I genitori, anche in questo mondo digitale, o meglio “phygital” (temine che nasce dall’unione di physical e digital, ovvero quella nuova dimensione in cui siamo sempre più sospesi, tra lo spazio fisico e quello digitale) devono continuare a svolgere un ruolo “tradizionale”, ovvero, continuare a:
- Essere un riferimento e un esempio coerente nell’approccio e utilizzo della tecnologia e vari device e ambito.
- Essere vigili e presenti, condividendo gli ambienti e gli strumenti con cui i ragazzi si rapportano e farne momenti di dialettica costruttiva.
- Sviluppare nei figli la “ragion critica” nell’accedere alle informazioni sulla rete
- Dimostrare autorevolezza per instillare fiducia e diventare punto di riferimento costruttivo oltre a intervenire in caso di necessità.
- Proporre esempi, modelli, valori e abituare i figli ad affrontare e condividere la difficoltà di tutti di avere oggi punti di riferimento più “solidi” ed equi.
Pertanto, la “pozione magica” per affrontare consapevolmente il mondo “phygital” è accompagnare i propri figli nel costruire un rapporto di fiducia fatto di ascolto e di esempio, garantire canali di comunicazione bidirezionali con i propri figli anche con il supporto della Scuola, dal momento che la vita di genitori e docenti costituisce il miglior esempio di educazione. Ne consegue che occorre una dialettica costruttiva quotidiana, fatta di negoziazioni e riflessioni che miri a insegnare a genitori, figli e docenti quali spazi percorrere nel rispetto di regole e di principi ben precisi, senza dimenticare che i nostri figli/alunni ci osservano e non imparano da quello che diciamo loro, bensì da quello che noi siamo.
Scenario
Le nuove tecnologie, internet e i social media, nel contesto altamente digitalizzato in cui viviamo, sono ormai diventate parte integrante della nostra quotidianità e ne influenzano molti aspetti.
L’accesso a Internet è diventato un diritto fondamentale della persona, quale dimensione essenziale per la crescita, il libero confronto, la produzione e condivisione della conoscenza nella società in cui viviamo. Ne è la dimostrazione la Dichiarazione dei Diritti in Internet dello scorso 28 luglio 2015 in cui evince che: “L’accesso a Internet è diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale”.
È doveroso ricordare che è nell’ambito famigliare che i nostri figli iniziano a muovere i primi passi nel mondo digitale. Pertanto, è necessario che i genitori svolgano un ruolo di “magister” nell’accezione del termine latino della parola, i.e. “colui che indica la strada” in termini di approccio da adottare per interagire con la tecnologia, internet ed i social media in modo sicuro e responsabile e accompagnare i figli, come direbbe Dante, in “questa selva oscura” indicando la “retta via”, condividendo altresì conoscenze digitali e la responsabilità ed il rispetto, in modo tale da stabilire codici di comunicazione comune e sostenerne la crescita.
Sinergica collaborazione Scuola-Famiglia per affrontare le sfide digitali
La Scuola è una delle Istituzioni fondamentali alla base di ogni Paese. Famiglie e docenti devono collaborare in modo sinergico per aiutare i ragazzi a comprendere le sfide digitali e non limitarsi a essere meri apprendisti digitali autodidatta, non supportati da un’adeguata cultura digitale. A livello istituzionale si è cercato di ovviare a questa manchevolezza attraverso la legge 92/19 sulla Educazione Civica che prevede un vero e proprio patto educativo.
La maggiore sinergia tra docenti e genitori renderà la frequentazione dell’ambiente digitale più sicura e competente. Inoltre, l’allargamento della cittadinanza alla dimensione digitale – per essere usufruito pienamente – necessita un’acquisizione di consapevolezza in termini di opportunità e di rischi che la rivoluzione digitale stessa comporta.
Quali obiettivi prioritari per lo sviluppo di una cultura digitale
Se da un lato i genitori- a livello famigliare – dovrebbero adoperarsi affinché i ragazzi possano valorizzare ed “esplorare consapevolmente” strumenti e ambienti digitali in totale sicurezza e con spirito critico, dall’altro lato devono supportare il processo di apprendimento intrapreso a scuola. Ovvero, la famiglia deve riconoscere come prioritario il processo di innovazione in atto nella scuola, saper cogliere le tendenze e incoraggiare i propri figli a sperimentare percorsi di apprendimento, convertendosi in un partner strategico per le istituzioni scolastiche e guidando i giovani studenti a dare il giusto valore a esperienze formative innovative e a educarli a diventare responsabili del proprio apprendimento continuo.
Dal canto suo la Scuola deve porsi, come obiettivo formativo, lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, focalizzandosi su: pensiero computazionale, utilizzo critico e consapevole dei social network e di internet oltre a diventare una “fucina” di profili professionali digitali sempre più richiesti in modo tale da proporre una visione di innovazione che coinvolge in prima persona gli studenti. La formazione digitale deve convertirsi in una nuova forma di Educazione Civica, quale leva per sviluppare e praticare competenze e attitudini tramite lo studio dei “Diritti della Rete”, l’educazione all’uso positivo e consapevole dei media e di internet atti a contrastare la diffusione di linguaggi violenti, del cyberbullismo e di discriminazioni. Sarà sempre più necessario attivare, altresì, percorsi di information literacy ( valutazione della qualità e della integrità delle informazioni), di lettura, di scrittura e di collaborazione in ambienti digitali. Le nuove generazioni dovranno saper leggere e utilizzare i dati acquisiti in rete facendo rifermento all’open government, al monitoraggio civico e al data journalism. Le azioni formative atte a stimolare la creatività e la produzione digitale, l’educazione all’uso dei nuovi linguaggi del digitale, ai nuovi modelli di lavoro e di produzione, alla robotica e all’Internet delle cose ricopriranno sempre più un ruolo strategico convertendo la scuola in una vera e propria palestra per la cittadinanza e il mercato del lavoro del futuro.