l’indagine

Formazione digitale nel settore ricettivo e vendita al dettaglio: perché è importante



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I risultati di un’indagine rivelano la percezione che i dipendenti del settore ricettivo e retail in Europa e in Italia hanno della loro formazione, troppo spesso ritenuta inadeguata. Eppure, investire nello sviluppo delle persone, può portare benefici non solo ai dipendenti, ma anche e soprattutto all’azienda

Pubblicato il 11 ott 2023

Francesca Dellisanti

Country Director di MobieTrain Italia



La crisi delle competenze cyber e digital: stato dell’arte e sfide future

Un’indagine condotta su un campione di lavoratori e lavoratrici nei settori ricettivo e retail di tutta Europa rivela che il 57% degli intervistati considera la formazione a cui ha accesso del tutto inadeguata; il 58% crede di poter rendere del 20% in più grazie ad una formazione digitale efficace.

In Italia, il 38% del personale coinvolto ha dichiarato di non sentirsi motivato sul lavoro. Un dato inferiore rispetto alla media europea del 54%, ma comunque allarmante e da non sottovalutare.

L’indagine

Come descriveresti l’azienda per cui lavori? Se dovessero raccontare ad un cliente cosa fa il proprio brand, 4 persone su 10 non sarebbero in grado di farlo in modo corretto.

Lo abbiamo chiesto a un campione di 650 dipendenti dei settori retail e ricettività: il 27% delle persone interrogate afferma, inoltre, di non avere le competenze necessarie per svolgere il proprio lavoro come dovrebbe. Questo è il risultato di un’indagine realizzata da MobieTrain, e che ha destato parecchio stupore tra gli esperti del settore, facendo decisamente riflettere.

A partire da questa ricerca che ha appunto coinvolto 650 dipendenti europei (63% donne, 37% uomini), in prima linea nel mondo del retail e della ricettività, si è approfondita la percezione delle competenze, la formazione, l’accesso alle informazioni e la cultura aziendale. Innanzitutto, il 58% del campione intervistato ha affermato di poter avere un impatto maggiore del +20% sui risultati di business se supportato da una formazione coerente con i propri bisogni lavorativi.

L’impatto della formazione sulle performance

Da questa prima percentuale è già evidente quanto la formazione possa avere un reale impatto sulle performance del team e, di conseguenza, sui risultati aziendali. Investire nella formazione e nello sviluppo delle proprie persone, può senza dubbio portare benefici non solo ai dipendenti stessi, ma anche e soprattutto al sistema azienda.

A quanto pare, il 40% del personale in prima linea, che lavora a diretto contatto con la clientela, ha affermato di non essere in possesso delle informazioni e delle risorse necessarie a svolgere in maniera adeguata il proprio lavoro. In poche parole, 4 dipendenti su 10 non saprebbero come presentare il brand per cui lavorano.

Considerato che stiamo parlando di persone a contatto con il cliente questo dato dovrebbe preoccupare. Quali sono, quindi, le soluzioni che è possibile adottare? Il digitale può venire in soccorso, introducendo soluzioni che mettano le persone nelle condizioni di poter accedere in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo a tutti i contenuti e alle informazioni di cui hanno bisogno per poter svolgere al meglio il proprio lavoro. Soprattutto se consideriamo che il il 58% sostiene di non poter applicare in modo concreto nel proprio lavoro quanto appreso durante la formazione. È chiaro quindi che molte aziende investono in percorsi di formazione che non hanno un impatto sul lavoro delle persone e, di conseguenza, sul raggiungimento degli obiettivi preposti.

La situazione in Italia

E se questi appena elencati sono dati europei, la situazione in Italia non è tanto diversa.

Il 62% degli intervistati sul mercato italiano ha dichiarato di non essere soddisfatto dell’efficacia della formazione che viene loro offerta, principalmente a causa di una mancata coerenza con il proprio ruolo (33%), di una mancanza di coinvolgimento (21%) e di limiti di tempo (11%).

Ad essere contestati sono gli investimenti dell’azienda nella crescita e nello sviluppo professionale delle risorse che non promuovono un allineamento con la cultura, i valori e la mission aziendale. Non solo, secondo il 76% degli intervistati, a mancare è anche la relazione con il resto del team all’interno degli altri punti vendita, con effetti sulla comunicazione e la condivisione di condividere esperienze e best practice.

Tutti questi fattori insieme contribuiscono ad un abbassamento generale della motivazione del personale: il 38% afferma di non sentirsi coinvolto e motivato nello svolgimento del proprio lavoro, un dato di molto inferiore alla media europea del 54%, ma che ha scatenato un forte dibattito proprio intorno ai temi dell’engagement e del coinvolgimento del dipendente in azienda, punti focali a cui oggi si presta sempre più attenzione nel mondo del lavoro.

Infatti, non è solo la formazione a deludere i lavoratori coinvolti nella survey, perché i dipendenti sentono il bisogno di sentirsi più coinvolti anche e soprattutto negli obiettivi aziendali.

Ad oggi, quasi il 60% dice di non sentirsi legato in alcun modo alla missione o alla vision dell’azienda. Ed è stato ampiamente dimostrato in passato come il coinvolgimento di colleghi e colleghe negli obiettivi strategici aziendali, permetta di essere anche più attivi e produttivi sul lavoro.

Conclusioni

In conclusione, quello che emerge è un contesto lavorativo in cui i dipendenti a contatto con il cliente non sono messi nelle condizioni di poter far vivere un’esperienza d’acquisto coerente con le nuove esigenze dei consumatori. Garantire ai propri dipendenti nel punto vendita e non solo al management, l’accesso ad una piattaforma digitale, semplifica l’accesso alle informazioni e ai contenuti aziendali di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno, con effetti concreti sul miglioramento del livello di coinvolgimento, della motivazione e delle prestazioni lavorative.

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