Salute mentale

I dispositivi indossabili aiutano il benessere psicologico? Cosa dicono gli studi



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Grazie all’intelligenza artificiale, i dispositivi indossabili posson aiutare a monitorare i nostri stati emotivi, di stress e psicologici. Alcuni studi ne hanno esplorato le possibilità, Ecco cosa è emerso

Pubblicato il 12 ott 2023



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Oltre a monitorare automaticamente H24 alcuni parametri psico-fisiologici, oggi i dispositivi cosiddetti indossabili si sono aperti un varco anche nel campo della salute mentale.

Questo salto è stato possibile poiché alcuni parametri fisiologici come ad esempio la pressione sanguigna, l’attività cardiaca, la conduttanza cutanea, la durata e le fasi del sonno come l’attività motoria ecc. risultano essere correlati ai nostri stati emotivi, di stress e psicologici.

Ma qual è lo stato dell’arte e soprattutto cosa emerge dalla ricerca?

Di cosa parliamo quando parliamo di indossabili

I dispositivi indossabili sono dispositivi elettronici mobili che possono essere indossati, appunto, quali ad esempio orologi, anelli, magliette, occhiali e così via.

Questi dispositivi sono particolarmente interessanti poiché risolvono un problema non indifferente, ovvero portare sempre con sé e comodamente un sistema (una tecnologia) in grado di monitorare automaticamente H24 alcuni parametri psico-fisiologici.

Inoltre, l’utente non deve preoccuparsi di fornire continui feedback o ricordarsi di farlo, come ad esempio accade con le app installate sul proprio smartphone.

Queste caratteristiche, e non solo, che rientrano a pieno titolo nel campo dell’usabilità, hanno contribuito ad una esplosione del mercato degli indossabili tuttora in crescita (basti pensare agli smartwatch di varie marche).

Oggi, sul mercato sono presenti decine di tipologie e marchi diversi di dispositivi indossabili in grado di riconoscere e registrare molti segnali fisiologici ed inoltre, molti di essi, sono così leggeri e discreti che passano totalmente inosservati e sono particolarmente comodi: da anelli, a orologi a collane, fasce da portare sul braccio, senza considerare alcune tecnologie che impiegherebbero piccoli circuiti da innestare sulla pelle.

Nel tempo molti dei dispositivi hanno raggiunto una buona se non ottima qualità nella rilevazione e analisi degli stati fisiologici umani, quasi a livello di dispositivi medicali (per la precisione alcuni smartwatch hanno ricevuto certificazioni sanitarie).

Dispositivi indossabili e benessere psicologico

Al di là degli impieghi prettamente medici abbastanza ovvi come per la rilevazione dei battiti cardiaci, del respiro, dei livelli di glucosio nel sangue per la prevenzione, il trattamento e la cura di persone con malattie cardiache, respiratorie, diabete o di altro tipo, più recentemente la ricerca si è concentrata nell’utilizzo di questi dispositivi per il benessere psicologico.

Questo anche a fronte del fatto che è divenuto lampante come oggi le strutture sanitarie non sono in grado di far fronte alla crescita esponenziale dei bisogni psicologici sia di tipo emergenziale che in ottica preventiva.

Grazie all’uso di algoritmi di intelligenza artificiale, i dispositivi indossabili sono oggi in grado di comprendere se una persona sta camminando o si trova su un veicolo, se è particolarmente stressata oppure valutare la qualità del sonno della persona, le abitudini specifiche e di fornire feedback personalizzati proprio grazie all’apprendimento automatico.

Queste congiunture, senza contare la recente emergenza pandemica COVID-19 che esacerbato molte problematiche psicologiche, hanno portato appunto all’ingresso degli indossabili nell’ambito della salute mentale.

L’uso di indossabili in caso di ansia e depressione: gli studi

Recentemente è stata condotta una revisione esplorativa [1] che ha approfondito le varie ricerche condotte sull’uso di indossabili specificatamente per problematiche quali ansia e depressione.

Sono stati inclusi tutti gli studi condotti tra il 2010 ed il 2021 con una buona affidabilità dei dati analizzati. Molti dei dispositivi indagati erano posizionati sul polso (come smartband e smartwatch), altri includevano anche altre zone (collo, petto, testa ecc.) e tutti disponibili sul mercato riconducibili soprattutto a marche come Fitbit e Apple.

Tra i vari aspetti particolarmente interessanti c’è che in molti studi sono stati impiegati dispositivi di ampio uso e non necessariamente dispositivi medici anche se nelle rispettive ricerche sono stati impiegati al di fuori del loro uso convenzionale.

I vantaggi

Tra le caratteristiche positive rilevate da questa analisi vi sono la capacità di tracciare abitudini come l’equilibrio lavoro-riposo, la quantità e la qualità dell’esercizio fisico durante tutto il giorno e grazie a queste informazioni valutare l’umore delle persone con forte valore sia diagnostico che terapeutico. Lo studio ha verificato come non è mai stato così “semplice” raccogliere così tante informazioni soprattutto in situazioni di vita reale, al di fuori del laboratorio, e senza l’intervento diretto e costante dell’utente.

Inoltre, e qui risiede forse l’aspetto più rilevante e strategico, i dispositivi indossabili abbinati ad algoritmi di intelligenza artificiale potrebbero consentire alle persone di accedere a strumenti diagnostici per la valutazione di esordi precoci, raccomandare terapie e nel caso, sollecitare l’invio ad esperti.

Gli aspetti negativi

In merito alle note negative, lo studio ha verificato come molte ricerche hanno impiegato un numero esiguo di soggetti e per durate relativamente brevi. Per questi motivi, i ricercatori raccomandano di progettare studi e ricerche con una maggiore rigorosità sia in merito ad aspetti statistici che legati all’eticità e la privacy delle persone. Ma soprattutto uno sforzo multidisciplinare da parte degli ingegneri, medici, psicologi, politici ed esperti legali.

Una ricerca altrettanto recente [2] svolta con l’impiego di Apple Watch e condotta su un numero elevato di soggetti (329 operatori sanitari) per circa 6 mesi ha indagato se fosse possibile ricavare tramite modelli predittivi la resilienza, la capacità di far fronte a eventi avversi, ed altre caratteristiche dei soggetti studiati. Come sappiamo tale capacità è associata ad una migliore risposta allo stress ed un maggiore benessere psicologico.

Dall’analisi dei risultati emergono buone capacità tramite modelli di apprendimento automatico indagati di rilevare i livelli di resilienza specifici per ogni utente e quindi una fattibilità in tal senso di rilevare proprio questa come altre caratteristiche psicologiche. In ogni caso, gli stessi autori concludono che servirebbero ulteriori indagini.

Questo studio risulta particolarmente interessante poiché mette un focus non solo verso quelle ricerche che indagano problematiche psicologiche già in essere ma permette di rilevare alcune caratteristiche in modo passivo (senza l’intervento diretto dell’utente) che, come sappiamo dalla letteratura, influenzano la risposta ad eventi fortemente stressanti.

Conclusioni

Le tecnologie indossabili per i vari aspetti sopra citati risultano essere una tecnologia molto interessante e grazie a nuovi e sempre più complessi algoritmi di intelligenza artificiali permettono di espandere i campi d’uso, l’affidabilità delle rilevazioni condotte e la loro interpretazione.  

Note

[1] Ahmed A. et al., (2023). Wearable devices for anxiety & depression: A scoping review. Computer Methods and Programs in Biomedicine Update. Volume 3, https://doi.org/10.1016/j.cmpbup.2023.100095.

[2] Hirten R.P. et al., (2023). A machine learning approach to determine resilience utilizing wearable device data: analysis of an observational cohort. JAMIA Open, Volume 6, https://doi.org/10.1093/jamiaopen/ooad029.

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