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Criptovalute e droni armati: è il terrorismo 4.0 di Hamas



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Tecnologie innovative e sofisticati strumenti finanziari sono tra gli elementi fondamentali dell’arsenale a disposizione dei gruppi terroristici: vediamo l’approccio di Hamas nella guerra con Israele

Pubblicato il 18 ott 2023

Luisa Franchina

Presidente Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche

Lorenzo Toti

Analista Hermes Bay



hamas israele tecnologia

In un’era caratterizzata da un rapido avanzamento tecnologico, le organizzazioni terroristiche dimostrano una crescente abilità nell’adozione di innovazioni tecnologiche sofisticate affiancate a regressioni artigianali per perseguire i propri obiettivi. Un aspetto di particolare rilevanza è l’utilizzo dei droni, un elemento chiave nei moderni conflitti.

Questa tendenza è stata evidente in scontri recenti come in Nagorno-Karabakh e Ucraina, dove il drone turco Bayraktar TB2 ha svolto un ruolo di straordinaria importanza. Vediamo il caso di Hamas.

Guerra Israele-Hamas, il ruolo della tecnologia

Hamas ha dimostrato la sua abilità nell’impiego di droni commerciali opportunamente armati con munizioni PG-7VR, riuscendo a mettere fuori combattimento un carro armato israeliano Merkava Mk4, rinomato come uno dei migliori al mondo. L’approccio iniziale ha coinvolto l’attacco alle torri di osservazione israeliane e ai sistemi d’arma lungo il confine; successivamente, si sono verificati lanci di centinaia di razzi mentre gli aggressori a bordo di parapendii a motore sorvolavano il confine.

In seguito, Hamas è riuscita ad avvicinarsi alla recinzione di confine, a crearvi delle aperture, consentendo a centinaia di miliziani di infiltrarsi in Israele. Sistemi tecnologici altamente sofisticati affiancati a sistemi totalmente privi di ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione).

Hamas e le criptovalute

In parallelo, Hamas ha dimostrato di essere in grado di finanziare le proprie operazioni attraverso il furto e l’utilizzo di criptovalute. È importante sottolineare che, sebbene le criptovalute offrano notevoli vantaggi per il trasferimento di fondi, le banconote mantengono ancora un livello di anonimato maggiore.

Le criptovalute funzionano esattamente come i pizzini e la carriola, ma sono una forma altamente tecnologica di occultamento. Nonostante la oggettiva maggiore non tracciabilità della banconota cartacea, la donazione in bitcoin obbliga analisti e investigatori a operazioni molto sofisticate per rintracciare i flussi del denaro e i conti di provenienza.

I conti dei gruppi terroristici

Per quanto riguarda i conti di atterraggio del denaro, Hamas e gli altri gruppi terroristici come l’ISIS sfruttano pubblicità per le donazioni in chiaro su piattaforme pubbliche come Facebook e X dove pubblicano in chiaro gli indirizzi dei loro portafogli cripto e spiegano agli utenti come effettuare donazioni.

Le Brigate al-Qassam avevano dichiarato di voler proteggere i donatori rinunciando alle criptovalute. Un’altra mossa di riduzione della tecnologia tracciabile. Tuttavia dopo l’attacco del 7 ottobre le autorità israeliane hanno congelato conti ancora attivi e usati fino al giorno dell’attacco in bitcoin, Ether, XRP e Tether.

I finanziamenti ad Hamas

Le piattaforme di monitoraggio dei portafogli stimano che i conti riconducibili ad Hamas finora sequestrati dalle autorità israeliane abbiano ricevuto negli ultimi quattro anni circa 41 milioni di dollari da donazioni e circa 100 milioni di dollari all’anno dall’Iran (suddivisi tra Hamas e Jihad islamica).

In questa raccolta di fondi sarebbero coinvolti altri Paesi del Golfo, Turchia e Libano sia per la raccolta che per la veicolazione verso le organizzazioni terroristiche: già sei anni fa gli USA denunciarono un accordo tra Iran e società russe che vendevano petrolio alla Siria e facevano inviare i pagamenti per il carburante sui conti delle guardie rivoluzionarie islamiche dell’Iran che li giravano a Hezbollah e a Hamas.

Conclusione

Tali sviluppi suscitano domande fondamentali riguardo alla preparazione delle difese delle nazioni industrializzate di fronte a minacce capaci di sfruttare tecnologie avanzate e strategie finanziarie sofisticate. Questi progressi operativi e tattici richiedono una rapida rivalutazione delle strategie di difesa.

È imperativo condurre un’analisi approfondita di queste sfide e sviluppare adeguate contromisure per preservare la sicurezza internazionale in un’era in cui la tecnologia e la più fantasiosa artigianalità possono essere sfruttate con determinazione da diversi attori.

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