la riflessione

Il messaggio è il medium e “il medium è l’odio”

Per gli omicidi e i suicidi delle donne, per l’odio dei “foreign fighters”, per la III guerra mondiale in atto, per i complottisti del 9/11, per le rivoluzioni arabe, per i mali e i beni globali, come causa prima, ormai unica e trascendente, è additata la rete, il medium universale. Dunque, il medium, web dicono in tanti, sarebbe ormai il suo stesso messaggio tracimante: l’odio

Pubblicato il 16 Set 2016

media-tablet-160916112821

“Il medium è il messaggio” non vale più. O meglio può convivere e a volte annullarsi, col suo contrario, “Il messaggio è il medium”.

Qualche avvisaglia c’era stata. Erano segnali deboli, perfino con la vecchia immarcescibile radio. Quando la radio era il medium unico e dominante i genitori urlavano ai figli “basta rimbecillirti con la radio”, non dicevano “basta con quelle canzonette”, anche se ancora lo sottintendevano. E il coniuge rinfacciava alla moglie piegata ai lavori domestici perfino “non rimbambirti con quella radio, dovrebbero chiuderle tutte!” Non intendeva più il suo contenuto, il suo messaggio (le commedie, o “soap operas”, usate dalla casalinga come ultimo anestetico) ma il mezzo tout court. Erano piccoli segnali anticipatori di capovolgimento del comandamento mcluhaniano (“Il medium è il messaggio”), dove il contenuto è confezionato, ritmato e “formattato” sul medium.

Questo comandamento, questo lascito di Marshall McLuhan, viene affidato alla Storia in pieno boom televisivo. La televisione non è il messaggio (canzonette, soapoperas, news, quiz, reality show o il far west dei talk show) ma è la televisione, cioè il medium. “La televisione è tutto”. “È il vero unico blob”. La televisione è babysitter per i bimbi, è badante per gli anziani, è una sniffata quotidiana per i politici.
Ma anche nella televisione sono emersi ed emergono, ogni tanto, dei segnali più o meno forti che potrebbero suggerire, almeno per un attimo, una formulazione inversa (“il messaggio è il medium”). Sono segnali che arrivano, per esempio, dal calcio (un contenuto, un messaggio che è un medium), da Piero Angela (super medium) e da Sanremo (“Sanremo è Sanremo!”, più medium di così).

Poi arriva il World Wide Web. Internet c’era già e senza Sir Timothy John Berners-Lee, poteva rimanere un utile idiota di scambio di contenuti, messaggi, materiali anche multimediali, una “convergenza” di telefono, posta, fax e videoconferenze.

Invece il web, è banale ricordralo, è qualsiasi-cosa-da-molti-a-molti, o meglio, da-tutti-a-tutti. Così il web è il nuovo medium? Forse no. Forse è il suo dato funzionale. Certo il web è il passaparola. Universale. Il medium nella rete potrebbe dunque essere il passaparola a cui tutti ci formattiamo. Potrebbe. Se voglio che un mio messaggio – che può essere anche solo un quadratino flaggato, spuntato – entri nel passaparola planetario, devo pensarlo, scriverlo, confezionarlo ed eseguirlo come passaparola. Questo è vero.
Mi insegnano quindi ad essere breve, incisivo, letteralmente devo avere le zanne. Devo magari sbranare. Ma per “passare parola” devo fare clic, cioè devo fare “invia”.
È in quel momento che tutto si capovolge. Tutto si è capovolto. È conclamato: nella rete sono io l’emittente. Tutti siamo emittenti. Allora quell’invia è il medium. Ogni mio messaggio è confezionato per quell’invia. E loro, gli oligarchi della rete, lo sanno bene. Sono nati per quello. Ma questa è un’altra storia.

Ecco l’epocale rivoluzione dei media. La svolta per l’umanità, “più importante dall’invenzione del libro”. È la rete (chiamata, senza distinguere, Internet oppure Web). Oggi vuole essere la protagonista nei media, nella politica, nell’economia, nelle religioni, nella scuola, nella pubblica amministrazione, nelle vacanze, nel terrorismo, nelle rivolte o rivoluzioni, e via appropiandosi. È la diva assoluta. “Senza rete non ci sarà crescita”. “Pensate se per un solo giorno non ci fosse la rete”. “La rete è il nostro futuro sicuro”. Le magnifiche sorti del web sembrano comporre il coro più forte, più o meno in buona fede, intonato da tutti. Cantano miliardi di invia al secondo.

Dopo poco si affianca però un altro coro, prima nell’ombra, con molte stonature e qualche sgangherato acuto, all’inizio messo quasi sempre a tacere. È un coro di pancia e non di petto, certo di poco cervello. Aumenta il volume col passare del tempo, rinvigorendosi all’unisono con la fama e il protagonismo della rete. La rete cresce a dismisura, raggiunge metà della popolazione mondiale, i suoi oligarchi sono più influenti dei capi di stato e il caino del web prolifera nel suo ventre.

Ora il webcaino si dispiega, senza più alcuna remora, nella sua collezione di macabri trofei, di omicidi, di lapidazioni e gole tagliate virtuali e reali – prediligendo in assoluto le prede donne – di complottismi globali, di sesso come arma di distruzione ad personam, di social splatter come apoteosi di libertà, spalleggiato da ogni possibile pratica perversa e ossessiva, incluso il merceologico clicbait.

E dopo l’ennesimo social splatting dei webcaini, si arriva ad invertire l’ordine dei fattori macluhaniani. “La rete è odio” si proclama in ogni prima pagina digitale e di carta, cioè il messaggio (l’odio) sarebbe diventato il medium (la rete). Dunque limitiamo, circoscriviamo, censuriamo, blindiamo, chiudiamo (?), reprimiamo la rete, cioè l’odio, cioè il medium. Un percorso non raro nell’affannosa e spicciativa necessità di trovare un unico e omnicomprensivo colpevole, tecnologico e non.
I più saggi invocano un percorso pedagogico. “La gente deve imparare a stare in rete, incominciando fin da piccoli”. Sacrosanto. Vale per qualunque tecnologia, da prima della ruota in poi, che inventiamo non a caso e che ci ingaggia e ci trasforma.

Ma la nostra è ormai una consolidata epoca della fatica-ad-arrivare-alla-fine-del-mese; delle percentuali a due cifre della disoccupazione; dello stuolo dei non-studio-non-lavoro; della metastasi terminale e globale delle diseguaglianze; delle appartenenze cieche e feroci che danno un placebo di protezione-da-tutti-gli-altri, che sono diversi, gli altri colpevoli di esserci; della polarizzazione, del conflitto su tutto, in carestia letale di autentica rappresentanza.
In quest’epoca interi popoli di hater sbandano per le strade e le piazze in cerca di guerra, in realtà affamati di pace. E scorribandano nelle vie e nelle piazze del web, forse il più grande ed efficiente sfogatorio, rissatoio (e consolatoio) della storia.

Non è la rete il problema (o la soluzione) e neppure le orde dei sui webcaini. Il problema invece è questa nostra miserevole società, questi miserevoli noi del Terzo Millennio.

edoflei06@gmail.com

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Video&podcast
Analisi
VIDEO&PODCAST
Video & Podcast
Social
Iniziative
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati