Una delle quattro azioni della strategia italiana (pdf) sull’intelligenza artificiale 2024-2026 pubblicata ieri dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale e dall’Agid, riguarda la necessità di sviluppare competenze avanzate e diffondere la conoscenza dell’IA su tutto il territorio nazionale.
Pubblicata integralmente la Strategia italiana per l’AI 2024-2026
La strategia riguardo alla formazione si articola in vari interventi, tra cui la promozione della formazione universitaria e tecnica, percorsi di reskilling e upskilling per i lavoratori, e l’educazione alla cittadinanza digitale, con l’obiettivo di colmare il gap tra domanda e offerta di competenze in ambito IA, migliorare la competitività del Paese e preparare la società italiana alla rivoluzione tecnologica in atto.
Un sistema di monitoraggio e valutazione sarà implementato per garantire l’efficacia e l’efficienza delle azioni intraprese.
I numeri di partenza
L’Italia vanta una solida tradizione accademica nell’intelligenza artificiale, con oltre 160 curricula universitari offerti in 53 atenei e un Dottorato Nazionale che coinvolge 61 università e enti di ricerca. Nonostante questo l’Italia è molto indietro nel campo delle competenze digitali di base, con solo il 15% dei laureati nel settore ICT, si posiziona al quartultimo posto in Europa.
Questo ritardo sottolinea l’urgenza di investire in politiche educative e formazione specifica per colmare il divario tra domanda e offerta di competenze in ambito IA. La strategia per l’IA 2024-2026 mira a incentivare l’insegnamento dell’IA a livello universitario, ponendo particolare attenzione alle questioni etiche e alla collaborazione interdisciplinare. Il Dottorato Nazionale in Intelligenza Artificiale svolge un ruolo cruciale nel formare ricercatori destinati a promuovere l’adozione dell’IA nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione.
Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026: punti cardine
La “Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026″ si propone di sfruttare l’intelligenza artificiale (IA) per trasformare vari settori economici e sociali in Italia. I punti principali della strategia includono:
- Pubblica Amministrazione:
- Adozione di soluzioni IA per semplificare i servizi pubblici, migliorare l’efficienza dei processi interni e garantire trasparenza e protezione dei dati.
- Imprese:
- Sostegno all’ecosistema delle PMI attraverso facilitatori che promuovano l’adozione dell’IA.
- Creazione di laboratori congiunti tra industria e ricerca per lo sviluppo di applicazioni IA.
- Fondi dedicati per supportare startup e iniziative imprenditoriali nel settore dell’IA, con un miliardo di euro stanziato tramite Cassa Depositi e Prestiti.
- Formazione:
- Potenziamento dell’offerta formativa sull’IA nelle scuole e nelle università, con particolare attenzione al Dottorato Nazionale in IA.
- Programmi di upskilling e reskilling per lavoratori e iniziative di alfabetizzazione per la cittadinanza
- Infrastrutture:
- Potenziamento delle infrastrutture tecnologiche necessarie per lo sviluppo e l’adozione dell’IA.
- Creazione di un repository nazionale di dataset e modelli IA
- Coordinamento e Monitoraggio:
- Istituzione di una Fondazione per l’Intelligenza Artificiale che coordinerà l’attuazione della strategia e monitorerà i progressi
Questa strategia mira a posizionare l’Italia come leader nell’innovazione tecnologica, garantendo al contempo uno sviluppo equo e sostenibile delle tecnologie di intelligenza artificiale in vari settori.
Il disegno strategico dell’azione
Per affrontare l’imminente impatto dell’IA sul mercato del lavoro, la strategia prevede programmi di upskilling e reskilling in tutti i contesti produttivi, non solo nel settore ICT. Questi percorsi mirano a riqualificare i lavoratori, rendendoli capaci di utilizzare consapevolmente le nuove tecnologie e affrontare le sfide delle nuove professioni. La diffusione dell’IA richiede anche un’alfabetizzazione digitale tra la popolazione.
Scuola e università
La strategia propone percorsi educativi nelle scuole e iniziative di divulgazione per sensibilizzare e preparare i cittadini alla rivoluzione dell’IA, prevenendo il rischio di un divario digitale che potrebbe minare la coesione sociale ed economica del Paese.
Sono previsti percorsi formativi sull’IA nelle scuole, rivolti prioritariamente ai docenti e successivamente agli studenti, per fornire le basi teoriche e pratiche dell’IA, con particolare attenzione agli aspetti etici e alla sicurezza cibernetica. L’impianto dell’azione promuove meccanismi di scambio di competenze tra diversi attori istituzionali attraverso programmi di tirocinio, internship, mobilità per la ricerca e alto apprendistato, favorendo lo sviluppo di un ecosistema di conoscenze diffuso e collaborativo.
L’IA sarà integrata in tutti i percorsi universitari, inclusi quelli non-STEM, per garantire che un ampio numero di studenti acquisisca competenze digitali avanzate, cruciali per il mercato del lavoro futuro. Per garantire continuità nella formazione dottorale in IA, i cinque dottorati federati verranno sostenuti con finanziamenti continui, assicurando un’alta qualità e un coordinamento efficiente delle attività didattiche e di ricerca.
La strategia complessiva prevede percorsi di formazione specifici per riqualificare i lavoratori dei settori più impattati dall’IA, con particolare attenzione agli utilizzatori delle tecnologie e ai quadri dirigenziali. Iniziative di sensibilizzazione rivolte ai cittadini promuoveranno l’uso consapevole degli strumenti digitali, coinvolgendo una molteplicità di attori nazionali per diffondere una cultura digitale inclusiva. Gli Istituti Tecnologici Superiori verranno potenziati per offrire corsi specifici sull’IA, coinvolgendo università e aziende del settore ICT per formare figure con elevate competenze tecnologiche e professionalizzanti.
Il sistema di monitoraggio
Un sistema di monitoraggio e valutazione sarà implementato per garantire che le azioni intraprese siano efficaci e raggiungano gli obiettivi prefissati. Verranno analizzati specifici indicatori chiave di prestazione, tra cui il numero di corsi di laurea interdisciplinari, il numero di studenti immatricolati ai dottorati in IA, le competenze e la consapevolezza della cittadinanza sull’IA, e i tassi di partecipazione ai programmi di reskilling e upskilling.
Questo sistema garantirà un feedback continuo, permettendo di apportare eventuali correzioni e miglioramenti alla strategia in corso d’opera. La trasparenza e la pubblicizzazione delle iniziative saranno elementi cruciali per sensibilizzare l’opinione pubblica e coinvolgere attivamente tutti gli stakeholder.
Non sarà facile ma è possibile riuscirci
La “Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026” rappresenta un passo fondamentale per preparare l’Italia alle sfide future poste dall’IA. Investire nella formazione, sviluppare percorsi educativi diffusi e promuovere l’alfabetizzazione digitale sono azioni cruciali per migliorare la competitività del Paese e garantire una società inclusiva e pronta ad affrontare le trasformazioni tecnologiche.
Non sarà facile, non esistono numeri e previsioni certe circa l’impatto reale dell’IA sul lavoro e sui processi produttivi, ma è certo che tutti i settori saranno interessati, aumenterà l’efficacia e l’efficienza di molte attività che saranno potenziate dall’IA e una parte delle attività sarà automatizzata.
Questi fenomeni di trasformazione della società sono già avvenuti nelle rivoluzioni industriali precedenti. Una società matura dovrebbe imparare dalle lezioni del passato e accompagnare tutti i cittadini, dotandoli degli strumenti adeguati per affrontare le sfide future. L’IA rappresenta una grande opportunità per aumentare la produttività e migliorare la qualità della vita, solo se sapremo gestire il cambiamento in modo inclusivo e sostenibile. La formazione necessariamente sarà un pilastro della strategia complessiva.