Il digitale sta cambiando il nostro modo di vivere e di rapportarci con gli altri. Questo enorme cambiamento che stiamo vivendo influenza molti aspetti della nostra vita compresi i rapporti sociali, la democrazia, i sistemi elettorali, la partecipazione dei cittadini nella scelta della rappresentanza politica, all’espressione dei diritti fondamentali che permettono il realizzarsi di valori sociali quali l’informazione della cittadinanza, la formazione e il dialogo democratico. Inoltre, la trasformazione digitale delle organizzazioni politiche e dei sistemi di partecipazione, sta indebolendo il ruolo degli intermediari.
La democrazia emerge dalla tensione che nasce tra gli individui e la società, tra le persone e le istituzioni, tra diritti e doveri. Il digitale dovrebbe farsi carico delle problematiche cui la tecnologia può dare un utile contributo, specialmente in situazioni di criticità come quella sanitaria che stiamo vivendo in questi momenti.
Ricordiamo inoltre, che tra gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, vi è la promozione di società pacifiche ed inclusive, che forniscano a tutti gli individui accesso alla giustizia, promuovendo e costruendo istituzioni efficaci, affidabili ed inclusive ad ogni livello. L’evoluzione e il diffondersi del digitale dovrebbe essere uno strumento di supporto al raggiungimento di questi obiettivi orientati ad uno sviluppo sostenibile dei diritti umani.
Il Forum su Digitale e Democrazia
Per questo motivo il 10 e l’11 dicembre 2020 si terrà a Venezia la prima edizione di un evento biennale: il Forum su Digitale e Democrazia organizzato dall’Associazione Copernicani in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari. L’evento vuole essere un momento di incontro tra esperti del digitale, accademici e politici. Un momento nel quale condividere punti di vista e idee per migliorare la democrazia, sfruttando le potenzialità che la tecnologia e il digitale mettono a disposizione dei cittadini e delle istituzioni che spesso invece arrancano di fronte a queste nuove frontiere.
L’obiettivo è guadagnare una miglior comprensione favorendo un punto di vista condiviso su come indirizzare le sfide poste dalla tecnologia in modo da ampliare e rafforzare la partecipazione dei cittadini e costruire delle istituzioni democratiche che siano più affidabili, trasparenti ed efficaci.
Inizialmente pianificato e programmato nella splendida sede della Fondazione Cini sull’isola di San Giorgio a Venezia, il forum è stato riprogrammato come evento interamente online a causa dell’emergenza COVID. Questo per permettere a tutti di partecipare all’evento nonostante le restrizioni legate ai viaggi e agli spostamenti. Venezia è stata scelta per la sua importanza storica nel processo elettorale. Il termine “ballottaggio” viene dal termine “balota” usato per descrivere il voto espresso nelle elezioni del Doge nella Repubblica di Venezia ed il termine “broglio” deriva da “brojo” il cortile ove nobili squattrinati vendevano il proprio voto al migliore offerente. Il sistema elettorale del Doge è stato probabilmente il sistema più longevo: è stato infatti utilizzato inalterato per oltre cinque secoli, dal 1268 al 1797, diventando una pietra miliare nella teoria delle votazioni.
Grazie al supporto della Commissione Europea, dell‘UNESCO e alla rete per lo sviluppo degli SDGs, il programma del Forum si è arricchito di contributi di esperti di alto livello e di rappresentanti di governi di tutto il mondo.
La call pubblica
È stata lanciata una call pubblica per contributi relativi a quattro tracce tematiche:
- Lo sviluppo di istituzioni efficaci, responsabili e trasparenti dal punto di vista del singolo. Il ruolo della tecnologia nel perseguimento di tali obiettivi. Politiche informatiche, intelligenza artificiale civica. Come l’intelligenza artificiale potrebbe aiutare i cittadini ad attivare i loro diritti, compresi i diritti di informazione e partecipazione. Il ruolo mutevole delle istituzioni basato sul voto inclusivo. Come il voto elettronico può aiutare la formulazione dei lavori parlamentari e assembleari (ad es. situazione critica come COVID-19). L’equilibrio tra sistema rappresentativo e partecipazione diretta o deliberativa.
- Il coinvolgimento e partecipazione sociale con analisi dal punto di vista della società: garantire un processo decisionale reattivo, inclusivo, partecipativo e rappresentativo a tutti i livelli. Come le persone sono impegnate ed eventualmente entrano a far parte dell’organizzazione. Come le persone sono educate e informate; come si forma e può essere orientata l’opinione pubblica; come i media e le piattaforme dovrebbero lavorare per promuovere la democrazia e i diritti umani (flussi dall’alto verso il basso). Inclusione dei cittadini e divario digitale: genere, età, educazione.
- I meccanismi di partecipazione e funzionamento dei partiti, dal punto di vista dei corpi organizzati: ampliare e rafforzare la partecipazione dei Paesi in via di sviluppo alle istituzioni di governance globale. Come le opinioni della gente vengono raccolte, strutturate e analizzate; come le persone si auto-organizzano per formare entità politiche; il ruolo del bilancio partecipativo, dell’e-Consultazione, dell’e-Polling e della e-Legislazione [assemblee dei cittadini, iniziative popolari, petizioni (flussi dal basso verso l’alto)]. Il funzionamento interno dei partiti: quadri di riferimento per un sistema ERP politico.
- L’accesso alle informazioni e integrità con un’analisi dal punto di vista istituzionale: garantire l’accesso del pubblico a informazioni valide e proteggere le libertà fondamentali in conformità con la legislazione nazionale e gli accordi internazionali. Come le persone sono informate sul lavoro delle organizzazioni (inclusa la PA). Metodi per finanziare partiti e campagne politiche; metodi per contrastare la corruzione; come affrontare il problema dell’autopropagazione nella classe politica (ad esempio, le persone che salgono al potere e poi fanno tutto il necessario per rimanervi e/o ottenere un guadagno finanziario privato). Grandi dati, notizie false e manipolazione della democrazia: dopo Cambridge Analytica.
La call ha attirato l’attenzione di accademici e ricercatori di diverse nazioni (dall’Algeria al Brasile) che hanno sottomesso i propri contributi su tematiche legate al digitale e alla democrazia. Alcuni di questi contributi propongono soluzioni tecniche a problemi reali, come la lotta alla disinformazione o alla polarizzazione politica.
Una volta vagliati da una commissione di esperti, alcuni di questi contributi sono stati selezionati per essere presentati durante il Forum.