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G7 scienza e ricerca: verso la federazione delle infrastrutture per l’IA



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A Bologna, la ministeriale del Forum G7 ha trattato IA, calcolo ad alte prestazioni e tecnologia quantistica. La dichiarazione congiunta dei leader ha stabilito principi etici e strumenti di protezione per la ricerca, promuovendo alleanze internazionali e framework comuni

Pubblicato il 4 set 2024

Simona Romiti

Change agent Senior Advisor in Programmi ed ecosistemi europei



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Si è tenuta a Bologna agli inizi di luglio la ministeriale del Forum G7 su Scienza e Ricerca. Durante le 5 sessioni, particolare enfasi è stata dedicata all’IA, una tecnologia trasformativa che, al pari delle altre, come calcolo ad alte prestazioni e tecnologia quantistica, dovrebbe essere tesa a garantire l’integrità della e nella ricerca.

Etica dell’IA, protezione dei dati e di cybersecurity: la dichiarazione congiunta

La dichiarazione congiunta delle ministre di Stati Uniti, Francia, Germania, Giappone, Canada, del ministro del Regno Unito e della commissaria europea per l’Innovazione e la Ricerca, Iliana Ivanova, dispone di una serie di enunciati, prescrittivi e valutativi, coerenti con i valori etici di buon governo dell’IA e con gli strumenti di protezione dei dati e di cybersecurity. Difatti escono “istituzionalizzati”, a livello di G7, i principi, inizialmente sviluppati in seno al SIGRE – gruppo di lavoro del G7 sulla sicurezza e l’integrità dell’ecosistema globale della ricerca – e adottati dall’Accademia virtuale per l’IA. Tali principi assumono legittimità istituzionale e devono essere utilizzati dagli attori della ricerca come strumenti operativi e/o guardrail.

L’impegno del Forum: costruire framework di investimento comuni e alleanze

Rischi e potenzialità dell’intelligenza artificiale vengono messi al centro di ogni fase o area di sviluppo scientifico: dalla ricerca di base all’innovazione incrementale, dal trasferimento tecnologico a strumento di cooperazione aperta tra nazioni. Biosicurezza, divario digitale, nuovi bisogni educativi e latenza di competenze STEM, diventano fattori di ranking della indipendenza tecnologica di un Paese.

L’impegno assunto dal forum è quello di costruire framework comuni per promuovere programmi di investimento e nuove alleanze che, si spera, riescano a governare un ecosistema competitivo o alternativo alle BIG AI.

Fanno parte di questa cornice l’Alleanza per la ricerca sull’intelligenza artificiale per lo sviluppo di beni pubblici (Research Alliance in AI for the Public Good), l’iniziativa congiunta europea per il calcolo ad alte prestazioni (European High Performance Computing Joint Undertaking), la condivisione delle migliori pratiche nella gestione delle informazioni scientifiche, compresa l’organizzazione e la cura dei dati di ricerca secondo i principi FAIR ( Findable, Accessible, Interoperable, Reusable). Obiettivi ambiziosi ma necessari.

Ricerca e AI: gli asset già disponibili

Ad oggi, tra gli asset già disponibili, le alleanze che hanno un riconoscimento istituzionale a livello internazionale sono la GPAI- Global partnership in IA- e l’alleanza europea per l’IA. Sostanzialmente entrambe hanno avuto sinora un ruolo promotore di un’IA incentrata sull’uomo. e di supporto alle prime regolamentazioni e ai primi tentativi di governance multilaterale.  

LA GPAI

LA GPAI, nasce nel 2020, e riunisce in un partenariato integrato i paesi dell’OCSE e quelli aderenti all’alleanza, 29 in tutto, tra cui Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Canada, India, Turchia e Israele. La sua missione è supportata da 4 gruppi di lavoro che coinvolgono esperti multistakholder sulla gestione dei dati, il futuro del lavoro, l’innovazione e lo sviluppo di un’IA responsabile. La cooperazione tra i membri è focalizzata sulla interoperabilità tra le diverse giurisdizioni e i diversi approcci nella gestione della tecnologia, ovvero sulla costruzione di raccomandazioni politiche da fornire agli Stati per fronteggiare i rapidi sviluppi dell’IA.

L’Alleanza europea per l’IA

L’Alleanza europea per l’IA è invece una iniziativa della Commissione europea del 2018 per supportare il lavoro del gruppo di esperti di alto livello sull’intelligenza artificiale (AI HLEG), che di fatto ha “plasmato” tutte le iniziative unionali, dal Piano Coordinato per l’IA al Libro Bianco sull’Ai, fino alla nascita dell’Ufficio europeo per l’IA, datata febbraio 2024. Il compito è stato quello di costruire un approccio coordinato, basato sull’eccellenza industriale e la fiducia dei cittadini verso l’IA e di garantire al contempo norme omogenee a livello continentale e azioni concrete di sviluppo. L’Alleanza europea per l’IA è ospitata sulla piattaforma Futurium, ed è liberamente accessibile a tutti.

La gestione comune del tech stack dell’IA: i passi avanti del Forum

Non ci sono Alleanze internazionali per la gestione comune del tech stack dell’IA, comprendente infrastrutture, modelli, applicazioni e un ecosistema di applicazioni e aziende, se non grandi conglomerati di proprietà delle BIG AI. La gestione strategica di ciascuna fase o fattore dello stack è sostanza per la competitività di un Paese.

 Quindi il passo in avanti definito nella sessione ministeriale del G7, traducibile con un titolo “complementare la governance politica dell’IA con una governance unica tecnografica”, ha una valenza strategica e un valore irrinunciabile per gli stessi Stati, non solo per la ricerca o le politiche industriali ma, più in generale, per il progresso socio-economico di una nazione. 

Le eccellenze dei singoli stati del G7

Ciascun membro del G7 ospita al proprio interno uno o più siti di eccellenza in termini di archiviazione e gestione dei dati, funzionalità e risorse di calcolo, quadri di elaborazione dei dati, framework di apprendimento automatico, piattaforme generative. Per l’Italia Possiamo citare il supercomputer europeo ad alte prestazioni Leonardo, con 4992 nodi di calcolo, gestito da Cineca, e il Polo Strategico nazionale del cloud, ospitante tutti i dati -naturali- in possesso delle pubbliche amministrazioni italiane aderenti.

L’importanza di un processo di cooperazione transnazionale

È importante replicare le buone pratiche federative per avviare un processo di cooperazione transnazionale, non solo transfrontaliera, sulla gestione degli ecosistemi di ricerca, analogici e digitali, ospitanti i computer ad alte prestazioni o i cloud centralizzati. Una governance comune strategica assume, come condizione di partenza, la base comune regolamentare delle applicazioni sviluppate; la convergenza su procedure standardizzate consente, da un lato, di creare sinergie nello sviluppo di nuove applicazioni di IA, da un altro, catalizzare più attori e più infrastrutture in un unico ambiente, non solo per una ricerca comune sull’IA ma primariamente per l’industrializzazione dell’IA.

Gli appuntamenti per l’evoluzione di tali iniziative sono stati già fissati: 28-29 ottobre, quando si terrà la “G7 Conference on Large Research Infrastructures”, e 5 dicembre per la G7 Conference on Security and Integrity of the Global Research Ecosystem”.

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