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Industria 5.0, metodi innovativi per l’apprendimento continuo



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L’innovazione portata da nuove tecnologie come la realtà aumentata e la realtà virtuale così come l’intelligenza artificiale, l’IoT e business analytics cambiano le metodologie di apprendimento continuo

Pubblicato il 3 apr 2025

Maurizio Stochino

Consulente ICT – Esperto di Sicurezza Informatica



realtà virtuale formazione (1) apprendimento continuo

Il paradigma di Industria 5.0 si caratterizza per l’integrazione tra macchina, persona e tecnologie innovative ponendo al centro della sua evoluzione la formazione continua che si trasforma dal solo strumento di aggiornamento a strategia vera e propria per la competitività. Grazie a questo nuovo modello, con cui si combinano perfettamente innovazione tecnologica, sostenibilità e centralità delle risorse umane, si ridefiniscono i processi di apprendimento attraverso metodologie versatili, immersive e personalizzate.

L’integrazione di strumenti come microlearning, IA, gamification e realtà aumentata permette sia di ottimizzare l’efficienza formative che promuovere ambienti di lavoro inclusivi per fronteggiare le sfide in continuo mutamento dei mercati globali.

L’evoluzione della formazione aziendale verso Industria 5.0

Quando si definisce Industria 5.0 è necessario considerare diversi aspetti della formazione aziendale. Tra i fattori che incidono maggiormente ci sono l’apprendimento standardizzato e la sinergia tra tecnologia e risorse umane.

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Dall’apprendimento standardizzato alla personalizzazione dinamica

Affinché la transizione all’Impresa 5.0 avvenga è indispensabile che le aziende modifichino radicalmente il loro modello formativo, spostando il focus dalla trasmissione standardizzata dei contenuti alla creazione di veri e propri ecosistemi di apprendimento adattivi.

La Formazione 4.0 si limitava alla digitalizzazione dei processi, mentre la formazione 5.0 ha lo scopo di integrare tecnologie avanzate per ottenere benefici concreti nel benessere lavorativo e nella crescita delle competenze per le risorse umane. Un approccio di questo tipo consente di sfruttare nel migliore dei modi piattaforme di e-learning evolute cioè strumenti di collaborazione per allineare le competenze e analisi predittiva per ottimizzare il business plan.

Sempre più aziende implementano sistemi di business analytics per monitorare il gap di competenze, al fine di progettare percorsi formativi funzionali al miglioramento. Strumenti di questo tipo, combinati all’intelligenza artificiale, permettono sia di monitore i progressi individuali che anticipare le esigenze future dell’azienda, adattando i contenuti formativi in tempo reale. In questo modo l’azienda può personalizzare le competenze e la formazione a seconda delle necessità e dei progetti da affrontare con il proprio team di lavoro.

La sinergia tra tecnologia e dimensioni umane

Ulteriore fattore che incide nell’evoluzione della formazione aziendale verso l’Impresa 5.0 è la sinergia tra tecnologia e dimensioni umane. L’obiettivo di un sistema di questo genere è creare ambienti in cui le macchine abbiano la capacità di aiutare e potenziale le competenze dei dipendenti e non di sostituirle.

L’utilizzo di piattaforme di social learning consente di incrementare la condivisione delle conoscenze e di velocizzare il trasferimento di competenze tra le varie aree dell’azienda. Come è facile dedurre, tale modello riduce drasticamente i costi del turnover e aumenta la retention dei talenti, identificando la formazione in un investimento a lungo termine.

Microlearning: flessibilità e apprendimento mirato

Se la formazione è un pilastro portante delle fondamenta dell’Impresa 5.0, il microlearning lo altrettanto. Con questo termine si identifica una risposta efficace alla necessità di conciliare formazione e carichi di lavoro intensi. Nello specifico, una buona strategia di microlearning consiste nello spezzare i contenuti complessi in moduli più brevi, usualmente da 5-10 minuti, riducendo il carico cognitivo e facilitando l’assimilazione delle informazioni attraverso una più semplice accessibilità; ad esempio, tramite dispositivi mobili.

Dati alla mano, una sessione di apprendimento di questo tipo consente di migliorare notevolmente il tasso di retention, che può variare tra il 20-30%. Ciò consente ai dipendenti di applicare senza troppi problemi e in tempi ridotti le nuove competenze.

Non tutte le piattaforme di e-learning però sono identiche tra loro, alcune soluzioni di digital learning integrano algoritmi di IA per suggerire informazioni in base al ruolo del dipendente, altre si concentrano principalmente sulle performance e le preferenze individuali. La scelta tra una piattaforma e l’altra dipende ovviamente dalle esigenze aziendali; ad esempio, una società leader nel settore della manutenzione, può offrire una formazione mirata ai propri tecnici per imparare nuove tecniche di lavoro. Così come un’azienda che ha bisogno di un manager può optare per moduli formativi in cui i temi trattati vertano sulla leadership adattiva.

Tale ragionamento si estende anche a quelle che sono le integrazioni con il lavoro quotidiano. Infatti, grazie al microlearning si può adattare un approccio dedicato a contesti operativi dinamici, come la risoluzione di determinati problemi o l’onboarding veloce di nuovi assunti. Sempre più aziende nel settore manifatturiero usano simulatori in realtà aumentata per brevi sessioni di formazione, al fine di apprendere le caratteristiche di specifiche macchine e limitare i possibili errori durante l’impiego reale. Un iter di questo tipo incrementa l’efficacia formativa e allo stesso tempo sostiene una cultura del miglioramento continuo.

Intelligenza artificiale e personalizzazione dei percorsi formativi

L’evoluzione rapida dell’intelligenza artificiale è evidente anche nell’approccio delle nuove tecniche di formazione. Tale tecnologia consente di beneficiare di strumenti per l’apprendimento adattivo e di tutor virtuali particolarmente utili nel monitoraggio predittivo.

Strumenti di IA per l’apprendimento adattivo

L’IA ha il compito di rivoluzionare la formazione sfruttando sistemi capaci di analizzare big data per creare percorsi e modelli su misura. Scegliendo una piattaforma affidabile e avanzata si possono usare algoritmi di machine learning capaci di valutare competenze e lacune dei dipendenti, con un focus particolare sull’approccio migliore nell’apprendimento cognitivo. Ciò si traduce in contenuti dinamici che migliorano le competenze dei dipendenti. Ad esempio, le aziende che hanno nel loro organico un dipendente con difficoltà nel settore della cybersecurity, possono formarlo grazie a moduli dedicati o con simulazioni interattive; così come garantire ai dipendenti più esperti moduli avanzati sull’IoT o altre tecnologie.

Tutor virtuali e monitoraggio predittivo

L’intelligenza artificiale ha anche la capacità di abilitare tutor digitali in grado di fornire resoconti immediati durante le sessioni formative. L’azienda può utilizzare strumenti come chatbot e simili per creare questionari a cui i dipendenti devono rispondere, al fine di guidarli verso scenari più consoni alle proprie capacità. Diventa, quindi, essenziale l’analisi predittiva che permette di incrociare i dati interni, come le performance lavorative, e i dati esterni come i trend di mercato, al fine di identificare caratteristiche e criticità future, garantendo alle aziende di avviare un programma proattivo con meno incognite.

Gamification: coinvolgimento e motivazione

Uno dei metodi più efficaci nell’apprendimento e il coinvolgimento dei dipendenti è la gamification, capace di coniugare meccaniche ludiche per un apprendimento mirato ad applicazioni pratiche nell’impatto organizzativo.

Meccaniche ludiche per un apprendimento efficace

Quando si utilizza il termine gamification si identifica un’applicazione di elementi tipici dei giochi in contesti non ludici, come l’istruzione, il lavoro o il marketing. Grazie a questo tipo di applicazione è possibile trasformare la formazione dei dipendenti in un’esperienza coinvolgente attraverso elementi come badge, missioni giornaliere e classifiche. Un approccio di questo tipo può incrementare fino al 60% la motivazione del team di lavoro, stimolando competizione e collaborazione.

Ad esempio, in contesti di sicurezza industriale, si possono implementare simulazioni di scenari di rischio insegnando agli addetti ai lavori le procedure di emergenza, riducendo i rischi annessi.

Applicazioni pratiche e impatto organizzativo

La gamification però non ha un’incidenza significativa solo nell’apprendimento individuale, ma permette anche un’ottima promozione del team-building attraverso sfide di squadra. Ad esempio, se un’azienda manifatturiera ha bisogno di formare i propri dipendenti nella collaborazione e nella risoluzione di problemi in team, l’utilizzo di una piattaforma gamificata ottimizza notevolmente l’addestramento cross-functional, migliorando l’efficienza fino al 25%.

Un ruolo rilevante per una gamification di qualità è dato dall’integrazione con la realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR), che incrementano l’immersività attraverso esperienze di formazione uniche e accattivanti.

VR e AR: formazione immersiva nel Metaverso

Come evidenziato in precedenza, la gamification è un’ottima applicazione per l’apprendimento continuo nell’Industria 5.0, dovestrumenti tecnologici come realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR) possono fare la differenza nel velocizzare lo scambio di informazioni.

Simulazioni realistiche per competenze tecniche

Queste due tecnologie, AR e VR, possono ridefinire la formazione pratica, soprattutto in settori ad alto rischio o con una complessità tecnica elevata. Infatti, i visori di realtà virtuale consentono ai dipendenti di esercitarsi sulla manutenzione di macchinari senza doversi esporre direttamente ai pericoli. Grazie a un visore VR l’addetto può cimentarsi in test e prove digitali in cui rapportarsi ai problemi più comuni riscontrabili nella realtà. Così come l’AR permette di sovrapporre informazioni utili in tempo reale per ottimizzare il lavoro svolto. In questo modo si possono migliorare le competenze tecniche e limitare i potenziali errori in fase di risoluzione dei problemi comuni.

Progettazione di ambienti didattici nel Metaverso

Estendendo il discorso dei visori VR, è facile ritrovarsi ad argomentare sul Metaverso.

Infatti, il metaverso offre spazi collaborativi in cui i dipendenti interagiscono attraverso avatar e partecipano a workshop o esperienze multisensoriali.

Si possono creare corsi in ambienti tridimensionali, al fine di simulare trattative commerciali, crisi aziendali o semplicemente per imparare e confrontarsi su nuove tecniche di lavoro. Grazie a tali tecnologie si può sia migliorare la fiducia dei dipendenti verso il brand che facilitare l’accesso a esperienze usualmente costose o logisticamente complesse da gestire.

Social Learning e condivisione della conoscenza

Quando si desidera un metodo innovativo per l’apprendimento, tantissime aziende si affidano al social learning che permette di sfruttare piattaforme collaborative e comunità di pratica.

Piattaforme collaborative per l’apprendimento Peer-to-Peer

Negli ultimi anni tool avanzati come Degreed o Microsoft Viva Learning integrano sezioni come forum, webinar e sistemi di mentorship digitale che possono beneficiare di tecnologie di intelligenza collettiva dell’organizzazione. Con questo tipo di piattaforme social le aziende hanno la capacità di ridurre fino al 30% i costi di formazione, creando di fatto repository di conoscenza condivisa.

Comunità di pratica e innovazione aperta

Altrettanto rilevante è la comunità di pratica che permette ai dipendenti di accelerare l’innovazione interna del team. Ad esempio, se si considera un’azienda farmaceutica, creare un gruppo di discussione su piattaforme dedicate consente di identificare soluzioni in minor tempo e di ridurre gli sprechi. Uno spazio digitale realizzato tramite una piattaforma social favorisce anche l’inclusione, dando voce a tutti i dipendenti. Si possono scegliere diversi servizi di social learning, dipende principalmente dalle proprie esigenze aziendali e dal numero di dipendenti del team di lavoro.

Sostenibilità ed etica nella formazione 5.0

Un tema particolarmente importante è la sostenibilità nella formazione 5.0. Le componenti che bisogna valutare sono l’equilibrio tra benessere digitale e la formazione per la transizione verde.

Equilibrio tra innovazione e benessere digitale

Sebbene la tecnologia sa uno strumento avanzato ed efficace nella formazione dei dipendenti, l’iper-connessione può manifestare un sovraccarico cognitivo. Per tali motivi tantissimi piattaforme integrano moduli di mindfulness e tecniche di gestione dello stress nei percorsi formativi, promuovendo un iter volto al benessere lavorativo. Da non sottovalutare l’uso etico dell’intelligenza artificiale che dovrebbe garantire trasparenza nella gestione dei dati personali.

Formazione per la transizione verde e inclusiva

Come è facile dedurre, l’Impresa 5.0 integra obiettivi ESG nei diversi programmi formativi, insegnando ai dipendenti come adattarsi a sfide finanziarie e diversità culturali. Grazie alle simulazioni in VR in scenari complessi, siano esse gamificate oppure no, si rafforzano l’allineamento tra valori aziendali e attività quotidiane. Sempre più realtà investono in queste tecnologie per sensibilizzare i dipendenti a un mondo meno inquinato.

Lo scenario dell’apprendimento continuo

I metodi innovativi per l’apprendimento continuo nell’Impresa 5.0 sono tanti e si possono adattare benissimo alle esigenze di ogni settore lavorativo, tra i vantaggi del mercato della formazione ci sono innovazione continua e soluzioni personalizzate. Le tecnologie in continua evoluzione come VR, AR, IA e Gamification consentono infatti di integrare sistemi di formazione efficaci in ambienti semplici da gestire, abbassando i costi e migliorando notevolmente l’interattività tra il team di lavoro.

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