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Più donne nelle STEM: abbattere il divario per un’Italia più competitiva



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Il divario di genere nelle discipline STEM persiste nonostante le donne ottengano risultati accademici superiori. Azioni concrete dalla formazione scolastica alle politiche aziendali sono necessarie per valorizzare il talento femminile nell’innovazione italiana

Pubblicato il 14 apr 2025

Paola Generali

presidente Assintel



software donna

Il divario di genere nelle discipline STEM è una sfida che l’Italia non può più permettersi di ignorare. Si tratta di una questione socioeconomica indispensabile per garantire al Paese una crescita sostenibile e competitiva.

Le più recenti rilevazioni di Almalaurea smontano anche l’ultimo baluardo di chi, per anni, ha attribuito il divario di genere esclusivamente alle scelte accademiche delle ragazze, sostenendo che queste prediligono corsi di laurea meno remunerativi, come lettere o lingue, rispetto all’ingegneria – tradizionalmente considerata un ambito maschile. Oggi sappiamo che non è così: il vantaggio retributivo dei maschi è del 12,6% anche nel confronto tra laureate e laureati in discipline STEM.


Il vero punto di svolta non risiede più nella prospettiva adottata per osservare un problema già ampiamente documentato, ma nella capacità di attuare soluzioni concrete e sistemiche per abbattere gli ostacoli che tengono le ragazze lontane da queste carriere.

Donne nelle Stem: consapevolezza e cultura fin dalla scuola

Un primo passo fondamentale è lavorare sulle radici culturali del problema. Le ragazze devono essere esposte fin da piccole a modelli femminili di successo nel campo della scienza e della tecnologia, in modo da sfatare gli stereotipi che vedono le materie STEM come appannaggio maschile.

L’auspicio è che sempre più bambine, ragazze e giovani donne possano dire: “Io vorrei fare la scienziata”, “Io invece l’astronauta”, “Io costruire robot”, “Io progettare una navicella spaziale per esplorare il mondo”, senza che il sistema Paese e la società limitino i loro sogni e le loro attitudini, ma anzi le sostengano e le accompagnino nel loro percorso di crescita e realizzazione personale. Assintel, con il progetto “Piccole Innovatrici Crescono – STEM come Me”, ha avviato una serie di iniziative nelle scuole per coinvolgere famiglie, insegnanti e alunne in un percorso condiviso. Tra le azioni principali spiccano workshop pratici e incontri di mentorship guidati da donne che hanno raggiunto traguardi importanti in ambito STEM, fornendo così alle ragazze modelli ispiratori e tangibili.

Donne nelle Stem: Il coinvolgimento attivo degli insegnanti è cruciale

Il coinvolgimento attivo degli insegnanti è cruciale: non basta presentare le STEM come opportunità di carriera, ma serve trasformarle in esperienze pratiche e coinvolgenti, che facciano emergere il potenziale delle studentesse e rafforzino la loro fiducia nelle proprie capacità. Le scuole devono essere supportate con risorse didattiche innovative e strumenti digitali, capaci di rendere l’apprendimento delle materie scientifiche dinamico e stimolante e, soprattutto, permettere loro di conoscere e “toccare con mano” i diversi ambiti di applicazioni delle materie in ambito STEM.

Il ruolo della famiglia nell’orientamento delle donne nelle Stem

Un altro aspetto cruciale, spesso trascurato, è l’orientamento destinato alle famiglie di queste ragazze che, nonostante dimostrino eccellenza e passione per le materie scientifiche, vengono spinte a scegliere percorsi di studio non STEM. Poiché le famiglie influenzano profondamente le decisioni delle ragazze, è essenziale prevedere programmi di orientamento dedicati ai genitori.

Percorsi formativi per incrementare la presenza di donne nelle Stem

Oltre a un orientamento precoce, è fondamentale ripensare i percorsi formativi per renderli più attrattivi per le ragazze. Le lauree STEM, soprattutto in ambiti come ingegneria, informatica e fisica, vedono ancora una bassa percentuale di studentesse iscritte. Serve un’azione mirata per l’iscrizione delle ragazze a questi corsi, attraverso borse di studio dedicate, programmi di tutoraggio e percorsi accademici costruiti in sinergia con le imprese per garantire un rapido inserimento nel mondo del lavoro.

Le statistiche mostrano che le donne laureate in STEM ottengono risultati accademici migliori rispetto ai loro colleghi uomini, ma al momento di entrare nel mondo del lavoro si trovano penalizzate da stipendi inferiori e minori opportunità di carriera. Un paradosso che dovrebbe essere affrontato con misure correttive concrete, tra cui politiche aziendali che favoriscano la parità salariale e la valorizzazione delle competenze, indipendentemente dal genere.

Purtroppo, il nostro Sistema Paese non è fondato sulla meritocrazia, un retaggio culturale che deve essere superato al più presto. Questo meccanismo, infatti, finisce per soffocare i talenti — soprattutto quelli femminili — favorendo invece i più furbi e opportunisti, privi di autentico valore intellettuale. Parallelamente, è fondamentale ampliare l’offerta formativa anche nei percorsi tecnici e professionali, spesso trascurati rispetto alle lauree tradizionali. La creazione di percorsi formativi agili, focalizzati sulle competenze digitali e tecnologiche più richieste dal mercato, può offrire alle giovani donne un accesso più rapido e concreto al mondo del lavoro.

Donne nelle Stem: creare un ecosistema lavorativo inclusivo

Creare opportunità non basta: è fondamentale che l’ambiente lavorativo sia davvero inclusivo e accogliente. Le aziende devono investire in politiche di diversità e inclusione, promuovendo attivamente la leadership femminile nei settori STEM. Questo significa non solo adottare misure per la parità salariale, ma anche favorire il work-life balance e combattere il fenomeno del “soffitto di cristallo” che ancora oggi impedisce a molte donne di raggiungere posizioni di vertice.

I ruoli di rilievo che le donne riescono a raggiungere in azienda sono principalmente quelli di HR Manager, Marketing Manager e simili. Tuttavia, le imprese hanno bisogno di una presenza femminile più ampia anche nei ruoli di Imprenditrici, CEO, Country Manager e CFO, figure che rappresentano un livello di empowerment molto elevato, di cui esistono già esempi straordinari.

La collaborazione per aumentare la presenza di donne nelle Stem

L’esperienza di Assintel dimostra che il cambiamento parte dalla collaborazione tra imprese, istituzioni e scuole. Solo con uno sforzo congiunto si potrà dare vita a un ecosistema che valorizzi il talento femminile e permetta alle ragazze di diventare protagoniste del futuro digitale e scientifico del Paese.

Donne nelle Stem: una responsabilità collettiva per il cambiamento

Il cambiamento non è solo una questione di giustizia sociale, ma una leva di sviluppo strategico per l’Italia. Più donne nelle STEM significa più innovazione, più competitività e una società più equa. Le soluzioni sono sul tavolo: ora serve la volontà di metterle in pratica, partendo dalla scuola fino alle aziende. Assintel ha scelto di essere in prima linea per costruire un futuro in cui le ragazze non debbano più dire “non fa per me”, ma possano affermare con orgoglio: “Io posso farlo”.

È il momento di agire: un Paese che lascia indietro il talento femminile nelle STEM rinuncia a una parte fondamentale del proprio potenziale innovativo. Serve una rivoluzione culturale, supportata da misure concrete e strutturate. Ogni giovane donna che sceglie la strada della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria o della matematica rappresenta un passo avanti per l’intero sistema Paese. È nostra responsabilità, in quanto istituzioni, imprese e società civile, garantire/creare le condizioni affinché questa scelta risulti accessibile, sostenibile e portatrice di opportunità concrete.

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