Internet e in generale il digitale sono tecnologie aperte e flessibili e quindi non sorprende che permetta il sorgere di duelli tecnologici tra censori e cittadini, tra spie e amanti della privacy, tra criminalità e comunità locali. Quello che stiamo vedendo in questi giorni con la crescita dei sistemi di censura e di anticensura.
Questi ultimi sono sviluppi senz’altro positivi, di cui però non dobbiamo dimenticare i limiti: ci sono concentrazioni di potere, infatti, contro le quali nessuna ‘app’, per quanto intelligente, sarà mai sufficiente. E quindi alla tecnologia bisogna affiancare i diritti e, in ultima analisi, la politica.