Nel suo “Elogio degli amanuensi” del 1492, l’abate Giovanni Tritemio ammoniva contro l’invenzione della stampa, destinata a cambiare la quotidianità – e il business – dei copiatori, sostenendo che un libro stampato su carta fosse scarso e durasse al massimo duecento anni, mentre la pergamena era un supporto migliore e poteva arrivare a un millennio. Niente è eterno, ma ci si prova da sempre: oggi l’intelligenza artificiale potenzia la tutela del patrimonio librario, aprendo a nuove possibilità di divulgazione sicura dei manoscritti, così come degli incunaboli e altri stampati.
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L’AI apre al mondo i manoscritti arabi dell’Ambrosiana
La Veneranda biblioteca Ambrosiana di Milano ha digitalizzato, grazie a una piattaforma AI powered, una parte della propria collezione di manoscritti arabi: il progetto apre a modalità più semplici di condivisione e studio, tutelando i testi antichi
Giornalista professionista, redazione AgendaDigitale.eu

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