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IA, prende forma l’ecosistema italiano: lo scenario applicativo



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La Strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026 stabilisce un quadro normativo e operativo avanzato. L’obiettivo è guidare l’uso trasparente e sicuro dell’IA nei settori pubblico e privato, incentivando lo sviluppo di competenze digitali e infrastrutture affidabili

Pubblicato il 13 nov 2024

Angelo Alù

studioso di processi di innovazione tecnologica e digitale



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La Strategia italiana per l’intelligenza artificiale 2024-2026, elaborata lo scorso luglio 2024 da un Comitato di esperti costituito in seno al Dipartimento per la trasformazione digitale, e affiancato da una Segreteria Tecnica istituita presso l’AgID, rappresenta un documento aggiornato dall’interessante valore applicativo, per supportare il Governo nella definizione di una normativa nazionale e di correlate politiche da adottare in materia.

IA: contesto normativo ed evoluzione legislativa

Il testo, nel fissare la cornice operativa di riferimento, segue a stretto giro l’entrata in vigore della legge europea sull’intelligenza artificiale (“EU AI Act”- Regolamento 2024/1689/UE) e la presentazione del disegno di legge di iniziativa governativa n. 1146 (“Disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale”) recentemente incardinato al Senato della Repubblica, per l’avvio del relativo iter procedurale di esame istituzionale.

Precedenti sforzi istituzionali e documenti di riferimento

Si tratta di un’iniziativa maturata all’esito di un approfondito processo di studio qualificato che conferma l’attenzione prioritaria riservata dalle istituzioni italiane allo sviluppo evolutivo delle nuove tecnologie emergenti, anche se, come viene precisato nell’ambito delle premesse introduttive della Strategia, non è la prima volta che si concretizza l’elaborazione di simili documenti, dedicati a tale materia.

In particolare, viene ricordata, ad esempio, tra le prime attività organiche di approfondimento sistematico indirizzate al settore pubblico, il Libro Bianco “L’Intelligenza Artificiale a servizio del cittadino”, a cura della task force IA dell’AgID, al fine di condividere linee guida e raccomandazioni per l’utilizzo sostenibile e responsabile dell’intelligenza artificiale nella Pubblica Amministrazione, tenuto conto delle complesse sfide etiche, giuridiche, tecnologiche e culturali che pone l’innovazione digitale.

L’approccio umano-centrico e la governance strategica

A distanza di due anni, il gruppo di esperti MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico) ha pubblicato il documento “Proposte per una Strategia italiana per l’intelligenza artificiale” per realizzare un ecosistema sostenibile, affidabile e competitivo, basato su un approccio “umano-centrico”, nell’ambito di una governance strategica interministeriale funzionale all’elaborazione di raccomandazioni generali in materia, sino alla più recente predisposizione, nel 2021, del “Programma strategico Intelligenza Artificiale” (a cura del Ministero dell’Università e della Ricerca, del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione Digitale) che, fissando un preciso orizzonte temporale di intervento nel biennio 2022-2024, formalizza una serie di principi guida e obiettivi prioritari da perseguire nelle aree strategiche operative entro cui orientare le azioni politiche ritenute necessarie.

La nuova strategia 2024-2026: aggiornamenti e obiettivi

In diretta continuità con le menzionate tappe del percorso intrapreso dalle istituzioni italiane in materia di intelligenza artificiale, seguendo un filo conduttore di progressiva centralità applicativa delle tecnologie emergenti, la recente Strategia italiana 2024-2026, senza disperdere il patrimonio contenutistico di pensieri e riflessioni elaborati nel corso del tempo, prende atto del mutato contesto di riferimento (normativo e tecnologico), da cui, pertanto, discende la necessità di definire una visione aggiornata sull’impatto evolutivo dei sistemi di IA.

Principi guida e applicazione normativa

Sotto il profilo applicativo, la rinnovata Strategia esprime la “ratio” dell’art. 1 del Disegno di legge n. 1146, recante “i principi in materia di ricerca, sperimentazione, sviluppo, adozione e applicazione di sistemi e di modelli di intelligenza artificiale” […] per garantirne “ un utilizzo corretto, trasparente e responsabile, in una dimensione antropocentrica”, purché ciò avvenga “nel rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà previste dalla Costituzione, del diritto dell’Unione europea e dei princìpi di trasparenza, proporzionalità, sicurezza, protezione dei dati personali, riservatezza, accuratezza, non discriminazione, parità dei sessi e sostenibilità” (art. 3), “senza recare pregiudizio alla libertà e al pluralismo dei mezzi di comunicazione, alla libertà di espressione e all’obiettività, completezza, imparzialità e lealtà dell’informazione” (art. 4).

Macro-obiettivi e aree tematiche della Strategia

In tale prospettiva, seguendo la menzionata cornice sopraindicata, la Strategia enuclea una serie di macro-obiettivi riferibili a quattro aree tematiche (Ricerca, Pubblica Amministrazione, Imprese e Formazione). Si persegue lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale e progetti di innovazione secondo la logica “country-specific”, con l’intento di rafforzare la crescita competitiva del tessuto imprenditoriale nazionale “high-tech” anche nel mercato internazionale, congiuntamente alla contestuale promozione della ricerca scientifica applicata, come valore aggiunto indispensabile per incentivare la progettazione sperimentale di servizi tecnologici avanzati, creando condizioni favorevoli per assicurare lo sfruttamento sostenibile delle potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica a beneficio generale della collettività.

Criticità e sfide operative della strategia italiana

Al riguardo, stigmatizzando il “rischio di non fare” come negativo approccio di inerzia operativa, costituente una criticità evitabile, al pari di qualsivoglia atteggiamento di sottovalutazione semplicistica e superficiale che non prenda in adeguata considerazione, con le più opportune cautele, le complesse implicazioni dei sistemi di IA, la Strategia italiana traccia un preciso itinerario di intervento da intraprendere nell’ambito di un necessario coordinamento con la comunità internazionale, nell’ottica di predisporre un sistema uniforme di principi omogenei in grado di orientare, mediante condivisi meccanismi di convergenza sinergica, il processo armonizzato di regolamentazione del settore, senza tuttavia eccedere in una produzione di sovrabbondante inflazione normativa, anche tenuto conto della rapidità evolutiva che caratterizza lo sviluppo dell’innovazione tecnologica.

Analisi del contesto di riferimento e formazione

Entrando nel dettaglio esplicativo della Strategia, il documento consta di una preliminare analisi del contesto di riferimento, ove, tra l’altro, si sottolinea il rilevante fermento accademico riscontrabile negli ultimi anni alla luce della pianificazione organizzativa di numerosi percorsi formativi dedicati allo studio specialistico dell’intelligenza artificiale, anche con l’intento di colmare il gap di cultura digitale riscontrabile nella popolazione italiana rispetto a quanto viene registrato nel panorama europeo.

Interventi nella pubblica amministrazione

Tra le macroaree strategiche di intervento rientra, come prima accennato, il settore della Pubblica Amministrazione, oggetto di prioritaria ridefinizione paradigmatica delle relative procedure al fine di migliorare l’efficienza dei processi, la qualità dei servizi e il livello interattivo del dialogo comunicativo tra cittadini e pubblici poteri, pur riscontrandosi, come attuale criticità ostativa al pieno sfruttamento della capacità tecnologica necessaria per lo sviluppo progettuale di sistemi innovativi, la carenza di adeguate competenze professionali da parte del personale dipendente. Il problema della mancanza di risorse umane altamente specializzate costituisce, pertanto, un fattore negativo per il raggiungimento degli obiettivi perseguiti, anche al fine di garantire la realizzazione di infrastrutture informatiche sicure e affidabili per l’utilizzo responsabile dei sistemi di IA nel rispetto della neutralità tecnologica.

L’uso dell’IA nella pubblica amministrazione

Più nello specifico, la strategia dedicata alla Pubblica Amministrazione, ritenendo l’intelligenza artificiale un “fattore centrale” nel processo di trasformazione digitale degli apparati amministrativi, si sostanzia, mediante un approccio multidisciplinare di condivisione progettuale coerente e omogenea delle azioni pianificate, nell’elaborazione di apposite linee guida per promuovere l’adozione dell’intelligenza artificiale nel settore pubblico, innovare il sistema di procurement, nonché realizzare nuove applicazioni tecnologiche, semplificare servizi e procedure a beneficio di un maggiore e più incisivo efficientamento operativo, con un ulteriore focus destinato a facilitare l’apprendimento dell’IA nelle scuole per la PA, nell’ottica di realizzare percorsi formativi di riqualificazione professionale, in grado di ampliare le competenze digitali anche del personale in servizio.

Implementazione dell’articolo 13 del disegno di legge 1146

In tale prospettiva, l’ambito di intervento delineato dalla Strategia attua e concretizza, in chiave specificativa, la portata applicativa dell’art. 13 (“Uso dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione”) del Disegno di legge n. 1146, a tenore del quale “Le pubbliche amministrazioni utilizzano l’intelligenza artificiale allo scopo di incrementare l’efficienza della propria attività, di ridurre i tempi di definizione dei procedimenti e di aumentare la qualità e la quantità dei servizi erogati ai cittadini e alle imprese, assicurando agli interessati la conoscibilità del suo funzionamento e la tracciabilità del suo utilizzo” (comma 1). “L’utilizzo dell’intelligenza artificiale avviene in funzione strumentale e di supporto all’attività provvedimentale, nel rispetto dell’autonomia e del potere decisionale della persona che resta l’unica responsabile dei provvedimenti e dei procedimenti in cui sia stata utilizzata l’intelligenza artificiale” (comma 2).


Le opinioni espresse nel presente articolo hanno carattere personale e non sono, direttamente o indirettamente collegate, in alcun modo, alle attività e funzioni lavorative svolte dall’Autore, senza, quindi, impegnare, in alcun modo, l’Amministrazione di appartenenza del medesimo.

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