La serie tv “Il problema dei tre corpi”, pur non essendo un trattato esplicito sul cosiddetto “lungotermismo”, offre spunti interessanti per esplorare gli effetti futuri di azioni apparentemente semplici, locali e circoscritte, mostrando come piccoli interventi – che nel breve tempo non sembrerebbero avere impatto – nel lungo termine potrebbero invece condizionare la vita e la sopravvivenza dell’umanità.
Nel frangente specifico viene mostrata una comune nanotecnologia, una nanofibra, che nell’immediato sembrerebbe avere un significato puramente tecnologico, ma che invece può essere ritenuto a buona ragione come un punto di svolta nel destino di una umanità minacciata da un evento significativo a livello globale, ma prevedibile soltanto in termini di centinaia di anni.
È invece una vera e propria corrente di pensiero, quella del “lunghissimo termine” attualmente sposata da molte delle principali aziende tecnologiche statunitensi, che promuove l’idea di dedicare le nostre energie alla risoluzione di problemi che potrebbero manifestarsi in un futuro lontano o lontanissimo talmente anteriore che risulterebbe difficile immaginarne già oggi le implicazioni se non per menti particolarmente visionarie, e altrettanto difficili le soluzioni da cominciare a progettare da subito.
Lungotermismo e tecnologia: cosa aspettarci
Si parla di scenari come: intelligenze artificiali sfuggite al controllo umano, catastrofi naturali con precedenti paleontologici come l’impatto con grandi meteoriti, pandemie come quelle sperimentate nei secoli o conflitti nucleari globali come minacciato già dagli Stati dalla guerra fredda in poi.
Questo movimento, che rappresenta un “Futurismo a lungo termine” chiamato recentemente con un neologismo “Lungotermismo”, è già seguito e costituito da esponenti che possiedono risorse finanziarie immense e una rete di influenza globale impressionante. Ci si chiede dunque quale sia il valore di trascurare le questioni odierne e se vi sia una genuina fede in questa nuova forma di ideologia.
Esso si basa su tre pilastri principali:
- Visione a lunghissimo termine: gli esseri umani devono prendere decisioni con un orizzonte etico che va oltre la propria vita o quella delle prossime generazioni, guardando a migliaia o addirittura milioni di anni nel futuro.
- Prosperità e popolazione: la prosperità futura è legata al numero di persone esistenti. Una civiltà prospera è una con molti individui, che potrebbe colonizzare lo spazio e comprendere anche esseri digitali ottimizzati dall’intelligenza artificiale, privi dei limiti umani come pregiudizi ed errori.
- Umanità potenziale: gli esseri umani attuali hanno gli stessi diritti e valore intrinseco delle future generazioni potenziali, anche quelle che potrebbero esistere tra milioni di anni.
Il ruolo delle nanotech
Molti degli aderenti a questa corrente, spesso seguono pratiche hi-tech. Esse sono legate alla crioconservazione, all’uso di forme di igiene esasperata, gli adepti più integralisti hanno le disponibilità per farsi progettare e indossare costose tute che non fanno penetrare alcun tipo di particella sopra certe dimensioni escludendo dunque ogni tipo di microbo. Usano una medicina di precisione attraverso la quale si impongono diete rigidamente efficaci.
A ben vedere, questi atteggiamenti potrebbero essere definiti “rituali” e proporre forme che simulano le pratiche religiose comuni a molti culti, ma con l’assenza di un vero e proprio culto dichiaratamente religioso. Un esempio di luogo “sacro” ai più ricchi miliardari è il loro stesso bunker e la sua continua riorganizzazione e perfezionamento. Dunque i tecno-miliardari che aspettano la fine del mondo nei loro bunker super organizzati, meticolosamente attenti a togliere tutti i rischi di morte per malattia e di epidemia sono portati giocoforza a riflettere sui principali mezzi di sussistenza post-apocalittici tipicamente la determinante importanza dell’acqua potabile in situazioni di scarsità estrema dovuta a disastri, tutto sempre strettamente molto legato alla auto-protezione e alla conservazione oltre quella che è la visione della fine del mondo inteso come civiltà attuale, dovuta a eventi catastrofici non controllabili, e quindi ci sono una serie di azioni che vanno eseguite appunto ritualmente in attesa che si manifesti in un arco di mille anni o un milione di anni un evento inevitabile che porti l’umanità a rischio di estinzione.
Nanotecnologie per affrontare minacce esistenziali nel lungo periodo
L’idea del “rischio esistenziale” quindi del rischio che l’Umanità dovrà affrontare domani e per cui dobbiamo essere preparati e dobbiamo cercare di proteggerci è una parte fondamentale del pensiero lungotermista. In questa chiave qualunque tecnologia che possa rendere resiliente la vita, può venire in aiuto di questo rischio globale esistenziale. Ne è un esempio la nanotecnologia, un campo affascinante e rivoluzionario che si posiziona all’incrocio tra scienza, ingegneria e tecnologia. La nanotech già da oggi ha tutte le potenzialità e la grande responsabilità di riuscire a manipolare la materia su una scala così piccola che non solo non è visibile a occhio nudo su scala microscopica (come la stragrande quantità delle cose che sono 100 volte più sottili di un capello umano ma di lavorare con particelle 1000 volte più sottili di un capello umano.
Questo è il regno della nanotecnologia, che opera su scale inferiori a 100 nanometri. (1 nanometro = 1 miliardesimo di metro). Ci si concentra dunque nel manipolare, costruire o associare “oggetti” come le molecole manipolandone i loro atomi per ottenere materiali e dispositivi con nuove funzionalità e proprietà. Un campo incredibilmente trasversale, che impatta settori che vanno dall’informatica alla medicina, dall’energia alle telecomunicazioni. ‘Nanorobot’ capaci di navigare nel corpo umano per effettuare diagnosi precise o liberare farmaci direttamente nelle cellule malate, dispositivi elettronici più veloci, più efficienti e meno costosi, materiali più leggeri e resistenti per tutto, dalle auto agli aerei, nano-filtri per purificare l’acqua più efficientemente di qualsiasi altro metodo attualmente disponibile, celle solari funzionanti anche soltanto con i raggi infrarossi e dunque notturne.
Gli obiettivi
Le nanotecnologie interverrebbero in questi ambiti dando precisi interventi minimi per provocare nello spazio di mille anni l’ottenimento quel un vantaggio esponenziale, se sviluppate e applicate metodicamente, tale da contribuire a creare un futuro migliore per l’umanità affrontando tutte le sfide più ardue come la povertà, la fame, le malattie e la degradazione ambientale.
Potrebbe cioè rappresentare un potente strumento per contribuire nel lungo periodo ad abbattere il rischio che minacce globali a livello planetario possano far mancare all’Umanità, tra mille anni, gli elementi fondanti per il suo stesso supporto vitale.
Esempi pratici
Ma anche i disastri che spaventano i lungotermisti nel lunghissimo periodo (mille o un milione di anni) qui di seguito, esploriamo come alcune applicazioni delle nanotecnologie possano essere integrate nella filosofia lungotermista, contribuendo a plasmare un futuro migliore e più sostenibile per le generazioni a venire.
- Brevetti nanotech sono già impiegati per costruire vele solari. In termini di filosofia lungotermista, potrebbero essere evolute nelle prossime centinaia di anni per sviluppare sistemi di deviazione o distruzione di asteroidi, proteggendo la Terra da potenziali collisioni catastrofiche (Impatti di asteroidi).
- Brevetti nanotech stanno già attivamente contribuendo a mitigare il riscaldamento globale nel lungo/lunghissimo periodo, sviluppando fonti di energia sostenibile, ricaptazione della CO2 dall’atmosfera e miglioramento dell’efficienza energetica (Disastro climatico).
- Le nanotecnologie possono essere utilizzate per costruire filtri per purificazione dell’acqua e catalizzatori: l’accesso a acqua pulita e la riduzione dell’inquinamento sono cruciali per la sostenibilità a lungo termine e la scarsità del nostro elemento naturale, l’acqua, e le nanotecnologie offrono soluzioni promettenti di filtraggio e pulizia molecolare per ricaptare l’inquinamento delle acque da nanoparticolato o nanoplastiche, bonificando siti inquinati, sviluppare materiali biodegradabili e ridurre l’impatto ambientale delle attività umane. (Disastro ambientale)
- Brevetti nanotech stanno rivoluzionando la medicina sviluppando nuovi farmaci e terapie più efficaci per curare malattie gravi, e in futuro potranno essere sfruttati per il rilascio locale molecolare in cellule malate di cancro ma anche solo per combattere malattie altamente infettive o per la igenerazione del tessuto e diagnostica avanzata: potenziali cure per malattie croniche o degenerative potrebbero essere sviluppate, preservando il benessere umano per generazioni. Questo in caso di aumentata necessità di risorse sanitarie in caso di disastro umanitario non solo aumenterebbe la qualità della vita, ma estendere la longevità umana, un obiettivo chiave del lungotermismo (Conservazione/Preservazione della Vita)
- Preservare da nuovi agenti patogeni o impedire la diffusione di malattie esistenti. Il lungotermismo enfatizza l’importanza di sviluppare protocolli di sicurezza e biosicurezza rigorosi nei gruppi destinati alla sopravvivenza a lungo termine. (Disastro pandemico)
- Celle solari e sistemi di immagazzinamento dell’energia: Migliorare l’efficienza anche di un solo kWatt il totale delle celle solari attualmente in uso, implica sulla finestra temporale di 1000 anni la capacità delle fonti di energia rinnovabile di supportare gli obiettivi lungoterministi di sostenibilità. In termini lungotermisti, aumentare di solo 1 kWatt la resa di ogni installazione fotovoltaica, su 1000 anni avremmo 1 GWp in più, e così via allungando i tempi e gli accumuli di energia.
- Riducendo il bisogno di sostituzioni frequenti per usura e degrado dei materiali, queste tecnologie possono aiutare nel progettare abbigliamento intelligente, protesi intelligenti, aumentando la durata e la funzionalità, queste innovazioni riducono i rischi e migliorano l’efficienza/efficacia delle risorse (invecchiamento/longevità).
- Monitorare e mitigare l’inquinamento protegge la vita e la sua conservazione in ecosistemi adatti, salvaguardando le basi della vita per tutto il tempo futuro che sarà necessario. (Detoxificazione)
- Costruzione con materiali edili avanzati: Migliorare l’efficienza degli edifici cruciale per ottenere ambienti robusti e resistenti a qualunque cambiamento climatico nel lunghissimo periodo (glaciazione, disgelo, surriscaldamento).
Conclusione
La fusione della visione lungotermista con le nanotecnologie apre una prospettiva straordinariamente ampia e affascinante per affrontare le sfide future dell’umanità, pur senza aderire in toto al concetto estremo del lunghissimo termine.
L’adozione di queste tecnologie, guidata da una visione a lungo termine, tuttavia certamente incoraggerebbe i grandi (pochi) investitori che attirano finanziamenti per start-up in tecnologie innovative, per lo sviluppo di strategie tecnologiche che non solo affrontano le esigenze immediate, ma anche quelle delle generazioni future. Attraverso la collaborazione tra ricercatori, politici, e aziende, possiamo mirare a creare un impatto positivo duraturo delle innovazioni che rispetti i principi di precauzione, efficienza e sostenibilità, essenziali per il benessere a lungo termine dell’umanità.
In tal modo, abbiamo visto come anche concetti estremi come il lungotermismo si combinano per offrire un approccio potente e innovativo al nanotech per abilitare alla soluzione di problemi globali. Non solo il futuro delle nuove generazioni o delle generazioni future, ma il futuro millenario dell’umanità è nelle nostre mani già da oggi. Le nanotecnologie, se gestite con saggezza, possono essere un potente strumento per affrontare le sfide esistenziali e costruire un futuro migliore per tutte le generazioni a venire.