Uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo dell’innovazione è la burocrazia, e certamente, la scarsa fruibilità del sistema normativo è uno degli elementi che la sostengono.
Abbiamo, infatti, un’elevata numerosità di leggi spesso poco chiare, con diversi rimandi ad altre leggi, e una concatenazione tale da rendere difficile la stessa interpretazione complessiva e quindi anche la comprensione e l’applicazione da parte dei cittadini.
Il rimedio c’è, e in Senato abbiamo avviato un gruppo di lavoro per affrontare il tema in tutte le sue articolazioni:
* migliorare l’accesso e la fruibilità alle leggi fornendo ai cittadini la possibilità di utilizzare applicazioni software specifiche che consentono di costruire “testi di legge virtuali” nella logica dei testi coordinati, ma in modo ancora più ampio e profondo sui significati delle norme. Si tratta di applicazioni che già oggi utilizziamo per l’analisi delle leggi;
* migliorare la scrittura delle leggi, utilizzando le applicazioni software citate come veri e propri strumenti di progettazione, così anche da identificare le leggi cancellabili perché non più utili nell’ottica di una semplificazione e di uno snellimento del sistema;
* rendere gli uffici legislativi delle Camere e dei Ministeri attori consapevoli e protagonisti di questo cambiamento, anche attraverso corsi di formazione sui temi del digitale e in particolare dell’utilizzo delle tecnologie per il miglioramento della qualità della produzione legislativa.
Sono interventi possibili da subito, per i quali è però necessaria la volontà coordinata di Camere e Ministeri di affrontare in modo sistemico questo tema chiave. E l’innovazione del nostro Paese passa anche da questi cambiamenti.