Digital fashion e Intelligenza Artificiale: secondo il Report di McKinsey “State of Fashion 2022: An uneven recovery and new frontiers”, tra le indicazioni strategiche per le aziende 2022 emerge chiaramente come sia necessario far leva sulle nuove tecnologie per la ripresa di un settore che ha sofferto più di altri dalla pandemia.
L’IA, in particolare, potrà fare la differenza in diversi ambiti quest’anno: dalla gestione della supply chain e della logistica alle nuove frontiere del metaverso, dal social shopping fino alla gestione e valorizzazione dei dati per nuovi scenari di sostenibilità ed economia circolare.
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Digital fashion e IA: prevedere nuovi trend e ridurre l’impatto ambientale
Oltre al tradizionale supporto legato al mondo marketing, vendite e pricing, l’IA può aiutare le imprese del comparto fashion a partire dalla possibilità di far leva sui dati per prevedere i nuovi trend, attraverso soluzioni di Machine Learning in grado di influenzare il design e lo sviluppo di nuovi prodotti sulla base delle preferenze dei consumatori.
Prevedere tendenze nel mondo della moda è un lavoro da creativi e designer che, oggi supportati dalle nuove tecnologie, possono dare un contributo significativo anche a temi di impatto ambientale.
Basti pensare che ogni anno vengono scartati a livello globale circa 70 miliardi di indumenti non venduti con un tasso di crescita del 6% annuo. Non solo, dalla produzione alla distribuzione, l’industria della moda cuba il 10% delle emissioni di carbonio e tra il 10 e 20% di quelle dei pesticidi.
La possibilità di pianificare la produzione nel comparto moda in linea con le aspettative dei consumatori può quindi portare anche a un importante impatto ambientale.
E in questo spazio si muovono soluzioni come Stylumia che utilizza l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, per aiutare i marchi di moda a prevedere la domanda, individuare le tendenze, gestire l’inventario e prendere decisioni aziendali migliori.
Digital fashion: dalle sfilate online al metaverso
Nel mondo della moda non contano solo i processi, ma gran parte del successo dei brand è legato anche alla presentazione delle collezioni e dei prodotti, che prima della pandemia spesso avvenivano con veri e propri spettacoli mediatici. A causa delle limitazioni imposte dal virus, le sfilate si sono trasformate in show digitali aperti anche a un pubblico più ampio.
In Italia, patria della moda, per affrontare le limitazioni poste negli scorsi mesi dalla pandemia, Accenture e Microsoft hanno collaborato per sviluppare e fornire una piattaforma digitale a supporto della prima Milano Digital Fashion Week della Camera Nazionale della Moda Italiana.
La piattaforma ha reso digitali i momenti chiave della Settimana della Moda milanese, contribuendo a sostenere le campagne vendite e a mantenere le relazioni all’interno del settore, per affrontare le nuove sfide poste dall’attuale contesto di mercato.
Brand, stilisti emergenti e professionisti del settore hanno potuto utilizzare l’hub digitale per interagire con i buyer, i media, gli influencer e i consumatori in tutto il mondo attraverso un’esperienza coinvolgente e multicanale, che ha compreso chat, video conferenze, bot, ologrammi e spazi completamente virtuali.
Grazie all’AI, oltre a digitalizzare eventi fisici, si possono inventare ex-novo show online completamente digitali, prime forme di metaverso nel mondo fashion. Diigitals sta utilizzando le nuove tecnologie con modelle in 3D per trovare nuove modalità di presentazione dei progetti creativi dei brand e creare legami con i nuovi consumatori, in particolare sui social media.
L’IA per ottimizzare pricing e fitting
L’intelligenza artificiale può anche aiutare i brand nell’individuare le giuste politiche di pricing a seconda di diverse situazioni e momenti di spesa dei consumatori. Basti pensare che Amazon utilizza meccanismi di AI per ricalcolare i prezzi ogni 10 minuti, allineandoli alla domanda dei clienti o alle variazioni di mercato.
Anche i processi di acquisto di beni e prodotti del mondo della moda vedono nuove modalità di interazione digitale, che segue l’esplosione dell’e-commerce durante la pandemia. TrueFit, con 82 milioni di clienti, aiuta i consumatori a trovare la taglia perfetta nei loro acquisti online: unendo i dati dei clienti con le informazioni relative alle taglie dei vari brand, la soluzione di AI permette agli acquirenti di trovare velocemente gli indumenti che meglio si adattano alla loro taglia e ai loro gusti.
La soluzione Virtusize aiuta invece i brand della moda a creare strumenti di dimensionamento virtuali per aumentare la soddisfazione del cliente e ridurre i resi. Attraverso un camerino virtuale, i retailer online possono presentare i loro prodotti e consentire ai consumatori di provarli digitalmente per vedere non solo come stanno, ma anche individuare la taglia giusta grazie all’intelligenza artificiale.
L’IA permette anche soluzioni personalizzate per andare incontro alle esigenze di consumatori sempre più esigenti che richiedono una relazione unica con i brand. La storica azienda italiana Ferragamo, grazie alle tecnologie di Cloud Computing e Mixed Reality e con la piattaforma “Augmented Store at Home” di Hevolus, oggi offre ai propri clienti un innovativo servizio per la scelta e la personalizzazione della collezione di calzature maschili Tramezza, fruibile in-store o online tramite un’esperienza immersiva e ad altissima risoluzione.
Il mondo della moda rappresenta un’area di grande esplorazione e innovazione per le nuove tecnologie, in particolare per l’intelligenza artificiale. XNFY Lab è una piattaforma dove sperimentare nuove modalità di applicazione dell’AI nel mondo della moda, consentendo a startup, retailer e aziende tech di confrontarsi su nuove soluzioni in grado di rendere il comparto fashion sempre più “alla moda” e in grado di attrarre nuovi consumatori, con una forte inclinazione per la sostenibilità ambientale.