per tenere conto delle diverse specificità delle organizzazioni e fornire esempi pratici da cui trarre inspirazione. In generale le disposizioni dell’AI Act raccomandano di agire su tre fronti formativi:

  • Momenti collettivi volti allo sviluppo delle conoscenze fattuali sull’IA e le sue applicazioni, attraverso lo studio e l’esperienza diretta. A riguardo, è possibile predisporre workshop e veicolare, all’interno dell’organizzazione, linee guida e best practices di settore.
  • Focus sui rischi legati all’IA e sul perché delle decisioni. Infatti, è necessario comprendere il “perché” delle sue decisioni, così da intercettarne gli errori e i malfunzionamenti. Lo sviluppo di tali conoscenze include, ma non è limitato a, la comprensione di che cosa è l’IA, anche nel contesto organizzativo, e di quali sono i rischi che essa comporta.
  • Revisione interna di linee guida e policy ad hoc. Per sviluppare le competenze necessarie, si suggerisce di applicare le informazioni fattuali raccolte in materia di IA nella quotidianità, sia professionale sia personale. A tal fine, può rivelarsi utile organizzare workshop e interventi formativi volti ad analizzare casi studio su dilemmi etici legati all’IA e incentivare il processo di revisione interna di linee guida e altri strumenti di policy affinché risultino chiari ed esaustivi.

Sviluppo di politiche organizzative per la governance dell’IA

Al fine di ottemperare all’obbligo preposto dall’Art. 4, sarà necessario sviluppare piani formativi e piani strategici specifici mirati a definire ruoli, processi e responsabilità nell’ottica di una governance dell’IA estesa lungo tutto il ciclo di vita dei sistemi, enfatizzando l’aspetto collaborativo tra i vari attori in gioco.

Innanzitutto, per sviluppare politiche di alfabetizzazione sull’IA è bene avere un piano strategico organizzativo aggiornato con specifiche di IA. Infatti, è dimostrato come l’integrazione dei piani organizzativi con specifiche di IA rappresenti un metodo efficace per gestire il cambiamento e, in questo contesto, l’alfabetizzazione sull’IA svolga un ruolo fondamentale nel favorire un’adozione consapevole delle nuove tecnologie. Nel dettaglio, il piano deve ambire a descrivere come l’organizzazione intende agire, tra le altre cose, per lo sviluppo di soluzioni IA e/o per l’integrazione di tali soluzioni nelle proprie attività e funzionamento. In tal modo, vengono messi in luce possibili sfide e punti di forza per l’implementazione e il documento può risultare funzionale allo sviluppo di interventi di alfabetizzazione IA dal momento che rappresenta una ricca fonte di informazione per comprendere la visione dell’organizzazione in merito.

In seguito all’aggiornamento del piano strategico, si procede con la mappatura delle competenze IA interne e, come suggerito anche dallo Standard ISO42001:2023 sui sistemi di gestione IA, delle conoscenze che i dipendenti operanti in ambito IA devono possedere, così da garantire che il personale preposto sia competente sulla base della propria istruzione o per aver ricevuto formazione ad hoc o grazie all’esperienza maturata in ambiente lavorativo. Nel caso in cui dalla mappatura emerga la necessità di integrare le conoscenze del personale, l’organizzazione è invitata ad adottare misure specifiche per l’acquisizione di tali competenze e valutare l’efficacia delle azioni intraprese.

Politiche organizzative di alfabetizzazione sull’IA: le macroaree di intervento

Dunque, prendendo in considerazione anche i piani nazionali ed europei rilevanti in materia, le politiche organizzative di alfabetizzazione sull’IA prevedono quattro macroaree di intervento:

  1. Alfabetizzazione generale per tutti i dipendenti delle organizzazioni che hanno in attivo sistemi di IA, sia sulle componenti di base di un sistema di IA che le sfide legate ai suoi rischi, all’’AI Act e al concetto di stratificazione del rischio, nonché nozioni generali sull’importanza di una governance a 360°.
  2. Programmi di sensibilizzazione a livello strategico per dirigenti di alto livello, affinché la visione e la missione dell’organizzazione incorporino l’importanza dell’IA e della sua governance.
  3. Programmi per lo sviluppo di competenze IA rivolti a specialisti IT (tra cui sviluppatori) che includono nozioni fondamentali relative a sviluppo, configurazione, uso e monitoraggio di strumenti di IA, con particolare attenzione alle tecniche di mitigazione dei bias (bilanciamento dei dataset, rimozione dei pregiudizi nei dati) e tecniche di miglioramento dell’interpretabilità.
  4. Workshop rivolti a esperti di settore che, all’interno delle loro attività, si interfacciano con IA e ne fanno uso e, pertanto, richiedono lo sviluppo di competenze ad hoc a riguardo.
  5. Programmi di formazione per gli utenti finali, a partire dal personale dell’organizzazione che userà gli strumenti di IA all’interno delle proprie mansioni. Tali interventi formativi prevedono l’organizzazione di workshop, la veicolazione di newsletter e pillole formative, e lo sviluppo di linee guida operative.

In tale ambito, non mancano iniziative europee di supporto alle organizzazioni. Fra queste, è bene menzionare l’AI Skills Strategy, ovvero la strategia che ambisce ad accelerare le iniziative di sviluppo e miglioramento delle competenze IA, e l’AI Pact. Costruito attorno a due pilastri, l’AI Pact ambisce a supportare tutti coloro che sono interessati dalle disposizioni dell’AI Act nella corretta implementazione degli obblighi e delle norme previsti, offrendo dunque spazi di formazione e confronto sui temi digitali. Tramite l’adozione di un approccio proattivo, l’AI Pact prevede l’organizzazione di workshop formativi, momenti di scambio con l’AI Office e una serie di impegni volontari da parte di organizzazioni. Tra i primi passi, il terzo webinar dell’AI Pact dello scorso 20 febbraio, in cui è stato lanciato un repository dinamico con un elenco iniziale di best practice condivise dai membri dell’AI Pact. Sebbene l’adesione a queste iniziative non garantisca automaticamente il rispetto dell’Articolo 4, il repository favorirà la condivisione di esperienze tra fornitori e utilizzatori di IA. [MU1]

Rischi per inadempienza all’obbligo di alfabetizzazione

Anche se l’Articolo 4 potrebbe sembrare più una raccomandazione che un obbligo vincolante, è importante considerare che, in caso di danni causati da un sistema di intelligenza artificiale, le autorità o i tribunali potrebbero esaminare tutte le misure adottate dall’organizzazione per garantire un utilizzo responsabile dell’IA. L’assenza di un’adeguata alfabetizzazione sull’IA potrebbe quindi essere riconosciuta come una concausa del danno, mettendo in discussione la diligenza e la conformità dell’azienda rispetto agli obblighi previsti dal regolamento.

Il potenziale dell’AI Literacy

L’AI Office e la Commissione Europea promuovono un approccio flessibile e adattabile al contesto e alle specificità organizzative per l’implementazione dell’alfabetizzazione sull’IA, riconoscendo che non esiste una soluzione unica valida per tutte le realtà. In questo quadro, lo European Artificial Intelligence Board supporta la Commissione nella diffusione di strumenti e iniziative volte a creare un ecosistema di IA affidabile, sicuro e conforme ai valori europei.

L’alfabetizzazione sull’IAassume quindi un ruolo centrale non solo per garantire la compliance normativa, ma anche per promuovere un’adozione responsabile e consapevole dell’IA. Implementare interventi di alfabetizzazione IA consente di realizzare il vero potenziale dell’IA in maniera responsabile ed etica, fondamentale per lo sviluppo di una governance dell’IA a 360° e incidendo positivamente sulla percezione e affidabilità delle soluzioni di IA. Infine, è bene menzionare che gli interventi formativi, seppur da realizzare nel breve termine, devono contenere una visione strategica sul lungo periodo ed essere dunque aggiornati sulla base di necessità, sviluppi e normative future. Infatti, l’alfabetizzazione IA è un precorso che inizia oggi, ma che durerà negli anni a venire.


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