Qual è il modo più efficace per erogare remotamente la formazione professionale specialistica? In tanti gestori di Academy aziendali e di Enti di Formazione professionali ci siamo posti questa domanda a marzo 2020. Il fatto poi che la formazione abbia come oggetto la digitalizzazione di processi e il corrispondente impiego di software non è per nulla garanzia di una transizione seamless verso la didattica a distanza: come si potrà sopperire con successo al docente che passa tra i banchi e spiega dove cliccare?
La formazione rivolta al personale tecnico-amministrativo di atenei ed enti di ricerca è da sempre una parte estremamente rilevante dell’attività di Cineca, e si era sempre svolta in aula. Nelle sedi Cineca o presso gli atenei, ma dal vivo. La criticità del servizio e la necessità assoluta di una buona efficacia formativa avevano portato a rimandare di anno in anno quell’implementazione della didattica a distanza che pur si sapeva essere ormai matura e necessaria.
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Formazione specialistica a distanza: sincrona o asincrona?
Come per tante altre attività, dallo smart working alle ricette per i medicinali, anche per la formazione la pandemia ha forzato il cambiamento, rendendo impossibile una ulteriore procrastinazione. Ma quale formula scegliere? La centralità dell’interazione col docente sconsigliava un’implementazione interamente asincrona, mentre la soluzione apparentemente semplice di trasporre la lezione tale e quale su una piattaforma di webconference avrebbe rischiato di portare a disengagement, cali di attenzione, eccessivo affaticamento – e avrebbe omesso di sfruttare le caratteristiche del mezzo. Non volevamo accontentarci di tentare di riprodurre la formazione in aula, saltando a piè pari gli aspetti positivi che solo un’erogazione remota può offrire: fruizione asincrona e modulare, possibilità di riflettere su quanto appreso su tempi più lunghi, proattività del discente, autonomia nel gestire la collocazione dei tempi formativi.
Abbiamo dunque scelto una soluzione un po’ blended e un po’ flipped: i momenti strettamente frontali di spiegazione sono diventati videolezioni modulari, i corsi precedentemente erogati in una giornata lavorativa sono stati estesi a una settimana lavorativa e la fruizione dei contenuti asincroni viene intervallata da momenti di interazione via webconference con il docente e con la classe.
Organizzazione centrale e autonomia didattica: un’alleanza preziosa
Il team dei docenti – consulenti specializzati sui diversi applicativi Cineca – si è messo in gioco, sviluppando in breve tempo le competenze tecniche e didattiche necessarie a preparare corsi modulari parzialmente asincroni e a gestire un’esperienza formativa nuova: in un mese di lavoro serrato dall’inizio della pandemia abbiamo attivato in e-learning blended una decina di corsi campione, andati online a partire dal 20 aprile 2020.
Un elemento chiave è stato il coordinamento centrale che ha garantito omogeneità nella produzione e nella comunicazione, senza irrigidire eccessivamente i corsi in regole ferree stabilite a priori. Sono state predisposte delle linee guida a disposizione dei docenti con indicazioni utili e concrete, che recepivano le specificità espresse dai diversi casi, cogliendo gli spunti più interessanti da ciascuno e mettendoli a fattor comune. Le linee guida sono state poi – e vengono tuttora – riviste e adattate con iterazioni successive in base al feedback di docenti e discenti, supportando una crescita costante e sostenibile: a oggi il catalogo di Cineca Academy prevede oltre 50 corsi pronti per l’erogazione in modalità e-learning blended.
Questa scelta ha risolto tutti i casi e soddisfatto tutte le necessità? Naturalmente no: un certo numero di corsi esibisce una preponderanza tale di momenti interattivi e di esercitazione, o di variabilità in base a fattori esterni (ad esempio normativi), che non è stato possibile predisporre videolezioni per la fruizione asincrona e a oggi circa 30 corsi vengono erogati interamente via webconference.
Esercitazioni: una complessità da affrontare
A prescindere dal bilanciamento di sincronicità e asincronicità nella modalità di erogazione selezionata, le esercitazioni si sono rivelate come un punto essenziale per l’efficacia della didattica e la soddisfazione dei discenti – ma anche come il tallone d’Achille dell’erogazione remota.
Mentre nella formazione in presenza questo elemento risulta fluidamente integrato nella proposizione generale del corso, l’erogazione online ha imposto di considerare le esercitazioni nella loro specificità e di trovare soluzioni ad hoc, predisponendo di volta in volta esercitazioni in diretta con i docenti, esercitazioni autonome, quiz per verificare l’apprendimento passo passo e al termine del corso.
Questo tipo di risorsa didattica consente naturalmente di incoraggiare la proattività dei discenti in un contesto in cui è facile incorrere in cali di attenzione, ma rappresenta anche una complessità tecnologica e di interazione: da una parte è necessario predisporre ambienti software complessi opportunamente configurati, dall’altra gestire l’esercitazione sia sincrona (all’interno del momento di confronto collettivo) sia asincrona (in vista del successivo incontro) rappresenta un ulteriore elemento di attenzione e difficoltà per il docente e per la classe.
Feedback ricevuti e lessons learned
La risposta è stata estremamente positiva, con oltre 500 partecipanti a corsi e-learning nei primi quattro mesi, tendenza confermata e rinforzata nel 2021. Non ci sono stati impatti significativi sul gradimento dei corsi che è rimasto paragonabile agli standard mantenuti in precedenza, mentre Atenei ed Enti di Ricerca hanno potuto beneficiare dell’assenza dei costi di trasferta per formazione fuori sede e quindi proporre formazione alle proprie persone con più facilità e flessibilità.
Nelle loro considerazioni i partecipanti spesso apprezzano la flessibilità data dalla fruizione parzialmente asincrona e la possibilità di approfondire i temi con riflessione autonoma durante il tempo del corso, avendo ancora la possibilità di interagire con il docente; parimenti emerge il desiderio di un più continuo confronto col docente e fra pari, l’esigenza di comunicazioni chiare e supporto costante, la difficoltà nel ricreare la spontaneità della collaborazione in aula quando si tratta di agire direttamente sugli applicativi.
Questa esperienza – fatta in emergenza e quindi senza poter far leva su un learning design evoluto e su strumenti innovativi che richiedono tempi di produzione più estesi – ci ha portato a distinguere i diversi aspetti che rendono un nostro corso di valore, e a soppesare ciascuno nel suo grado di portabilità a una fruizione remota: l’apprendimento frontale modulare, la riflessione autonoma e la conciliazione con le altre attività lavorative vengono migliorati con l’erogazione remota, l’interazione col docente riesce ad avere una buona resa, il confronto fra pari non scompare ma perde di spontaneità, l’esercitazione è – come già detto – una particolare sfida.
La lezione più preziosa è che non esiste una soluzione adatta a tutti i casi, nemmeno all’interno di una Academy specialistica apparentemente omogenea: è necessario rimanere sempre all’ascolto delle esigenze specifiche dei corsi, dei docenti e dei discenti, e agire come una squadra valorizzando tutti gli apporti ed i punti di vista.
La formazione a distanza, entrata di prepotenza e in emergenza, non sparirà una volta instauratosi il new normal, per i suoi indubbi vantaggi: consente una organizzazione dinamica in tempi più brevi, non richiede ai partecipanti di assentarsi dall’ufficio per uno o più giorni, non richiede di affrontare trasferte.
Così come condiviso da molti altri settori, andremo a raffinare l’associazione dei corsi alle modalità di erogazione più adatte e a migliorare iterativamente le modalità di erogazione stesse, cercando di sviluppare un’offerta sempre più completa e variegata, che tenga al centro l’efficacia dell’apprendimento e le esigenze dei discenti.