Gli eventi live, siano essi concerti, manifestazioni sportive o spettacoli teatrali, sono da sempre momenti di aggregazione unici, in cui migliaia di persone si riuniscono per vivere insieme emozioni irripetibili. Secondo i dati raccolti da Statista, nel 2019, prima della pandemia, i ricavi degli eventi live in Europa erano di 19,11 miliardi di dollari, una cifra che ha subito una drammatica contrazione a 3,93 miliardi durante i due anni segnati dal Covid. Nonostante le sfide organizzative e il mutamento delle abitudini del pubblico, nel 2024 il settore ha superato i livelli pre-pandemia, toccando i 26,27 miliardi di dollari.
Questo ritorno agli eventi dal vivo dimostra quanto siano fondamentali per il tessuto sociale e culturale. Eppure, il settore è ancora in ritardo rispetto ad altre industrie nell’adozione dell’intelligenza artificiale. La maggior parte degli spettatori vive questi momenti come un’esperienza passiva: una folla riunita nello stesso luogo per condividere un evento, ma senza un’interazione reale che vada oltre l’entusiasmo collettivo. In realtà, un gruppo di persone che si riuniscono per un evento, e che quindi, inevitabilmente avranno qualcosa in comune (una passione musicale, l’appartenenza alla stessa azienda, l’interesse per un certo genere teatrale), costituisce una vera e propria “intelligenza collettiva”, che, se unita alle potenzialità dell’AI, può dare vita a risultati straordinari.
La duplicità dell’AI: uno strumento pratico e creativo
L’intelligenza artificiale può essere vista come un’alleata con due volti. Da una parte, rappresenta uno strumento pratico, capace di velocizzare e ottimizzare attività operative. Dall’altra, è una risorsa creativa, che può affiancare professionisti e innovatori nella progettazione di esperienze straordinarie.
Nel primo caso, l’AI è già ampiamente utilizzata nel settore degli eventi per funzioni come la gestione delle vendite dei biglietti, l’analisi dei flussi di pubblico e la personalizzazione delle comunicazioni promozionali. Ad esempio, l’AI può analizzare le preferenze del pubblico, suggerendo eventi personalizzati. Tuttavia, questa applicazione è ancora limitata al dietro le quinte, senza incidere in modo significativo sull’esperienza del pubblico durante l’evento.
Il secondo volto dell’AI, quello maggiormente creativo, è meno esplorato ma decisamente più promettente e soprattutto, sfidante. Immaginiamo un concerto dove ogni spettatore può interagire in tempo reale con l’artista, contribuire alla scelta della scaletta o partecipare a performance collettive grazie a tecnologie immersive. Questo è il potenziale che l’AI può sbloccare: non solo ottimizzare il funzionamento di un evento, ma trasformarlo in un’esperienza interattiva e partecipativa.
Il futuro degli eventi live: da spettatore a partecipante
Guardando al futuro, è chiaro che la tecnologia avrà un ruolo sempre più centrale nel settore degli eventi live. Dal mio punto di vista, sono due le aree chiave in cui l’AI potrà fare la differenza: il backstage tecnologico e l’esperienza del pubblico.
Backstage tecnologico: efficienza e innovazione
Dietro ogni evento di successo c’è una complessa macchina organizzativa che gestisce logistica, comunicazioni e sicurezza. Qui, l’intelligenza artificiale può continuare a svolgere un ruolo cruciale, ma con un approccio sempre più sofisticato. Ad esempio:
- Pianificazione logistica ottimizzata: algoritmi capaci di prevedere afflussi, condizioni meteorologiche e necessità di risorse in tempo reale.
- Analisi predittiva della sicurezza: strumenti che rilevano potenziali rischi grazie a pattern di comportamento del pubblico, garantendo interventi rapidi e mirati.
- Interazione con i fan: chatbot avanzati che rispondono alle domande degli spettatori, migliorando l’accesso alle informazioni.
Esperienza del pubblico: interattività e coinvolgimento
La vera rivoluzione, però, coinvolge il pubblico. Gli eventi live devono evolversi da un modello passivo a uno interattivo. Grazie all’AI, le persone presenti a un evento possono diventare protagoniste dell’esperienza. Ecco alcune possibilità che l’AI può offrire agli spettatori:
- Applicazioni per la partecipazione in tempo reale: immaginiamo un’app in cui ogni spettatore può votare per scegliere la prossima canzone del concerto, influenzare l’illuminazione di uno stadio o inviare messaggi visivi che vengono proiettati sul palco.
- Esperienze immersive: la combinazione di AI e realtà aumentata (AR) potrebbe trasformare gli eventi in esperienze multi-sensoriali. Durante una partita di calcio, i tifosi potrebbero accedere a informazioni in tempo reale sulle prestazioni dei giocatori, mentre un concerto potrebbe integrare ologrammi interattivi visibili solo attraverso dispositivi AR.
- Comunità temporanee: tecnologie basate sull’AI possono creare connessioni tra gli spettatori, favorendo interazioni sociali significative. Ad esempio, un sistema può identificare gruppi con interessi simili e facilitare incontri prima o dopo l’evento.
Tutto questo, oggi, è possibile ma il settore degli eventi live sta accogliendo le novità con cautela; nonostante ciò, il futuro è tracciato: integrare sistemi di AI sarà fondamentale per rispettare le aspettative crescenti delle persone.
L’AI come catalizzatore di un nuovo modello
In un mondo sempre più digitale, gli eventi live devono trovare il loro posto come esperienze insostituibili. L’intelligenza collettiva di migliaia di persone presenti nello stesso luogo è un potenziale ancora inespresso. Con l’aiuto dell’AI, questa forza può essere canalizzata per creare eventi più coinvolgenti, interattivi e significativi.
Non si tratta solo di migliorare ciò che già esiste, ma di ripensare completamente il modo in cui viviamo gli eventi live. L’AI rappresenta dunque l’ingrediente che può trasformare il pubblico da semplice spettatore a partecipante attivo, dando vita a una nuova era per l’intrattenimento dal vivo.
La tecnologia non sostituirà mai l’energia unica di un momento condiviso dal vivo, ma può amplificarla, rendendola ancora più memorabile. Perché il futuro degli eventi non è solo nella performance sul palco, ma in ciò che accade tra le persone che la vivono insieme.