Le abitudini di lettura dei giovani italiani rivelano un quadro ricco e complesso, caratterizzato da una dieta multimediale che include libri cartacei, e-book, audiolibri e piattaforme digitali. Fino ai 14 anni, i giovani leggono più della media nazionale, ma successivamente si registra un calo significativo che merita approfondimento.
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Le abitudini di lettura dei giovani tra cartaceo e digitale
Dai libri di carta agli audiolibri, dagli e-book alle piattaforme: le bambine e bambini, ragazze e ragazzi che leggono oggi in Italia hanno fin da un’età molto precoce una dieta variata, fatta di libri di carta, ma non solo. In questo i loro comportamenti somigliano molto a quelli dei loro genitori e delle generazioni che li precedono, ma con un’importante differenza: rispetto al totale della popolazione, leggono molto di più, fino all’età di 14 anni. Dopo, inizia un calo abbastanza repentino sulle cui cause è doveroso interrogarsi. Ed è un calo che potrebbe essere legato anche alla concorrenza dello smartphone.
I dati dell’Osservatorio Kids sulle abitudini di lettura dei giovani
Questo ci dicono, in estrema sintesi, i dati dell’Osservatorio Kids dell’Associazione Italiana Editori presentati alla Bologna Children’s Book Fair: sono dati che, unico caso in Italia, esplorano il comportamento di lettura tra gli 0 e i 14 anni e che arricchiscono, con cadenza biennale, l’Osservatorio sulla lettura. Ci parlano di quante bambine e bambini, ragazze e ragazzi leggono, ma non solo. Vediamoli quindi nel dettaglio.
Il primo, importante dato è il numero di lettori: questi sono pari al 96% della popolazione di riferimento, stabili rispetto a due anni fa, se prendiamo in considerazione i soli libri di carta, illustrati e libri tattili compresi. Se però allarghiamo lo sguardo, come è doveroso fare, anche agli altri modi della lettura, questa percentuale sale al 99%, in crescita di un punto percentuale rispetto a due anni fa. Dietro questa quasi totalità di lettori c’è un panorama molto vario: se, come detto, i lettori di libri di carta sono il 96%, gli e-book sono utilizzati da un giovane su 4 (il 24%), in leggero calo di due punti percentuali rispetto al 2023.
In netta crescita invece gli audiolibri, che passano dall’8% al 23%, mentre le app educative, narrative, passano dal 34% del 2023 al 26%. In crescita le piattaforme di narrazione social come Wattpad, dove sono nate molte scrittrici poi diventate bestselleriste nel settore romance: dal 7% del 2023 all’11%. La somma fa ovviamente più di 100 perché era possibile indicare più media.
Le opportunità di mercato legate alle abitudini di lettura dei giovani
Qui c’è il primo dato importante: la narrazione pervade diversi media e modi di trasmissione del sapere e gli editori, che sono stati capaci di adattare la loro offerta, possono oggi cogliere questa opportunità che allarga e non restringe il mercato. Un mercato, quello del libro per bambini e ragazzi, che vale 276,8 milioni di euro di libri comprati nel 2025, un dato in lievissima flessione rispetto all’anno precedente (-0,4%) e che va però messo in relazione al calo demografico. Basti dire che solo nell’ultimo anno la popolazione di riferimento tra 0 e 14 anni è calata nel nostro Paese del 3,8%.
Il ruolo degli adulti nelle abitudini di lettura dei giovani
Dietro questi numeri c’è un forte impegno degli adulti di riferimento nell’indirizzare bambine e bambini, ragazze e ragazzi verso il libro e la lettura. Il 58% dei genitori con figli meno di 10 anni dichiara di avere l’abitudine di leggere assieme ai propri figli. Cresce inoltre in tutte le fasce d’età la frequentazione delle biblioteche che – attenzione – oggi non sono più dei luoghi statici, polverosi, dove ci si reca davanti a un bancone con una lista di libri da ritirare.
Le biblioteche, nei migliori dei casi e certamente in maniera non omogenea su tutto il territorio nazionale, sono luoghi dove si svolgono incontri, attività di gioco, letture condivise. Per quanto riguarda le biblioteche pubbliche, sono frequentate dal 20% dei 4-6enni (4% nel 2023), il 37% dei 7-9enni (14% nel 2023) e il 46% dei 10-14enni (21% nel 2023). Per quanto riguarda le biblioteche scolastiche, su cui si concentra da 10 anni #ioleggoperché, l’iniziativa di AIE per il sostegno alla lettura tra i più giovani, sono frequentate dal 37% dei 4-6enni (33% nel 2023), 56% dei 7-9enni (49% nel 2023), 63% dei 10-14enni (53% nel 2023). Sono numeri importanti, che dicono di una capacità di attrazione dei più piccoli che è essenziale laddove la rete familiare, per mancanza di tempo, capacità, abitudini, non riesce a far scattare nei minori quella scintilla che li può portare a considerare la lettura, le narrazioni, un’attività che ancor prima di utile è gratificante.
L’evoluzione delle abitudini di lettura dei giovani con l’età
Fin qui i dati positivi, che vanno però completati con una riflessione doverosa, che ci interroga su quanto potrebbe succedere nel lungo periodo. La riflessione è questa: se il mercato dei libri per bambini e ragazzi va molto forte nella fascia 0-5 anni, con una crescita anno su anno del 9,2%, tende invece a calare nelle fasce d’età successive, dell’8,8% nella fascia 6-9 anni, del 10,3% nella fascia 10-14. Crescendo, insomma, ragazze e ragazzi continuano a leggere, ma con meno passione e frequenza. E la concorrenza dello smartphone è fortissima: mediamente, nel 2025 il tempo settimanale dedicato alla lettura di libri tra gli 0 e i 14 anni è di un’ora e 55 minuti contro le 7 ore e 6 minuti di tablet e smartphone. La forbice è particolarmente ampia nella fascia 10-14 anni: un’ora e 43 minuti contro 10 ore e 28 minuti.
Non si tratta qui di demonizzare lo smartphone e i device digitali in sé, ma di avviare una riflessione più profonda su come alcuni media che girano su questi mezzi, a partire dai social, sono costruiti per stimolare nell’utente un’attenzione episodica, volatile, che è l’esatto contrario di quella richiesta per esperire una narrazione strutturata, che sia leggendo su carta, ascoltando un audio, o leggendo sul digitale. Sono modificazioni profonde che riguardano tutti noi, non solo bambini e ragazzi, che però, proprio perché in una fase di crescita ed evoluzione, vivono queste trasformazioni in maniera sicuramente più impattante. Non è un caso, in questo senso, che molte case editrici stiano avviando importanti rinnovamenti del catalogo, che passano anche attraverso uno spazio sempre più ampio dato alla parte della comunicazione visiva rispetto al testo scritto: dagli album illustrati ai fumetti, sono queste le strade individuate per tenere “agganciati” lettori che altrimenti si rischierebbe di perdere.