La didattica a distanza e l’uso di piattaforme per lezioni ed esami sembra aver amplificato le possibilità di imbrogliare a scuola. Le tecnologie hanno reso il cheating (imbrogliare, barare) più accessibile che mai.
Bigliettini, appunti e formule nascoste sono insomma un ricordo lontanissimo nelle pratiche scolastiche e universitarie di adolescenti e giovani studenti, che come da tradizione da sempre si sono impegnati a trovare mille e un sotterfugio per copiare, trovare soluzioni introvabili, risolvere problemi e rispondere quesiti.
Proctoring, il software scova chi bara agli esami online. E gli studenti si rivoltano
Cheating a scuola, un business multimiliardario
Imbrogliare è un business multimiliardario, se lo si guarda da due diversi opposti punti di vista: alcune aziende attive nell’education, guadagnano dagli studenti che usano i loro prodotti per infrangere o piegare le regole di integrità accademica e altre che traggono profitto dalle università e spesso anche dalle secondarie, che a loro volta cercano di prevenire primo tra tutti il plagiarismo, la più diffusa delle pratiche in ambito accademico.
Jarrod Morgan, fondatore e chief strategy officer di ProctorU, oggi Meazure Learning, un servizio di correzione di test online che osserva gli studenti che fanno i test per i college e altre organizzazioni educative, dice che il numero di studenti impegnati nel cheating è aumentato: secondo alcune stime, l’imbroglio sugli esami universitari è cresciuto, tra gli universitari nordamericani di oltre il 700%. Le sfide dell’istruzione a distanza – a cui molti atenei e istituti di istruzione secondaria sono passati temporaneamente a causa del COVID-19 – hanno portato ad un aumento dell’ansia degli studenti, dicono gli esperti, che a sua volta ha spinto molti ad imbrogliare quando si fanno gli esami nelle classi online.
Perché si prova a imbrogliare
Una delle ragioni predominanti per imbrogliare è lo stress, dice la presidente dell’International Center for Academic Integrity[1], Camilla Roberts, gli studenti pensano che imbrogliare sia la loro unica opzione. E c’è anche chi, negli Stati Uniti, si preoccupa della parte nascosta del cheating, quella che nessuno ammette e che pertanto viene sottovalutata, come afferma il professor Eric Anderman dell’Ohio State University. E aggiunge Mentre è sempre più chiaro che il numero di studenti imbroglioni sta aumentando, la maggior parte dei docenti sottovaluta quanto sia dilagante il problema. Inoltre, sempre secondo Anderman gli studenti nella scuola secondaria non sempre imparano ad usare correttamente Internet per le ricerche, per esempio non riconoscono il valore delle citazioni, semplicemente copiano e incollano. Quando arrivano all’università questa prassi prosegue, ma grazie ai software antiplagio vengono immediatamente “beccati”.
È impossibile giudicare con precisione se la quantità di imbrogli online o attraverso la tecnologia moderna sia ora più alta di quanto fosse in passato. Prima dello studio Fairuse, che è stato svolto tra il 2009 e il 2012, nelle università di Bielefeld e Wurzburg, per esempio, quasi nessuno aveva studiato la quantità di imbrogli e plagi nelle università e nei college.
In diversi atenei sono stati adottati i cosiddetti “codici d’onore”, che aiutano gli studenti a identificare chiaramente il comportamento giusto e quello sbagliato.
Tecnologie antiplagio e anti-cheating a scuola: il progetto TeSLA
D’altro canto, le tecnologie rendono il cheating più accessibile, ma sono anche al servizio della prevenzione di imbrogli e plagio e in questo senso il progetto TeSLA, finanziato dalla Commissione Europea, ha definito e sviluppato un sistema che assicura l’autenticazione dell’identità e della paternità degli studenti in ambienti di apprendimento online e misti.
Diverse sono le tipologie di imbroglio: quelle messe in atto durante gli esami e la questione del plagio. In alcuni casi un plugin, che viene installato sul PC dello studente, serve a prevenire gli imbrogli e permette l’identificazione visiva dello studente tramite un’istantanea. Durante l’esame, le foto vengono anche scattate a intervalli casuali e irregolari. Se la persona si allontana dal campo visivo della macchina fotografica, questo porta alla fine dell’esame. In altri casi è prevista la figura del supervisore, il cosiddetto proctor, che ha anche accesso al PC dello studente, in modo che gli aiuti non autorizzati come gli script digitali, i motori di ricerca o le chat possano essere bloccati. Nel sistema TeSLA, per esempio, c’è la possibilità di combinare diversi strumenti per convalidare la paternità e l’autenticazione. Questi sono: strumenti biometrici (facciali, vocali e di battitura) per il monitoraggio e il riconoscimento, analisi forensi, strumento antiplagio, certificati digitali e ricezione del timestamp. Ma questo non basta: gli ultimi smartwatch, per esempio, possono essere camuffati da un normale orologio, infatti semplicemente mettendo un piccolo spinotto Bluetooth nell’orecchio, gli studenti possono farsi sussurrare le risposte da un amico fidato che si trova da qualche parte fuori dall’aula d’esame. Infine, le università e gli istituti tecnici hanno anche accesso a software di plagio e li usano regolarmente.
Tipologie di cheating
Un altro studio è stato svolto provando a quantificare l’impatto della tecnologia sull’imbroglio e il plagio dal punto di vista degli insegnanti e degli studenti dell’Università di Sofia (Bulgaria) in relazione a entrambi gli aspetti di facilitazione e prevenzione/controllo di tali comportamenti. Sono state condotte due indagini online con 100 membri del personale accademico e 239 studenti di laurea e master dell’Università di Sofia. I risultati hanno rivelato che la tecnologia influenza le opportunità di comportamenti disonesti nella valutazione in modo diverso in tre contesti studiati: 1) esami faccia a faccia; 2) presentazione di compiti cartacei, preparati in assenza di un insegnante; 3) presentazione di compiti online preparati in assenza di un insegnante, ma principalmente modifica i mezzi di imbroglio piuttosto che incoraggiare la disonestà accademica.
Il modo in cui la tecnologia può influenzare la disonestà accademica dipende dalla specificità del contesto. Sono state definite tre tipologie di disonestà accademica che sono principalmente influenzate dalla tecnologia: i) usare informazioni senza riferimenti appropriati; ii) usare materiali non autorizzati durante un test; e iii) far completare un compito a un’altra persona o usare i compiti di un altro studente da un semestre precedente. Sono stati confrontati i tentativi di imbroglio chiaramente legati agli esami con quelli legati ai compiti, al fine di identificare eventuali differenze relative all’impatto tecnologico. La ricerca ha rivelato che il personale accademico sembra credere che la tecnologia abbia influenzato la disonestà accademica relativa ai compiti molto più degli esami.
Cheating e teenagers
Nel caso di studenti della scuola secondaria, gli adolescenti sembrano utilizzare varie strategie di cheating per ottenere voti più alti e paradossalmente fare contenti i familiari, arrivando a pensare che i loro genitori preferirebbero che loro imbrogliassero piuttosto che prendere un brutto voto o hanno paura di deluderli.
Ma quali sono i principali metodi usati per barare?
L’invio di messaggi è uno dei modi più veloci per gli studenti di ottenere risposte alle domande del test da altri studenti nella stanza: è diventato l’equivalente moderno del passarsi le note.
Gli adolescenti spesso ammettono che questa pratica è facile da portare avanti anche quando i telefoni non sono permessi (a condizione che l’insegnante non stia camminando intorno alla stanza per controllare i cellulari).
Alcuni adolescenti memorizzano gli appunti per i test sui loro telefoni cellulari e vi accedono durante le lezioni.
Invece di condurre una ricerca per trovare le fonti, alcuni studenti copiano e incollano il materiale. Possono plagiare una relazione cercando di far passare un articolo di Wikipedia come un proprio articolo, per esempio. Alcuni siti web offrono gratuitamente ricerche complete basate su argomenti popolari o libri comuni. Altri permettono agli studenti di acquistare un articolo. Poi, uno scrittore professionista, o anche un altro studente, completerà la relazione per loro.
Alcuni siti web offrono gratuitamente ricerche complete basate su argomenti popolari o libri comuni.
Anche i siti di crowdsourcing come Homework Helper (a pagamento) forniscono la loro parte di risposte ai compiti. Gli studenti fanno semplicemente una domanda e gli altri intervengono per dare le risposte.
Gli adolescenti usano i social media anche per aiutarsi a vicenda durante i test. Basta un secondo per scattare una foto di un esame quando l’insegnante non sta guardando. Quella foto può essere condivisa con gli amici che vogliono dare un’occhiata al test prima di sostenerlo.
App per facilitare lo svolgimento di compiti e test
Numerose applicazioni gratuite di matematica come Photomath permettono allo studente di scattare una foto del problema di matematica. L’applicazione analizza il problema e fornisce le risposte, anche per problemi di algebra complessi. Ciò significa che gli studenti possono completare rapidamente i compiti a casa senza comprendere realmente il materiale.
HWPic serve per inviare un’immagine del problema a un vero tutor, che offre una soluzione passo dopo passo al problema. Mentre alcuni studenti possono usare questo per capire meglio i loro compiti, altri semplicemente copiano le risposte, complete dei passi che giustificano la risposta.
Cymayth e Wolfram Alpha risolvono problemi matematici al volo – Wolfram può anche gestire problemi matematici di livello universitario. Mentre i siti e le app dichiarano di essere progettati per aiutare gli studenti a capire come fare i calcoli, sono anche usati dagli studenti che preferiscono avere le risposte senza lo sforzo richiesto per pensarci da soli.
Altre app traducono rapidamente le lingue straniere. Piuttosto che dover decifrare ciò che dice una registrazione o tradurre le parole scritte, le app possono facilmente tradurre le informazioni per lo studente.
L’Accademia Americana di Pediatria incoraggia i genitori a parlare agli adolescenti dell’imbroglio e delle loro aspettative riguardo all’onestà, alla scuola e alla comunicazione. Molti genitori potrebbero non aver mai parlato seriamente con i loro figli dell’imbroglio. Può darsi che non se ne parli nemmeno, a meno che il figlio non venga sorpreso a imbrogliare. Alcuni genitori potrebbero non pensare che sia necessario parlarne perché presumono che il loro figlio non imbroglierebbe mai.