competenze digitali

Sinergia formazione-lavoro con AI e microlearning: strategie per ridurre il gap di competenze



Indirizzo copiato

Microcredenziali e apprendimento digitale, inclusa l’IA, stanno trasformando la formazione continua in Europa. Le microcredentials migliorano la portabilità e il riconoscimento delle competenze acquisite tramite microlearning, favorendo una maggiore integrazione tra formazione e lavoro e riducendo il gap di competenze, in linea con il Piano Nuove Competenze – Transizioni

Pubblicato il 2 ago 2024

Alessandra Pedone

Ricercatrice INAPP



elearning scuola formazione

La transizione digitale ha radicalmente trasformato l’approccio alla formazione continua, spinta dalla crescente necessità di competenze specifiche e metodi di apprendimento flessibili e personalizzati. L’allineamento tra le esigenze individuali e organizzative è diventato fondamentale, con l’obiettivo di migliorare e adattare costantemente le competenze.

L’apprendimento permanente diventa quindi un elemento cruciale per supportare le organizzazioni pubbliche e private nell’affrontare l’innovazione e il cambiamento. Le strategie europee e nazionali si focalizzano su una formazione continua erogata attraverso metodi digitali, in particolare il microlearning, basato sui learning outcomes, che divide i contenuti in piccoli segmenti facilmente assimilabili.

Il ruolo del microlearning nella formazione continua

La flessibilità e l’efficacia del microlearning rappresentano una significativa innovazione nell’educazione contemporanea, rispondendo alle esigenze di chi necessita di acquisire conoscenze in modo rapido e mirato.

Immagine che contiene schermata, testo, Diagramma, lineaDescrizione generata automaticamente

Il microlearning rappresenta un cambiamento di paradigma nell’erogazione della formazione continua, concentrandosi su contenuti brevi e mirati a specifici skills.

Formati e vantaggi del microlearning

Le opportunità del microlearning si estendono a vari formati, tra cui testi, moduli di e-learning, video, infografiche, podcast, app mobili e contenuti gamificati. Questa diversità assicura che i discenti possano scegliere il mezzo più adatto alle loro esigenze, promuovendo un apprendimento autodiretto e al proprio ritmo. La diffusione del microlearning basato su dispositivi mobili ne aumenta ulteriormente la flessibilità, permettendo ai discenti di accedere ai contenuti educativi in qualsiasi momento e ovunque. Tuttavia, questo metodo di apprendimento presenta anche sfide, in primo luogo il divario digitale e i livelli educativi, e aspetti pervasivi associati all’uso di piattaforme di apprendimento.

Microcredenziali e badge digitali: nuove forme di riconoscimento delle competenze

Immagine che contiene testo, schermata, Diagramma, CarattereDescrizione generata automaticamente

Credenziali acquisite tramite istruzione o formazione online. 2020-21 EU+ (% di lavoratori adulti che hanno partecipato a un’istruzione o formazione formale o non formale per acquisire competenze legate al lavoro nel periodo 2020-21). Fonte Cedefop ESJS (2022)

In risposta all’evoluzione del panorama educativo, sono emerse nuove forme di riconoscimento e validazione delle competenze, come le microcredenziali e i badge digitali. Questi strumenti offrono un modo per certificare le competenze acquisite attraverso corsi brevi e mirati, rendendoli altamente rilevanti nel contesto dell’apprendimento permanente e dello sviluppo professionale. Le microcredenziali sono progettate per offrire conoscenze specifiche e mirate che rispondono alle esigenze del mercato del lavoro, fornendo ai discenti una prova tangibile delle loro competenze.

I badge digitali hanno la funzione di rappresentazioni visive delle competenze acquisite attraverso corsi online e programmi di formazione. Questi badge possono essere condivisi su piattaforme di apprendimento e incorporati nei CV, aumentando la visibilità e la credibilità dei risultati dei discenti. L’Agenda delle Competenze Europea ha sottolineato l’importanza delle microcredenziali nel promuovere l’apprendimento permanente, con l’obiettivo di coinvolgere il 60% degli adulti in età lavorativa nell’UE in attività di formazione entro il 2030 (Decennio Digitale).

La progettazione di formazione modulare e la certificazione delle competenze tramite microcredentials, offrono opportunità per: migliorare l’apprendimento permanente, un apprendimento rapido e su richiesta e per l’acquisizione di competenze mirate, flessibilità e personalizzazione con learning on-demand e self-paced, l’impiego di piattaforme LMS avanzate per una formazione personalizzata con la modularizzazione delle qualifiche e la convalida del prior learning (Cedefop, 2023).

Il piano nuove competenze-transizioni

Il Piano Nuove Competenze – Transizioni evidenzia l’importanza di un approccio sinergico che integri le politiche attive del lavoro con interventi mirati alla formazione e allo sviluppo delle competenze, essenziale per affrontare le sfide emergenti nel mercato del lavoro e nella formazione professionale. Tale strategia mira a migliorare le opportunità di lavoro, promuovere una crescita economica sostenibile e ridurre la disoccupazione. (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, 2024)

Il Piano propone diversi strumenti per superare la separazione tra formazione e politiche attive del lavoro, assicurando standard minimi di qualità, accessibilità e personalizzazione, promuovendo il modello formativo del “work based learning”. Tra le misure principali, il Piano prevede la valorizzazione delle microcredentials per migliorare la portabilità delle competenze acquisite tramite corsi brevi di formazione modularizzati.

Si propone l’implementazione di sistemi avanzati di skills analysis per migliorare le capacità analitiche e la comprensione del mercato del lavoro, oltre a monitorare gli effetti occupazionali della formazione continua. Il Piano prevede la sperimentazione di modalità di attestazione digitale tramite digital badge per rappresentare le competenze acquisite, promuovendo l’attestazione di singole competenze per rispondere alle esigenze del nuovo mercato del lavoro, attraverso lo sviluppo di strumenti operativi condivisi a livello internazionale per generare, stampare e archiviare attestazioni digitali, con supporto per firme digitali e tecnologia Blockchain. La strategia si concentra sull’integrazione tra formazione e lavoro, coinvolgendo attivamente il settore privato e le imprese, e mira a contrastare il disallineamento delle competenze (skills mismatch) attraverso una governance chiara e definita, favorendo il dialogo con tutti gli attori coinvolti, promuovendo la trasparenza delle competenze, valorizzando l’apprendimento non formale e informale e facilitando l’inserimento e/o il mantenimento nel mercato del lavoro. progetti pilota e utilizzare strumenti come la Skill Gap Analysis.

Sfide e opportunità del microlearning e delle microcredenziali

Sebbene il microlearning e le microcredenziali presentino numerose opportunità, comportano anche sfide significative. La sfida principale risiede nell’instaurare definizioni e quadri di validazione chiari e coerenti per le microcredenziali per garantirne il valore e l’accettazione da parte dei datori di lavoro. Inoltre, è necessario affrontare il divario di competenze digitali, in particolare tra i lavoratori low skilled e con basso livello di istruzione e in generale i gruppi vulnerabili (OECD, 2023).

I divari nelle competenze digitali in Europa e in Italia (Digital Decade Report, 2023)

Per superare queste sfide, è essenziale investire nelle infrastrutture digitali e nella formazione, garantendo che tutti gli individui abbiano le competenze necessarie per partecipare all’economia digitale. Inoltre, promuovere la collaborazione tra istituzioni formative e datori di lavoro può migliorare la rilevanza e l’impatto delle microcredenziali, rendendole una risorsa preziosa nel mercato del lavoro (Cedefop, 2023).

L’altra sfida è rappresentata dal conciliare la formazione modularizzata per competenze mirate con i bisogni formativi individuali e il diritto alla formazione di qualità previsti nel Pilastro Europeo dei Diritti Sociali del 2017, e in attuazione con l’adozione di Conti Individuali di Apprendimento (ILA) per garantire l’accesso a opportunità formative personalizzate (Pedone, 2024).

Conclusioni

L’integrazione del microlearning, delle microcredenziali e dei badge digitali nella formazione continua rappresenta un progresso significativo per ridurre lo skills mismatch, con un’attenzione particolare soprattutto nel design e la progettazione di apprendimento digitale, in particolare per i gruppi socio-economicamente svantaggiati e i più vulnerabili. Se il design rispetta i principi dell’UDL (Universal Design for Learning), richiamati dall’Unesco (2024) i programmi ibridi di micro-apprendimento e i modelli tutoriali modificati dimostrano successo nell’inclusione.

Bibliografia

Cedefop (2022). Setting Europe on course for a human digital transition: new evidence from Cedefop’s second European skills and jobs survey. Luxembourg: Publications Office. Cedefop reference series; No 123.<https://www.cedefop.europa.eu/en/publications/3092>

Cedefop (2023), Microcredentials for labour market education and training: microcredentials and evolving qualifications systems. Luxembourg: Publications Office. <https://www.cedefop.europa.eu/en/publications/5603>

Eurostat (2024), EU survey on the use of ICT in households and by individuals. <https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/w/ddn-20240124-2>

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Decreto 30 marzo 2024 Piano nuove competenze-transizioni. (24A02572) (GU Serie Generale n.120 del 24-05-2024). <https://www.lavoro.gov.it/strumenti-e-servizi/piano-nuove-competenze-transizioni>

OECD (2023), Micro-credentials for lifelong learning and employability: Uses and possibilities, OECD Education Policy Perspectives, No. 66, OECD Publishing, Paris. < https://doi.org/10.1787/9c4b7b68-en>

Pedone A. (2024), Continuing Training in the Digital Era: Microlearning, Microcredentials, and Digital Badges – Challenges and Perspectives, in QTimes Journal of Education, Technology and Social Studies 1/2024<https://www.qtimes.it/?p=file&d=202403&id=pedone_qtimes-jetss_gen24_1.pdf>

Unesco, van der Hijden P. & Martin M. (2024), Short courses, micro-credentials, and flexible learning pathways: a blueprint for policy development and action: policy paper, UNESCO IIEP Policy paper. <https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000384326.locale=en>

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4