Ci sentiamo spesso chiedere se i robot “ruberanno” i nostri posti di lavoro. La risposta è sì, in parte è così. L’automazione distruggerà almeno metà dei posti di lavoro e cambierà completamente il modo in cui le aziende competono nei mercati, il modo in cui producono, il modo in cui approcciano i clienti.
La buona notizia, però, è che la perdita di posizioni lavorative sarà solo temporanea ed è sempre stata ed esistita storicamente come naturale conseguenza di ogni tipo di innovazione disruptive. Quello di cui però si parla poco è che i nuovi lavori che si creeranno saranno meglio pagati e meno faticosi.
Robot, AI e innovazione aziendale
Si può, quindi, sfruttare l’occasione per avviare una strategia di innovazione aziendale che permetta di far fronte al cambiamento in maniera proattiva. “Si è sempre fatto così” è infatti una strategia che decisamente non può più funzionare. Viviamo in un mondo in cui tutto è equamente eccellente, in un mondo caratterizzato dalla digitalizzazione, dalla disintermediazione, dall’automazione, dalla realtà aumentata, dai robot, dall’intelligenza artificiale. In effetti, il modo in cui lavoriamo non sarà mai lo stesso, come vogliamo reagire a tutto questo? Stiamo guidando il cambiamento o veniamo guidati da esso? Sì, robot e intelligenza artificiale svolgeranno parte del nostro lavoro, ma questo ci consentirà di concentrarci su ciò che non può essere automatizzato.
In futuro, le aziende dovranno essere veloci più dei concorrenti nell’implementare i cambiamenti. Sicurezza significa avere più accesso alle opportunità e avere più capacità di tradurre le opportunità in fatturato usando la tecnologia.
Quanto all’adozione dei robot, questo dipenderà molto dal settore. Ad esempio, l’adozione media globale tra le aziende entro il 2022 dei robot umanoidi sarà del 23%, dei robot stationary sarà del 37%, dei robot aerei e subacquei sarà del 19%, i robot terrestri non umanoidi saranno il 33%. Ma se consideriamo le aziende che saranno in prima linea nel cambiamento e le diverse industrie, la percentuale aumenta in modo significativo. Ad esempio, il tasso di adozione per i robot umanoidi sarà del 35% per i servizi finanziari, l’uso di robot stationary sarà del 53% nel settore automobilistico, aerospaziale e della catena di approvvigionamento, l’uso di robot aerei e subacquei sarà del 52% in petrolio e gas, i robot terrestri non umanoidi saranno il 42% nel settore automobilistico, aerospaziale e nella supply chain.
Le possibilità illimitate delle nuove tecnologie
Dislocazione di posti di lavoro, creazione di posti di lavoro ed impiego della tecnologia saranno inizialmente limitati dalla rapidità con cui i lavoratori potranno ricevere adeguata formazione nell’utilizzo di queste nuove tecnologie. Non dimentichiamoci che per ogni robot serve chi lo progetta, chi lo controlla e chi gli fa la manutenzione hardware o software. Sicuramente saremo arricchiti dalla tecnologia e saremo in grado di completare compiti che in passato erano impossibili con le sole capacità umane. Ad esempio, le società private stanno già producendo esoscheletri che hanno aiutato le persone con disabilità o paralisi a camminare di nuovo, mentre altri integrano motori e molle in morbidi leggings che aumentano il lavoro svolto dalle gambe senza sentire la fatica. Gli aggiornamenti oculari sono una delle aree più interessanti dei progressi tecnologici sull’uomo, con numerosi laboratori che lavorano su lenti a contatto che offrono a chi li indossa qualsiasi cosa, dalla visione telescopica allo schermo di un computer incorporato. Ma quelli sono solo esempi, le possibilità sono illimitate.
Cosa fare per non essere sostituiti da un robot
Per essere sicuri di non venire sostituiti da una macchina, bisognerebbe sviluppare la parte destra del cervello, quella creativa e artistica. Perché? Perché creatività, empatia, intelligenza emotiva e sociale, negoziazione e persuasione sono tutte abilità che non possono essere sostituite da una macchina. Invece è piuttosto comune sostituire un essere umano che fa calcoli con una macchina, non possiamo competere con le macchine. Le aziende avranno bisogno di molti più profili con competenze tecniche in grado di gestire le tecnologie correttamente e quelle soft skills che invece i robot non sono in grado di replicare.
Quel che è certo, è che la natura del lavoro che svolgeremo si evolverà nel tempo. Ci saranno sempre più posizioni con lavori cognitivi non di routine rispetto ai cognitivi che invece prevedono compiti routinari, che verranno invece eseguiti dalle macchine. Questo è vero anche per i lavori manuali. Avremo meno lavori manuali di routine e più lavori manuali non di routine. Infatti, le attività di routine possono essere facilmente sostituite da AI e robot. È difficile fare lo stesso invece per attività non di routine. I lavori vedranno significate modifiche ciclicamente ogni 6 mesi, dove ci saranno nuovi elementi che potranno essere automatizzati e nuovi elementi ad oggi inesistenti che a loro volta non potranno essere ancora automatizzati.
L’uberizzazione dei posti di lavoro
E così via. Inoltre, in futuro il 30-50% della forza lavoro totale sarà composta da non dipendenti e assisteremo alla “Uberizzazione” dei posti di lavoro, ovvero di quei profili che verranno chiamati solo occasionalmente e “al bisogno”. Il lavoro diventerà un mezzo importante per affermare la propria dignità anziché un mero mezzo di sopravvivenza. Le persone avranno più tempo per la creatività, l’innovazione e l’apprendimento. Ma anche più tempo per se stesse e le loro famiglie.
Lavori emergenti e in declino da qui a 4 anni
Secondo il WEF, nel 2022 ci saranno ruoli emergenti ed altri in declino. La buona notizia è che i ruoli emergenti saranno 133 milioni e i ruoli in declino saranno 75 milioni. Significa che il progresso nella robotica e nell’intelligenza artificiale renderà obsoleti 75 milioni di posti di lavoro entro l’anno 2022, secondo il loro rapporto. Sembra terribile, ma lo stesso rapporto continua a prevedere la creazione di 133 milioni di nuovi posti di lavoro nello stesso periodo, quindi con un aumento netto di 58 milioni di posti di lavoro.
I ruoli emergenti saranno i ruoli più tecnici associati a queste nuove tecnologie come ad esempio data analyst, specialisti di intelligenza artificiale e machine learning, sviluppatori, esperti di big data e di trasformazione digital, esperti di nuove tecnologie e di IT e così via. I ruoli invece che verranno progressivamente sostituti sono ad esempio quelli di inserimento dati, di accounting, ruoli amministrativi, operai non specializzati, revisori contabili, postini e come accennato prima tutti quelli che hanno lavori di routine.
Le competenze più importanti
Come accennato in precedenza, le competenze più importanti sono per lo più legate a capacità che non possono essere automatizzate. Cruciale sarà la risoluzione di problemi complessi, il pensiero critico e la creatività. E, naturalmente, la gestione delle persone giocherà un ruolo importante, specialmente con le nuove soluzioni emergenti di smart-working da casa ed in mobilità in cui il coordinamento con gli altri membri del team potrebbe sembrare più difficile. Anche l’intelligenza emotiva, la capacità di giudizio e più in generale le capacità di processo decisionale evoluto svolgeranno un ruolo molto importante nel nuovo panorama lavorativo, nonché l’orientamento al servizio verso il cliente e la negoziazione. L’ultimo molto importante è la flessibilità cognitiva. In generale, gli studi dimostrano che sarà molto difficile sostituire con la tecnologia persone con ruoli molto creativi. Perciò più sarete creativi e più sarete insostituibili.
I punti da tenere in considerazione per il futuro
- L’automazione distrugge posti di lavoro ma ne crea di più di quelli che distrugge e ne crea altri migliori.
- Abbiamo bisogno di reinventarci costantemente, di diventare più creativi e più empatici.
- L’automazione genera tonnellate di dati affidabili, che devono essere trasformati in informazioni utili.
- Dobbiamo concentrarci su come costruire esperienze migliori per tutti i principali stakeholder. In modo tale da dare un lavoro migliore alle persone che avranno più tempo per altre attività.
- Questo ci renderà insostituibili per tutta la vita, ci farà avere un lavoro ed una vita migliore.