credito d’imposta

Formazione per Transizione 5.0: guida ai bonus



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Il decreto del MIMIT, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 6 agosto, introduce incentivi per la formazione nel piano Transizione 5.0, parte del PNRR. Le imprese possono ottenere un credito d’imposta fino al 10% per attività formative. Percorsi formativi devono durare almeno 12 ore, con moduli chiave per la transizione digitale ed ecologica

Pubblicato il 9 ago 2024

Maurizio Carmignani

Founder & CEO – Management Consultant, Trainer & Startup Advisor



formazione 5.0

Il decreto del 24 luglio 2024 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 183 del 6 agosto 2024, introduce importanti misure per incentivare la formazione nel contesto del piano Transizione 5.0.

Questo piano, parte del più ampio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mira a favorire la transizione digitale ed ecologica delle imprese italiane. Vediamo nel dettaglio le misure principali dedicate alla formazione, all’interno del fluido contesto di digitale in cui si muovono le imprese.

Nel contesto attuale, le imprese italiane si trovano di fronte a sfide significative legate alla transizione digitale ed ecologica. La crescente pressione per ridurre le emissioni di carbonio e adottare tecnologie digitali avanzate richiede non solo investimenti in infrastrutture ma anche un aumento delle competenze del personale. Il piano Transizione 5.0 prova a rispondere a queste esigenze, offrendo incentivi fiscali per supportare le imprese in questo percorso.

Credito d’imposta per la formazione 5.0

Il decreto stabilisce che le imprese possono beneficiare di un credito d’imposta per le spese sostenute in attività di formazione del personale. Questo credito d’imposta è riconosciuto fino al 10% degli investimenti incentivabili effettuati in beni strumentali e impianti per l’autoproduzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo, con un limite massimo di 300.000 euro.

Le spese di formazione agevolabili

Le spese di formazione agevolabili includono:

  • Spese per i formatori, vale a dire i costi relativi ai formatori esterni all’impresa, che devono essere erogati da soggetti accreditati presso la Regione o la Provincia autonoma, università pubbliche e private, enti pubblici di ricerca, fondi interprofessionali, soggetti con certificazione di qualità Uni En ISO 9001 settore EA 37, competence center, European digital innovation hub, e Istituti Tecnologici Superiori.
  • Costi di esercizio collegati, sono incluse le spese di viaggio, i materiali didattici e le forniture direttamente attinenti al progetto formativo. Inoltre, sono ammessi i costi di ammortamento degli strumenti e delle attrezzature utilizzate esclusivamente per la formazione.
  • Spese per consulenze relative ai servizi connessi alla pianificazione, gestione e valutazione del progetto di formazione.
  • Spese per il personale ossia i costi del personale dipendente, titolari di impresa e soci lavoratori partecipanti alla formazione, calcolati sulla base delle ore o giornate di partecipazione alla formazione.

Moduli formativi e materie

I percorsi formativi devono avere una durata complessiva di almeno 12 ore e includere almeno un modulo della durata minima di 4 ore. I moduli devono riguardare competenze chiave per la transizione digitale ed ecologica.

Le materie per la transizione digitale

Tra le materie previste per la transizione digitale troviamo:

  • Integrazione digitale dei processi aziendali
  • Cybersecurity
  • Business data analytics
  • Intelligenza artificiale e machine learning
  • Robotica avanzata e collaborativa
  • Manifattura additiva
  • Sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e aumentata
  • Simulazioni e sistemi cyber-fisici
  • Internet delle cose e delle macchine
  • Cloud e fog computing
  • Interfaccia uomo-macchina
  • Blockchain

Le materie per la transizione ecologica

Per la transizione ecologica, le materie includono:

  • Integrazione di politiche energetiche per la sostenibilità all’interno della strategia aziendale
  • Tecnologie e sistemi per la gestione efficace dell’energia
  • Analisi tecnico-economiche per il consumo energetico e l’efficienza
  • Impiantistica e fonti rinnovabili
  • Manutenzione degli impianti
  • Identificazione delle esigenze energetiche e gestione energetica delle strutture
  • Concetti introduttivi su efficienza e risparmio energetico
  • Esecuzione di simulazioni energetiche
  • Processi, modelli e sistemi impiantistici per l’efficientamento
  • Progettazione di misure energetiche passive
  • Progettazione e installazione di impianti di autoproduzione da fonti rinnovabili
  • Stakeholders della gestione dell’energia e relazioni di cooperazione

Ogni percorso formativo deve concludersi con un esame finale che certifichi l’acquisizione delle competenze previste. La certificazione deve essere rilasciata da uno dei soggetti accreditati.

Modalità operative per chiedere bonus formazione

Veniamo ora all’esame delle modalità operative per richiedere il credito d’imposta, presentare i progetti, rendicontare le spese.

Richiesta del credito d’imposta

Per accedere al credito d’imposta, le imprese devono trasmettere una comunicazione preventiva che includa le informazioni necessarie a identificare il beneficiario, il progetto di innovazione, le date di avvio e completamento, gli investimenti agevolabili, l’importo del credito d’imposta potenzialmente spettante e l’impegno a rispettare gli obblighi previsti.

Presentazione dei progetti formativi

Le comunicazioni e i relativi allegati devono essere trasmessi esclusivamente in via telematica attraverso la piattaforma informatica “Transizione 5.0”, accessibile tramite SPID sul sito istituzionale del GSE. Il mancato invio delle comunicazioni e delle integrazioni documentali nei termini e modalità previste comporta il mancato perfezionamento della procedura per la fruizione del credito d’imposta .

Rendicontazione delle spese

Per la rendicontazione, le imprese devono conservare e presentare tutte le fatture e ricevute relative ai costi sostenuti per la formazione. Sarà necessario mantenere un registro delle presenze per ciascun partecipante, indicare le ore di partecipazione e redigere un report dettagliato delle attività formative svolte, incluso il contenuto dei moduli, i nomi dei docenti, la durata delle sessioni e i risultati degli esami finali .

Raccomandazioni per le imprese

Le imprese dovrebbero integrare i percorsi formativi all’interno della propria strategia aziendale; è fondamentale identificare le aree critiche dove la formazione può avere il maggiore impatto sulla produttività e sostenibilità.

Collaborare con gli enti accreditati

E’ auspicabile di collaborare strettamente con enti accreditati per progettare e implementare i percorsi formativi. Questi enti non solo forniscono competenze tecniche ma anche la certificazione necessaria per usufruire del credito d’imposta.

Monitoraggio e valutazione

Stabilire un sistema di monitoraggio e valutazione per misurare l’efficacia della formazione. Questo non solo aiuta a garantire il rispetto dei requisiti del decreto ma permette anche di adattare i percorsi formativi alle esigenze evolutive dell’impresa.

Massimizzare il credito d’imposta

Le imprese dovrebbero calcolare attentamente le spese ammissibili per massimizzare il beneficio del credito d’imposta. Tenere una documentazione accurata e dettagliata di tutte le spese è cruciale per evitare problemi durante le verifiche fiscali.

Promuovere la cultura della formazione continua

Promuovere una cultura aziendale che valorizzi la formazione continua come leva per l’innovazione e la competitività. Investire nelle competenze del personale non è solo un obbligo normativo ma una necessita per sviluppare vantaggio competitivo nel breve, nel medio e nel lungo periodo.

Conclusioni

Il decreto del 24 luglio 2024 rappresenta un’opportunità significativa per le imprese italiane di investire nella formazione del proprio personale, sostenendo al contempo la transizione digitale ed ecologica del Paese. Adottando una strategia ben pianificata e collaborando con enti accreditati, le imprese potranno beneficiare degli incentivi fiscali ma soprattutto rafforzare la propria competitività.

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