sicurezza nazionale

IA “di frontiera”: la strategia Usa e gli equilibri globali alla prova del Trump-bis



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Il Memorandum sulla sicurezza nazionale degli USA mira a consolidare la leadership nell’IA, con focus su infrastrutture e governance. L’eventuale presidenza Trump potrebbe alterare queste direttive, influenzando le politiche future

Pubblicato il 3 dic 2024

Giacomo Lusardi

Avvocato DLA Piper



donald trump (1)

Il 24 ottobre, l’amministrazione Biden ha adottato un Memorandum sulla Sicurezza Nazionale (Memorandum) intitolato “Memorandum on Advancing the United States’ Leadership in Artificial Intelligence; Harnessing Artificial Intelligence to Fulfill National Security Objectives; and Fostering the Safety, Security, and Trustworthiness of Artificial Intelligence”, la cui adozione era prescritta dall’Executive Order di Biden del 30 ottobre 2023 sullo sviluppo e l’uso sicuro, affidabile e responsabile dell’intelligenza artificiale (IA).

Il corposo e articolato Memorandum è il documento più aggiornato sulla strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti in materia di IA. Sempre il 24 ottobre scorso, la Casa Bianca ha pubblicato un documento complementare al Memorandum, dal titolo “Framework to Advance AI Governance and Risk Management in National Security”.

Vediamo in breve quali sono i temi chiave del Memorandum e a chi si rivolge, ma anche quale potrebbe essere il suo destino con la vittoria delle elezioni da parte del partito repubblicano e di Donald Trump.

Intelligenza artificiale di frontiera

Anzitutto, a differenza dell’Executive Order del 2023, il Memorandum è incentrato perlopiù sull’IA generativa, la cui ondata ha avuto inizio con il rilascio di ChatGPT di OpenAI nel 2022. I modelli di IA generativa, come quelli che alimentano ChatGPT di OpenAI, Claude di Anthropic o Gemini di Google, costituiscono un’evoluzione rispetto ai precedenti modelli di deep learning, poiché adattabili su una più ampia gamma di applicazioni. Al contrario, la generazione precedente di IA, basata principalmente su apprendimento supervisionato (il cosiddetto supervised machine learning), si prestava di più ad applicazioni specifiche e, per questo, risultava più prevedibile e foriera di rischi più contenuti.

Evocando un immaginario caro alla cultura americana, il Memorandum denomina questi modelli “frontier model” (modelli di frontiera), definendoli come “general-purpose AI system near the cutting-edge of performance, as measured by widely accepted publicly available benchmarks, or similar assessments of reasoning, science, and overall capabilities”.

Definizione che sembra fare eco a quella dell’AI Act europeo, entrato in vigore lo scorso 24 agosto, in cui i modelli di IA per finalità generali o, in inglese, “General Purpose Artificial Intelligence”, sono modelli di IA caratterizzati da una generalità significativa in grado di svolgere con competenza un’ampia gamma di compiti distinti.

A chi si rivolge il Memorandum, i temi chiave e il ruolo della Cina

Il Memorandum stabilisce le politiche statunitensi di sicurezza nazionale rispetto alla frontier AI, attribuendo specifiche responsabilità a diverse agenzie federali. Da un lato, evidenzia che il governo dovrebbe supportare e alimentare la leadership dell’industria dell’IA americana e, dall’altro, cosa il governo stesso dovrebbe aspettarsi dal settore privato per riuscire a conseguire gli obiettivi di sicurezza nazionale.

Più nel dettaglio, il documento definisce una serie di misure per garantire che gli Stati Uniti mantengano la loro posizione di primazia nell’ecosistema IA globale. Essenziali, al riguardo, l’attrazione dei talenti e la capacità del governo di fornire linee guida adeguate in materia di sicurezza e tutela agli sviluppatori e utilizzatori di IA, contribuendo a mitigare i rischi che i sistemi di IA possono comportare. Secondo il Memorandum sicurezza e affidabilità dell’IA sono aspetti cruciali per accelerare l’adozione dei sistemi IA e l’assenza di linee guida chiare può rappresentare un ostacolo. Inoltre, il Memorandum designa l’“AI Safety Institute” (AISI) presso il Dipartimento del Commercio come punto di contatto primario per le imprese di IA in ambito governativo in relazione alle attività di valutazione e test dei sistemi di IA.

Altro aspetto cruciale toccato dal Memorandum è la necessità di un’espansione su larga scala di infrastrutture informatiche e data center per alimentare la crescita dell’industria dell’IA in tempi brevissimi.

Quanto alla governance, il documento incarica le agenzie di sicurezza nazionale di una serie di mansioni. Quasi tutte le agenzie dovranno designare un Chief AI Officer” (CAIO) e sarà creato un gruppo di coordinamento della sicurezza nazionale per l’IA composto dai CAIO delle principali agenzie. Il Memorandum incoraggia, inoltre, la cooperazione degli Stati Uniti con partner e istituzioni internazionali, come il G7, l’OCSE e le Nazioni Unite, per promuovere la governance internazionale dell’IA.

E la Cina? Non è mai menzionata direttamente nel Memorandum (si parla, genericamente, di “competitors”), ma è senza dubbio il principale concorrente degli Stati Uniti per la leadership globale dell’IA. Parte del documento descrive come gli Stati Uniti intendano superare i concorrenti in questa corsa ed enfatizza come partner e alleati abbiano un ruolo centrale. Sul punto, lo scorso 28 ottobre l’amministrazione Biden ha pubblicato anche l’attesa final rule per limitare gli investimenti statunitensi in Cina. Il regime di controllo, che entrerà in vigore il 2 gennaio 2025, avrà effetti su tutte le imprese e i cittadini statunitensi che investono in imprese cinesi operanti nei settori dello sviluppo dell’IA, dei semiconduttori e microelettronica, e delle tecnologie dell’informazione quantistica.

Cosa succederà con il Trump-bis alla Casa Bianca?

Il Memorandum restituisce un quadro ambizioso e dettagliato del ruolo dell’IA nella sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma la sua attuazione sarà inevitabilmente influenzata dai risultati elettorali. Mentre ci saremmo potuti aspettare da un’eventuale presidenza Harris un proseguimento degli sforzi dell’amministrazione Biden in ambito IA, il secondo mandato a Trump potrebbe prefigurare una decisa inversione di rotta. Sul punto, ad esempio, il programma politico del Partito Repubblicano sostiene l’abrogazione dell’Executive Order di Biden su cui il Memorandum stesso si basa.

Tuttavia, la posizione isolazionista di Trump, volta al rafforzamento dell’economia nazionale a colpi di dazi sull’import e della strenua competizione con la Cina e i propri “avversari” storici, potrebbe trovare terreno fertile in quella parte del Memorandum che prevede una spinta alla primazia e competitività degli Stati Uniti in materia di IA, optando per una sua abrogazione soltanto parziale. Inoltre, la vicinanza di Elon Musk a Trump e la sua nota insofferenza per la regolamentazione, come dimostra anche l’approccio lasco seguito con il proprio modello di IA, Grok, potrebbe far pensare a un ulteriore allentamento del perimetro di regole volte a disciplinare l’IA negli Stati Uniti, generando un vero e proprio iato tra le politiche sull’IA ai due estremi dell’Atlantico.

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