Con un valore di 235,5 miliardi di dollari nel 2022, il mercato globale della formazione digitale potrebbe raggiungere i 648,6 miliardi di dollari entro il 2030. Sono ii dati che emergono dal Rapporto e-Learning Market di Beyond Market Insights, società internazionale di consulenza e ricerche di mercato.
Ecco quali sono i fattori che spingono la crescita del settore, in un mondo del lavoro che evolve insieme alle innovazioni tecnologiche e lascia indietro chi non rimane aggiornato. Infatti, è necessario intervenire su questo gap, rigenerando o approfondendo le proprie competenze professionali in maniera continuativa per rimanere competitivi.
L’eLearning compensa la mancanza di programmi formativi accessibili
La tecnologia viaggia. Ma, secondo il 2023 LinkedIn Workplace Learning Report, solo il 2% delle aziende al mondo afferma di avere un programma di aggiornamento o riqualifica professionale in fase matura.
La conseguenza è che, come emerso dal World Economic Forum, oltre il 50% dei lavoratori dovrà aggiornare o resettare le proprie competenze entro il 2025 per non rischiare di perdere il proprio lavoro.
La strategia migliore per effettuare upskilling – ovvero un aggiornamento delle competenze – o reskilling – cioè la creazione di nuove competenze per coloro che entrano in un nuovo settore o cambiano mansione – è la formazione. Una formazione ormai si sta svolgendo sempre più frequentemente nella forma dell’eLearning, attraverso cioè corsi erogati online.
eLearning e skill mismatch: lo scenario attuale
I programmi di formazione proposti dalle aziende attualmente non sembrano essere numerosi. Tuttavia una tendenza che sta invece prendendo piede è l’investimento da parte di dipendenti ed imprenditori in corsi online, orientati soprattutto all’upskilling.
Avere la possibilità di formarsi tramite corsi online aiuta inoltre a combattere lo skill mismatch. Questo fenomeno rappresenta il gap che si genera tra l’offerta di lavoro e la disponibilità dei candidati per i ruoli ricercati.
Ad incidere sullo skill mismatch è anche la fase della carriera in cui si trova il lavoratore. I più giovani, che si sono appena affacciati nel mondo del lavoro, hanno infatti un naturale difetto di competenze. I lavoratori in fase matura, allo stesso tempo, possono trovarsi in questa situazione a causa delle continue evoluzioni tecnologiche.
In particolare, in Italia la discrepanza tra le proprie competenze e quelle richieste dal
mercato del lavoro è una condizione che riguarda almeno un lavoratore su cinque.
Guardando alle classifiche, inoltre, siamo terzi quanto a dipendenti underskilled, cioè con competenze inferiori rispetto a quelle richieste per la posizione occupata, e settimi per numero di lavoratori che hanno competenze e qualifiche superiori al dovuto.
Una formazione a portata di Netflix
In un contesto simile, i corsi di formazione online necessitano di diventare disponibili per tutti. Ed è così che formarsi diventa accessibile, con la possibilità di iscriversi gratis a piattaforme di eLearning, fornendo solamente la propria email e decidendo comodamente se fruire dei corsi da desktop oppure da App.
Se si osserva il comportamento degli utenti online, infatti, è chiaro come nei prossimi anni sempre più professionisti utilizzeranno il tempo morto durante la giornata per formarsi e aggiornarsi professionalmente, andando a ritagliarsi degli spazi che prima, magari, venivano dedicati all’intrattenimento. Per questo è necessario che le modalità di erogazione della formazione siano quanto più simili agli strumenti con cui ogni giorno ci si interfaccia – come Netflix o Spotify per esempio – per essere davvero accessibili e fruibili, rendendo così l’aggiornamento professionale un passatempo piacevole e allo stesso tempo utile.
Attraverso questo modello di eLearning è possibile cambiare quindi il modo con cui ci si forma, contribuendo ad accelerare il processo di digitalizzazione in Italia, rendendolo più democratico e capace di supportare le persone nella loro realizzazione professionale. Si prevede, inoltre, che gli ambiti più esplorati in grado di riempire il gap delle competenze saranno quelli che hanno a che fare con la comunicazione – in particolare legata al mondo dei social media e all’intelligenza artificiale – sempre più centrale al giorno d’oggi.