Da quando è stato presentato al mondo il 30 novembre 2022 ChatGPT, lo strumento di generazione di contenuti tramite intelligenza artificiale più potente mai visto, ha invaso le bacheche social. Facebook, Twitter, YouTube, TikTok: ogni social è stato inondato di contenuti su cos’è ChatGPT, come si usa, quali limiti ha, quanto è intelligente, quanto è stupido e così via. Ma c’è anche un altro social, quello professionale per eccellenza, invaso da riferimenti al nuovo fenomeno: LinkedIn.
I nuovi ruoli
Ci sono professionisti molto svegli, bravissimi a intercettare quello che il mercato vuole in tempo reale, dimostrando capacità di adattamento ultra-darwiniste. Per esempio, durante il lockdown, a porte ancora chiuse, su LinkedIn spuntavano “Covid manager” come funghi. Subito dopo, gli “Smart working facilitator”. Per non dire dell’hype sul metaverso di fine 2021: all’improvviso erano tutti esperti di ambienti virtuali, Decentraland, Roblox, blockchain e criptovalute varie.
Sta succedendo la stessa cosa con l’intelligenza artificiale generativa, con ChatGPT in particolare. L’inglese William, a pochi giorni dal lancio dello strumento, si presentava già così:
Il ruolo è chiaramente generico, quindi William specifica meglio quello che offre nella sezione Informazioni: consulenza personalizzata, affiancamento per automatizzare i processi, aiuto per la customer care e interpretazione dei dati. Nonostante il ruolo fresco, tranquillizza: è anni che si occupa di data analysis e machine learning.
Abbiamo anche l’evangelist di ChatGPT:
Sono già partiti i corsi:
Lo storytelling automatico
ChatGPT, come visto, può essere un valido alleato per la stesura della propria storia professionale. È possibile dargli in pasto un intero CV e chiedergli di scrivere una presentazione di qualche riga, decidendo anche il tono (professionale, amichevole, eccetera), raccomandandosi di usare le keyword giuste.
C’è qualcuno, molto pigro, che ha esagerato. Questo utente, per esempio, dice di aver chiesto a ChatGPT che cosa fa un “digital experience manager”. La risposta gli è piaciuta e l’ha copia-incollata così com’è, limitandosi ad aggiungere un “è quello che faccio io in parole spicciole”.
Quello appena visto non è certamente un caso isolato:
Ci si può far scrivere anche la descrizione della posizione lavorativa, dichiarandolo:
ChatGPT fa bella mostra tra le competenze:
I contenuti
La parte più difficile della gestione di un profilo LinkedIn non è il posizionamento né il networking, bensì alimentare la macchina dei contenuti. Sia a livello di strategia editoriale che di realizzazione dei post e articoli. C’è chi, come Rob, aiuta i professionisti a farsi aiutare dall’intelligenza artificiale proprio nella comunicazione su LinkedIn.
Uno tsunami. Sono moltissimi i contenuti che riguardano il tema:
Tanti utente mostrano esempi d’uso, per esempio screenshot di conversazioni (o video) con il chatbot. Alcuni per ridicolizzare un’intelligenza artificiale non troppo intelligente:
Moltissimi spiegano come usarlo al meglio:
In generale va fortissimo anche l’hashtag #ChatGPT, molto seguito e ancor più utilizzato:
Consigli per l’uso del tema su LinkedIn
Al momento l’hype è enorme, ma siamo solo all’inizio (chissà quando arriverà GPT4…). Ecco tre consigli per gestire il tema su LinkedIn al meglio:
- Non inserire la keyword “ChatGPT” nel profilo solo per cavalcare l’onda, se non si possiedono solide conoscenze riguardo i temi AI, machine learning e affini.
- Dare un contributo originale. L’ennesimo post su cosa sia ChatGPT non ha più senso ormai dal Natale del 2022. Usi creativi (nuovi prompt), soprattutto se testati personalmente e con risultati rilevanti, sono invece ben accetti.
- Su LinkedIn vanno forte i post con un punto di vista personale, ma occorre evitare la polarizzazione luddismo-tecnofilia. Gridare alla fine o alla salvezza dell’umanità fa scena, fa discutere (e l’algoritmo di LinkedIn premia i post con commenti), in generale funziona, ma spesso espone al rischio di fare figuracce. Uno sguardo equilibrato sulle opportunità e preoccupazioni del proprio settore risultano interessanti. Per esempio, un insegnante potrebbe parlare della minaccia dell’uso da parte dei ragazzi (temi generati dal bot e difficili da smascherare con “AI detector”, figuriamoci con gli anti-plagio) ma anche dell’opportunità di usare ChatGPT nella didattica. I ragazzi potrebbero simulare la conversazione con Socrate o con un recruiter. Gli insegnanti potrebbero chiedere all’algoritmo di elaborare testi per generare test da sottoporre agli studenti. Si potrebbe proporre l’integrazione con strumenti come MidJourney per creare contenuti e così via.
Come ChatGPT può aiutare su LinkedIn
Ci sono già molti iscritti a LinkedIn che si stanno facendo aiutare da ChatGPT per queste incombenze.
- Generazione di contenuti: ChatGPT può essere utilizzato per generare testi accattivanti per descrivere le esperienze professionali, le competenze e i traguardi raggiunti (per esempio i progetti, sezione LinkedIn spesso sottovalutata), in modo da allettare recruiter e potenziali clienti. Risulta particolarmente utile per completare la sezione Informazioni con la propria storia lavorativa.
- SEO: ChatGPT può essere utilizzato per identificare le parole chiave più appropriate per descrivere le esperienze professionali e le competenze, in modo da aumentare la visibilità del profilo sui motori di ricerca (interno e Google). In questo video mostro come ricavare delle keyword per diversi tipi di professione.
- Generazione di post: ChatGPT può essere utilizzato per generare post accattivanti da condividere su LinkedIn, in modo da aumentare l’engagement dei contatti e migliorare la visibilità del profilo. Post completi, con tanto di aggancio accattivante, hashtag, call to action e così via.
- Analisi SWOT: ChatGPT può essere utilizzato per eseguire un’analisi del profilo LinkedIn, identificando punti di forza, debolezze, opportunità e minacce, in modo da individuare le aree da migliorare e sfruttare le opportunità dello strumento LinkedIn. Si può chiedergli anche di fare una SWOT del CV.
- Stesura di referenze. Spesso non si sa come elogiare il lavoro di un collega o di un fornitore: si può addestrare il chatbot per elogiare un professionista a partire da un testo prelevato dal suo profilo LinkedIn.
- Generazione di risposte ai commenti: così come ChatGPT risponde in modo pertinente alle email a partire da quanto scritto dal mittente (grazie all’estensione ChatGPT Writer), può essere utilizzato anche per generare risposte ai commenti sui post LinkedIn.
Conclusioni
In realtà il limite è la fantasia. Se si chiede a ChatGPT come può aiutare un professionista su LinkedIn, arriva anche a dirti che potrebbe aiutare a studiare strategie di networking, tattiche per trovare lavoro, ideazione di piani di crescita professionale o di personal branding e molto altro ancora. Basta chiedere all’oracolo di OpenAI.