Sud globale

IA: la strategia dell’Unione africana per un futuro inclusivo



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L’Unione Africana ha sviluppato una strategia continentale per l’IA focalizzata su cinque aree chiave per sfruttare il potenziale demografico del continente più giovane del mondo, promuovendo inclusione digitale e sviluppo economico entro il 2030

Pubblicato il 21 mar 2025

Simona Romiti

Change agent Senior Advisor in Programmi ed ecosistemi europei



africa sanità (1)

Nel suo ultimo libro “Nexus”, Yuval Noah Harari fa tre passaggi fondamentali per capire il presente del futuro dell’IA:

  • IA è l’acronimo di Intelligenza Artificiale e il termine artificiale viene utilizzato per esprimere un tipo di intelligenza dipendente da progetti umani. Harari cambia Artificiale con Aliena per assumere che la capacità degli algoritmi di imparare e cambiare autonomamente si sta evolvendo verso una forma di intelligenza non di livello umano.

  • I computer, che ospitano l’hardware e il software dell’IA o degli algoritmi o dei bot, sono divenuti membri di una rete informativa in grado di sviluppare testi sofisticati, La padronanza del linguaggio assunta dai computer o dall’IA, sbagliato considerarli unità divise o singole, può influenzare le nostre opinioni, la nostra visione del mondo, e riprodurre storie e relazioni con la nostra intimità.
  • Man mano che i computer diventano membri importanti della rete informativa diventano sempre più strategici nel processo politico e culturale collegato alla determinazione della verità e o al mantenimento dell’ordine.
  • La tecnologia diventa deterministica quando scegliamo per cosa e dove investire ma va riconosciuto che “le persone che guidano la rivoluzione dell’informazione conoscono molto meglio la tecnologia che ne è alla base rispetto alle persone che dovrebbero regolamentarla”.

L’ecosistema globale dell’intelligenza artificiale

Queste considerazioni vanno contestualizzate in un ecosistema di IA in cui proliferano modelli e applicazioni: solo a gennaio 2024 ne sono stati sviluppati 16.000 il costo medio di formazione dei modelli linguistici utilizzati per la generazione, classificazione, riclassificazione di testo, immagini e token è poco superiore a 5.000 dollari, a fronte di un numero medio di parametri utilizzati per la loro formazione pari a 4,3 – 4,4 miliardi unità.

L’IA sta generando una migrazione delle competenze dei talenti di IA verso Stati Uniti, Canada e Australia, e nel nostro continente verso Lussemburgo, Svizzera, Germania, abbinata a una transizione di competenze da professioni non collegate all’IA a professioni strutturate sull’IA all’interno dello stesso paese.

Il White Paper “AI in action” del World Economic Forum, edito a gennaio 2025, sostiene che le aziende che hanno utilizzato agenti o strumenti di IA generativa in funzioni e settori, come la produzione e i servizi finanziari, registrano aumenti di produttività superiori del 15% di concorrenti che non ne fanno uso. Entro il 2028 gli investimenti stimati per introdurre l’IA generativa nelle imprese sono pari a 630 miliardi di dollari. L’ingresso dell’IA comporterà una riduzione netta del numero di ore lavorate dagli esseri umani. Il volume degli investimenti varia notevolmente a seconda della regione. I principali attori sono Stati Uniti, Cina; India, Unione Emirati Arabi e Regno Unito. Nel 2023 il finanziamento medio per start-ups di IA da parte di Venture Capitalists nei paesi OCSE è stato pari a circa 22 milioni di dollari.

Il futuro demografico africano e il potenziale dell’IA

Questo determinismo sugli impatti va abbinato con le evoluzioni demografiche attese per ciascuna macro-regionale globale.

Oggi la popolazione mondiale è di 8,2 miliardi di persone, entro il 2050 raggiungeremo 9,6 miliardi, toccando i 10 miliardi entro il 2060. Il continente africano conta 1.515.140.849 abitanti, con un’età media di 19,2 anni e con il 44% risiedente in aree urbane. Entro il 2050, la popolazione in età lavorativa passerà da 849 milioni del 2024 a 1.556 milioni, su un totale di 2.466.647.618 di persone, rappresentando oltre il 25% della popolazione mondiale.

Secondo il report Africa’s Development Dynamics del 2024, sviluppato dall’OCSE in collaborazione con l’Unione Africana:

  • Il numero di giovani africani con un’istruzione secondaria superiore salirà da 103 milioni a 240 milioni tra il 2020 e il 2040. Per consentire una piena e inclusiva trasformazione digitale del continente sono richieste entro il 2030 competenze digitali di base per il 70 % dei posti di lavoro e competenze digitali intermedie per un buon 23 %.
  • L’acquisizione di nuove competenze interfunzionali, in primis sull’IA, condiziona la alla capacità del continente di gestire i rischi associati al cambiamento climatico, ovvero di accelerare i processi per raggiungere i target degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
  • Nelle aree rurali, l’agricoltura rappresenta la domanda di impiego potenziale più alta (69%). Tuttavia il tasso di informalità (92%) delle competenze collegate a una scarsa, se non inesistente, diffusione delle applicazioni di IA per il settore aumenta il rischio di esclusione delle stesse aree dalla trasformazione digitale;
  • La scarsa disponibilità di dati, di accesso ai dati, di presenza di strutture di archiviazione dei dati di origine africana o data center necessari per supportare la ricerca e l’innovazione dell’IA in settori determinanti come la Salute, impone una mobilitazione di risorse su larga scala.

Il ruolo dell’unione africana nello sviluppo dell’intelligenza artificiale

L’Africa emerge e sarà il continente più giovane del mondo, la trasformazione digitale guidata dall’IA imporrà ai singoli paesi di caratterizzazione gli ambienti e i processi di formazione, occupazione e produzione del valore. Entro il 2030 l’intelligenza artificiale apporterà 2,9 trilioni di dollari all’economia africana.

L’Unione Africana gioca un ruolo fondamentale sul piano interno, ridisegnando le funzioni delle agenzie attuative e delle istituzioni specializzate per identificare e dare corso alle azioni chiave della strategia continentale, sul piano internazionale assumendo un ruolo sempre più determinante nella definizione dei quadri comuni di governance dell’IA.

La Strategia africana sull’intelligenza artificiale dimostra la volontà dell’Unione Africana e dei suoi Stati membri di sfruttare il potenziale dell’IA in modo inclusivo e ridurre i potenziali rischi favorendo la cooperazione internazionale e gli investimenti in una logica di partenariato pubblico privato.

Le cinque aree chiave della strategia africana sull’IA

La strategia si compone di 5 aree di interesse e 15 raccomandazioni politiche.

Le cinque aree di interesse sono:

• Sfruttare i benefici dell’IA per le persone, le istituzioni, il settore privato e i paesi africani, in linea con l’Agenda 2063: intervenire sullo sviluppo di strumenti di IA da utilizzare in agricoltura, istruzione, assistenza sanitaria, fornitura di servizi pubblici, cambiamenti climatici, e promuovere la competitività del settore privato africano.

Promuovere una governance globale o comunque continentale dell’IA per gestire minacce e rischi ad essa associati, ponendo una attenzione particolare all’integrità delle informazioni rispetto a contesti, culture e valori africani, e al mantenimento di ecosistemi locali sostenibili.

Infrastrutturare gli Stati membri dell’UA con reti di banda larga, data center, cloud, IoT, creare una coorte di talenti e competenze che sostengono lo sviluppo dell’IA made in Africa;

Promuovere la cooperazione e le partnership regionali e internazionali per far progredire la posizione dell’Africa sulla scena globale.

Stimolare gli investimenti pubblici e privati nell’IA a livello nazionale e regionale.

Le fasi di implementazione della strategia e il monitoraggio

L’attuazione della strategia è di competenza sia della Commissione dell’Unione Africana che degli Stati membri e delle Comunità Economiche Regionali, e si suddivide in due macro fasi. La prima copre il biennio 2025-2026 e si focalizza sulla costruzione degli strumenti abilitanti l’IA come quadri di governance comuni e l’istituzione di un portale dedicato, avvio e/o definizione delle Strategie nazionali, organizzazione delle entità che partecipano al processo implementativo, creazione di un comitato consuntivo sull’IA e di altri centri di eccellenza che raccolgono dati/informazioni e conducono ricerche sugli aspetti economici, sociali, etici, di sicurezza dell’IA.

Il 2027 è considerato un anno di transizione dalla fase di design a quella di avvio delle linee di sviluppo dell’IA. La seconda fase inizierà nel 2028, per concludersi entro il 2030, ed è strettamente focalizzata sulla implementazione dei progetti infrastrutturali dell’IA.

Il monitoraggio della strategia è affidato a strumenti già in uso nel Nord Globale, vale a dire un Indice di Prontezza dell’IA per l’Africa, un piano di comunicazione integrato per coinvolgere tutti gli Stati membri nell’implementazione di tutte le azioni e riferire sui progressi compiuti a livello nazionale, un quadro di governance normativo per attuare la strategia in modo trasparente e collaborativo; revisioni intermedie con un set di indicatori da pubblicare su una piattaforma web dedicata.

L’applicazione dell’IA nei settori chiave per lo sviluppo africano

Rispetto ai Settori di Intervento, per ciascuno di essi la strategia individua specifiche azioni attuative e/o associate sia per facilitare l’applicazione di modelli buone pratiche che per limitare i possibili rischi derivanti da un uso improprio di modelli non controllabili.

Per il settore agricolo, è prevista la istituzione di un centro di eccellenza che conduce ricerche e crei una base di conoscenza sui casi d’uso dell’IA nel continente e una replicabilità degli stessi tra i diversi paesi.

Le raccomandazioni e le azioni per il settore sanitario si basano sullo sviluppo di algoritmi e strumenti di intelligenza artificiale che evidenzino le specifiche esigenze e sfide sanitarie affrontate dai paesi africani, su azioni di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza dei potenziali benefici e rischi dell’intelligenza artificiale nel settore sanitario, dalla base alla scala nazionale e regionale, oltre che sul supporto agli Stati membri per applicare i modelli di IA e designare i centri di eccellenza in Africa per condurre analisi sull’intelligenza artificiale in ambito sanitario e costruire una base di conoscenze sui casi d’uso nel continente.

L’IA nell’istruzione e nella lotta ai cambiamenti climatici

L’adozione dell’IA nell’istruzione vede la formulazione di politiche e strategie nazionali inclusive per regolare la tra domanda e l’offerta di competenze e la formazione di insegnanti e studenti; l’individuazione di un n centro di eccellenza per condurre ricerche e creare una base di conoscenze sui casi d’uso dell’IA, sulle politiche e sui quadri di competenze nell’istruzione per gli studenti e migliorare i programmi di studio o di istruzione approvati dal governo sull’IA; il sostegno agli Stati membri dell’UA per formulare e implementare politiche nazionali sull’IA nell’istruzione e di meccanismi di convalida per verificare i sistemi di IA da adottare nell’istruzione; la revisione delle tendenze dello sviluppo dell’IA e l’impatto a lungo termine dell’IA su istruzione, insegnamento e apprendimento.

Rispetto ai cambiamenti climatici, la strategia promuove i processi di resilienza spinti dall’adozione dell’IA per mitigare, adattare e costruire strumenti contro i rischi dei cambiamenti climatici; supporta lo sviluppo di sistemi di allerta precoce per eventi meteorologici estremi, e consentire misure di risposta e preparazione tempestive; designa i centri di eccellenza per condurre analisi sull’IA per l’adattamento ai cambiamenti climatici e costruire una base di conoscenze sui casi d’uso nel continente.

La via africana verso una governance inclusiva dell’IA

L’Unione Africana e tutta la rete istituzionale ad essa associato sta emergendo nel dibattito internazionale sulla governance globale dell’IA come principale e forse unico soggetto interlocutore per tutto il continente.

Entro il 2030 l’intelligenza artificiale apporterà 2,9 trilioni di dollari all’economia africana e questo incremento sarà attuato da una forza lavoro giovanile più numerosa e con il tassso di crescita più alto al mondo.

Le sfide, le barriere e le aspettative ricondotte all’IA sono state ben individuate dalla strategia, spetta a ciascun Stato membro, comunità economiche regionali, agenzie attuative coinvolte, agire a livello locale sui domini dell’IA che più incidono sulla crescita inclusiva e resiliente di tutto il continente.

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