Lo scenario

DAS (Decentralized Autonomous Society): ecco perché sarà il motore del metaverso

La blockchain abilita un modello di società post-digitale in cui i cittadini possono tornare protagonisti: la DAS – Decentralized Autonomous Society. Come funzionerà nel metaverso, esempi e prospettive

Pubblicato il 16 Feb 2022

Carmen Di Nardo

esperta di content marketing digitale

Antonio Grasso

Entrepreneur, technologist, sustainability passionate

blockchain - DAS - blochchain IoT

Dalle DAO – Decentralized Autonomous Organization – alla DAS – Decentralized Autonomous Society: la decentralizzazione non è solo un argomento affascinante ma una leva che genererà cambiamenti comportamentali in ambito sociale ed economico.

Nel ringraziare Zuckerberg che, con il suo show, ci ha consapevolmente guidato negli effetti fantascientifici del metaverso, in questo contesto mostreremo quali sono le tecnologie e le innovazioni che saranno coinvolte in questa nuova dimensione: una società post-digitale fondata sull’identità digitale, i titoli di proprietà, le transazioni finanziarie e la democrazia diretta.

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DAS: il ruolo di blockchain e criptovalute nel metaverso

Oggi conosciamo blockchain come la principale tecnologia crittografica per le DLT- Distributed Ledger Technology, la tecnologia per il libro mastro crittografico distribuito.

La blockchain ci consente di creare un contenitore di dati sicuro, decentralizzato e trasparente: le informazioni contenute sono blindate da una stringa univoca che funge da anello tra i vari blocchi e il legame indissolubile risultante ci permette di ottenere una confidenza quasi assoluta sull’inviolabilità delle catene generate.

In pratica, se una transazione avviene con blockchain, una volta generata e ottenuto il consenso dei nodi coinvolti, diventa immutabile.

Sembra poco, ma in realtà è tutto. Essere certi che nessuno abbia modificato nemmeno la più piccola informazione delle transazioni registrate sul libro mastro distribuito è di per sé un risultato eccezionale: in questo modo si possono, ad esempio, controllare le catene di approvvigionamento evitando intrusioni o acquistare beni senza la costosa garanzia degli intermediari.

Il ruolo della blockchain nel metaverso è quello di garante dell’affidabilità dei dati ma, al tempo stesso, permette di eseguire trasferimenti di valore e dà prova della proprietà digitale dei beni.

Tali tecniche crittografiche hanno aperto la strada alle criptovalute tipo Bitcoin o Ethereum: valute virtuali il cui valore è “nascosto” da un codice informatico che ne permette l’utilizzo solo se in possesso della chiave di accesso.

Queste caratteristiche le rendono una forma di pagamento adatta al metaverso: basterà possedere un wallet e scegliere la moneta virtuale a cui affidarsi. Un aspetto su cui fare attenzione, in merito alle criptovalute, è la forte oscillazione del loro valore, in quanto non hanno un costo legale e non sono regolate da enti centrali governativi.

Queste innovazioni hanno generato i primi influssi delle DLT nell’ambito organizzativo procedurale dando vita alle DAO – Decentralized Autonomous Organization: organizzazioni digitalizzate, decentralizzate e autonome, possibili grazie agli Smart Contracts, i contratti intelligenti che si comportano alla stregua dei contratti cartacei con il grande vantaggio di permettere la gestione delle transazioni in modo preprogrammato e automatizzato.

DAS: come la blockchain favorisce la disintermediazione

Tecnicamente, una DAO mira a codificare le regole operative di un’organizzazione in un programma per computer (lo smart contract) per ottenere trasparenza e disintermediazione da un governo centralizzato. Praticamente, le DAO ci consentono di digitalizzare non solo le transazioni ma il vero e proprio funzionamento di un’organizzazione a partire da regole preimpostate.

Un esempio: in Italia abbiamo il Pubblico Registro Automobilistico, ovvero un database che contiene tutte le iscrizioni, le trascrizioni e le annotazioni relative ad autoveicoli, ai motoveicoli e ai rimorchi. Tale registro è dato in gestione all’ACI – Automobile Club d’Italia, che funge da garante per il rispetto delle norme previste dal legislatore. I funzionari dell’ACI non hanno la facoltà di modificare le regole stabilite solo e unicamente per via legislativa. Siamo, quindi, in presenza di un’agenzia governativa che fa da interfaccia tra i cittadini e un database. Come questa, sono tante le organizzazioni il cui ruolo è solo quello di garante: ad esempio, le Camere di Commercio e tutti gli Ordini Professionali regolamentati.

Se il Pubblico Registro Automobilistico fosse digitalizzato con una DAO, potremmo fluidificare ed efficientare in maniera radicale i flussi dei documenti e le transazioni che caratterizzano tutto il processo di registrazione dei veicoli: trasformando le regole giuridiche in clausole degli smart contract, potremmo permettere ai cittadini di effettuare autonomamente la registrazione, migliorando l’efficienza e azzerando la burocrazia legata ai flussi procedurali.

Ma le DAO non sono nate solo con l’intento di ovviare alle agenzie governative, anzi: il fiorire di una serie di iniziative private, sta facendo esplodere il modello DAO in tutto il mondo e in tanti ambiti diversi.

Personalmente, ho avuto l’onore di essere scelto come membro del comitato consultivo di una DAO, la AgriUT. L’obiettivo di tale organizzazione indipendente e no profit è quello di utilizzare le tecnologie attuali per cambiare il mondo dell’agricoltura dei piccoli proprietari terrieri.

Hanno così creato un ecosistema globale di reward, il token AgriUT, che permette un pagamento sicuro e senza i costi aggiuntivi degli intermediari. In questo modo, le piccole comunità agricole nel mondo potranno costruire la propria economia locale connettendosi con fornitori agricoli, fornitori di servizi finanziari, acquirenti, effettuando transazioni sicure e affidabili grazie alla blockchain.

DAS: la società post-digitale nel metaverso

Se uniamo le DAO in modo tale da soddisfare i tanti bisogni di cittadini e imprese, vedremo la nascita di una DAS – Decentralized Autonomous Society: un aggregatore cooperativo e interoperabile delle varie organizzazioni decentralizzate e autonome.

Il metaverso non esprime solo una realtà virtuale come punto di accesso a questo nuovo mega videogioco ma apre le porte alla società del futuro: una società economica plasmata con il digitale e funzionante con gli algoritmi. I dati e la crittografia saranno elementi di confidenza, identità, trasparenza e titoli di proprietà.

Quella che in tanti stiamo definendo una società post-digitale è in arrivo. Una società dove non faremo più caso al digitale perché – così come accade oggi per l’energia elettrica – sarà una componente costante e fissa della nostra vita. Noteremo solo la sua assenza e questo sarà il sintomo della metabolizzazione di un’innovazione.

Ecco che saremo entrati nel metaverso: un gigantesco insieme di algoritmi interconnessi, interoperabili e interdipendenti che ci permetteranno di digitalizzare la nostra società e la nostra economia fin dalle radici.

Ma che ci guadagniamo come esseri umani? Quali saranno i nostri vantaggi?

Beh, a parte l’aspetto ludico legato al connettersi anche con la realtà virtuale e vivere un’esperienza molto più immersiva di quanto sia possibile oggi con lo smartphone, il vero guadagno è l’autonomia e l’indipendenza: torneremo al centro della scena come attori e non più solo come spettatori.

DAS: il ruolo attivo delle persone nel metaverso

L’accesso al Metaverso ci permetterà di prendere parte alla Creator Economy, entreremo in possesso di titoli di proprietà di beni digitalizzati grazie agli NFT (token non fungibili), avremo una identità digitale forte e riconosciuta a livello legale e ci lasceremo alle spalle la burocrazia legata alla semplice interazione con un database regolamentato.

Anche il nostro ruolo di cittadini potrebbe cambiare: nel mondo virtuale, i confini nazionali perderebbero di significato.

Saremo tutti cittadini globali, svincolati dalle strutture gerarchiche e dalla burocrazia territoriale, che vivono in un unico mondo, interconnesso, interdipendente e senza intermediari. Ci saranno altre regole, certo, ma potranno essere approvate dal singolo secondo una logica simile alla democrazia diretta. Quello che per ora sembra un sogno potrebbe trasformarsi in realtà.

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