Ho dovuto presenziare a un funerale a Milano celebrato secondo il Rito Romano Antico, cioè tutto in latino.
In chiesa ci sono poche persone, tutte anziane, più di me che pure non sono più giovane, quasi tutte donne. Mi siedo in un banco, accanto a me due vecchine distinte, impellicciate, e così nel banco davanti, con lo chignon bianco o capelli corti bianchissimi, sono tutte ultraottantenni, più anziane di mia madre, sul capo il velo.
Entra il celebrante, le vecchine estraggono dalla pelliccia o dalla borsa uno smartphone, alcuni sono iPhone. Presumo che lo vogliano spegnere perché non disturbi, invece lo accendono e cominciano a leggere il display, seguono il lungo, incomprensibile, antichissimo rito in latino leggendolo sul display. Io, vergognoso, estraggo dalla tasca il mio librettino comprato dalle Paoline di cui mi ero premunito anni fa per casi come questo, non mi sono mai sentito così obsoleto, superato, vecchio.
Alla fine della mesta cerimonia sul sagrato, mentre sto per andare via, i miei occhi incontrano gli occhi azzurro smeraldo di una delle mie anziane vicine di banco, un sorriso su un volto che doveva essere terribilmente affascinante, e lo è ancora, e si avvicina a me, con voce calda, appena segnata da una erre moscia, mi dice: “il Messalino Romano è disponibile su Applestore ma c’è anche per Android”.
Abbozzo un confuso ed imbarazzato “molte grazie”, lei mi sorride.