Il caso

Il lavoro dopo il Covid: ecco perché le competenze sono la chiave della ripresa

Fin dall’età scolastica è importante formare i ragazzi sulle digital skill, elementi fondamentali per rispondere alle richieste del mondo del lavoro di domani: in questa direzione va, tra gli altri, il progetto Concorsi digitali di Aica

Pubblicato il 26 Mar 2021

Giovanni Adorni

Presidente di AICA

Fondo nuove competenze

Secondo una recente analisi dell’UE che dà vita al Piano d’azione per l’istruzione digitale 2021-2027, nel prossimo futuro la quasi totalità dei lavori richiederà competenze digitali. Quali e che tipo di professioni ci aspettano? La risposta non è semplice, domani esisteranno (e già esistono) professioni che ancora non conosciamo bene ed è per questo motivo che sarà sempre più importante lavorare per formare, coltivare e aggiornare costantemente le competenze digitali, o digital skill.

Rispetto all’Europa, l’Italia occupa il terzultimo posto fra i 28 Stati membri dell’UE. La pandemia da Covid-19 però ha notevolmente accelerato la digitalizzazione dei processi: dall’home working alla didattica a distanza dimostrando come le competenze digitali di base siano necessarie e imprescindibili. E’ quindi evidente come sia importante non solo l’allineamento delle competenze, ma anche lo sviluppo di competenze completamente nuove. Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Competenze Digitali già nel terzo trimestre del 2020 è stata registrata una decisiva ripresa della richiesta di professionisti qualificati nell’ambito ICT, e non solo nel settore strettamente tecnologico, a conferma della trasversalità che questi ruoli ormai ricoprono nell’intero sistema produttivo.

Come sviluppare le digital skill

Se in un primo momento il termine competenze digitali significava “saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione”, oggi con la spinta della trasformazione digitale, digital skill afferisce a una sfera più ampia e articolata. Le competenze digitali sono un vasto insieme di abilità tecnologiche che consentono di individuare, valutare, utilizzare, condividere e creare contenuti utilizzando le tecnologie informatiche e del web.

Possono spaziare dalle competenze di base come l’uso del computer a quelle più specifiche ed evolute come la creazione di codice o lo sviluppo di sistemi software per l’intelligenza artificiale. Essendo il mondo della tecnologia in costante evoluzione, anche le competenze digitali cambiano continuamente e sono destinate a mutare con rapidità negli anni.

Qual è quindi la migliore strategia per acquisire nuove competenze? Iniziare dalle basi ossia già dai primi livelli dell’istruzione, dai bambini, affinché l’utilizzo di questi strumenti abbia un effetto positivo sul loro approccio alla realtà e sulle pratiche didattiche che saranno portati a sperimentare, occorre diffondere un’educazione digitale che li renda anche sensibili ai pericoli presenti in rete: contenuti violenti, cyberbullismo o furto di dati, per fare qualche esempio. Ecco, quindi, che diventa necessario lo sviluppo di alcune skill digitali per non essere utenti passivi degli strumenti digitali e per saperli governare con intelligenza e in modo proficuo.

Il caso: i concorsi Progetti digitali

Ne sono un esempio i concorsi Progetti digitali di Aica, dedicati agli enti di formazione e agli istituti scolastici che realizzano i percorsi IeFP, e pensati per incentivare lo sviluppo delle competenze digitali e favorire il potenziamento delle capacità critiche e creative dei giovani. I concorsi, realizzati con il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sono una competizione sull’uso delle nuove tecnologie rivolta agli studenti dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale 2020-2021. Vanno presentati progetti multimediali sulle tematiche trattate nei percorsi formativi relativi all’anno scolastico in corso, in particolare: didattica digitale integrata, cyberbullismo, security, fake news, coding e robotica.

Concorsi Progetti digitali è un progetto nato nel 2012 che vede il coinvolgimento di tutte le regioni italiane che aderiscono all’iniziativa. Solo nel periodo 2019-2020 ne sono stati attivati oltre 20, nonostante la pandemia, coinvolgendo 520 istituti in tutta Italia, 1.000 docenti e oltre 10.600 studenti.

L’obiettivo è utilizzare la competizione come stimolo per fare scoprire ai ragazzi e ai loro insegnanti il potenziale delle competenze digitali. Che cosa significa conoscere il computer? Non tanto conoscerlo in sé, ma comprenderlo e sapersi servire degli strumenti digitali disponibili per esprimersi, per confrontarsi, per imparare e per risolvere problemi. Grazie alla collaborazione degli Uffici Scolastici Regionali, abbiamo sperimentato diverse forme di coinvolgimento, legandoci il più possibile alla realtà dei territori. Il progetto Concorsi Digitali, si rivolge alle singole classi o a gruppi di studenti e prevede per gli Istituti premiati un contributo economico da destinare allo sviluppo digitale della scuola e il conseguimento di un attestato di merito.

Conclusione

Nell’ultimo anno la scuola è stata travolta da un’ondata di digitalizzazione forzata che l’ha colta impreparata. Mi auguro che ci potremo lasciare alle spalle questo periodo al più presto, credo anche però che non sia tutto da buttare: il digitale non è un nemico della didattica ed è ora che entri maggiormente nelle scuole di ogni ordine e grado, per preparare gli studenti a vivere al meglio in un mondo sempre più digitalizzato.

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