meglio riderci su

Diritto d’autore: le dieci novità (semiserie) della riforma Ue

Ecco le dieci novità più eclatanti con cui dovremo fare i conti dopo l’approvazione della nuova direttiva Ue sul Copyright (spoiler: si fa per ridere, eh!)

Pubblicato il 18 Feb 2019

Gianluigi Bonanomi

Formatore sulla comunicazione digitale

AI: quale futuro, tra copyright e creatività nativa

Il 13 febbraio Parlamento, Consiglio europeo e Commissione hanno raggiunto un accordo sulla cosiddetta “direttiva sul copyright”.

Ecco le 10 cose che cambieranno.

  • I giornalisti potranno decidere se chiedere un indennizzo a Google, Facebook e YouTube o continuare a percepire il reddito di cittadinanza.
  • Si possono condividere foto di gattini su Facebook, ma i gattini non possono condividere le nostre foto. Per placare le proteste degli animalisti, d’ora in poi sarà il contrario.
  • In Italia si pubblicano oltre 60.000 libri all’anno, ma la metà non vende nemmeno una copia. Dopo le proteste della Siae, d’ora in poi gli autori saranno obbligati a comprare almeno una copia del loro libro.
  • I giornalisti che pubblicano i comunicati stampa con il copia e incolla saranno obbligati a leggere i loro articoli.
  • Le istituzioni corrono ai ripari: non se la sentono più di definire “opera dell’ingegno” l’ultimo libro di Corona.
  • Par condicio: d’ora in poi sarà possibile consultare Google News solo dopo aver dato una sbirciata al Televideo (e compilazione della relativa autocertificazione).
  • Sarà prevista una tassa per i link. Sovrattassa per chi condivide senza leggere l’articolo.
  • Le fake news saranno ricompensate con diritti d’autore negativi.
  • La cagnolina di Chiara Ferragni, che ha 300k follower, percepirà un centesimo ogni volta che finirà nelle slide dei formatori sul social media marketing.
  • La Siae continuerà a esistere. Ma solo nei nostri peggiori incubi.

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