L’aumento degli incendi boschivi è diventato un fenomeno allarmante, sia in termini di frequenza che di intensità. Questo incremento è strettamente legato ai cambiamenti climatici, che hanno portato a estati sempre più calde e secche, creando le condizioni ideali per lo sviluppo di vasti incendi.
Italia tra i paesi più vulnerabili agli incendi boschivi
La gestione del territorio, spesso inadeguata, contribuisce a rendere le aree forestali più vulnerabili, con una mancanza di interventi preventivi efficaci e una crescente urbanizzazione, che espone un numero maggiore di persone e proprietà al rischio di distruzione. L’Italia è tra i paesi europei più vulnerabili agli incendi boschivi a causa della sua vasta copertura forestale e del suo clima mediterraneo.
L’uso di droni per migliorare la sorveglianza degli incendi e gli interventi
Negli ultimi anni, la maggior parte delle squadre antincendio della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco si è dotata di droni per migliorare la sorveglianza degli incendi boschivi e potenziare le operazioni di intervento. I droni permettono di ottenere immagini dall’alto in tempo reale, fornendo una visione dettagliata e immediata dell’estensione e dell’evoluzione degli incendi. È inoltre possibile monitorare aree difficilmente accessibili, identificare i focolai attivi e coordinare meglio le squadre a terra, migliorando l’efficacia delle operazioni di spegnimento e riducendo i rischi per il personale coinvolto.
L’integrazione tra l’uso dei droni negli incendi boschivi e l’intelligenza artificiale
Allo stesso modo, grazie alla grande disponibilità di dati e ai recenti avanzamenti, l’intelligenza artificiale (AI) sta diventando una grande innovazione in molti settori. L’integrazione tra l’uso dei droni negli incendi boschivi e l’intelligenza artificiale ha il potenziale di rivoluzionare le operazioni di gestione e controllo degli incendi.
Il progetto dell’Università di Genova
Il progetto dell’Università di Genova “UAV platform for monitoring forest fire outbreaks and detecting post-fire recovery hotspots”, finanziato dal MUR con 2.146.000 euro nell’ambito del Fondo italiano scienze applicate, ha come obiettivo lo sviluppo di un sistema che integra droni e intelligenza artificiale per fornire un sistema di supporto alle squadre antincendio boschivo. Il progetto è in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche e con Inspire, uno spin-off dell’Università di Genova, che sviluppa una piattaforma robotica di gestione di droni (chiamata M.A.R.S., Multiple Airdrones Response System), in grado di cambiare tramite un braccio robotico e in modo completamente autonomo, i payload (vari tipi di telecamere e sensori) e le batterie dei droni (inserite in un circuito di ricarica).
Lo scopo del progetto
Lo scopo del progetto è il superamento di due delle principali limitazioni dei droni nelle attività antincendio, cioè la loro limitata autonomia, che si attesta a una ventina di minuti, e la necessità di svolgere tutte le operazioni di monitoraggio in maniera manuale da un operatore. Grazie all’integrazione tra M.A.R.S. e l’AI, invece, il monitoraggio dell’incendio può essere effettuato in modo continuativo H24, perché gli algoritmi e la piattaforma robotica si prendono in carico della gestione dei droni e dell’acquisizione e elaborazione dei dati ottenuti dalle telecamere e dai sensori montati su di essi.
I droni equipaggiati con l’AI possono quindi analizzare in tempo reale le immagini acquisite con continuità durante l’incendio, prevedendo la direzione della propagazione delle fiamme in base a variabili come il vento, la topografia e la vegetazione, e testando varie strategie di attacco dell’incendio.
L’IA arma contro la riaccensione dei fuochi
Le squadre antincendio si trovano inoltre frequentemente a dover affrontare la riaccensione di fuochi da punti caldi considerati già spenti, soprattutto durante la notte quando le attività sono ridotte. In questi casi, la combustione persiste nel sottosuolo, rappresentando una sfida operativa. L’AI permette di elaborare i dati ottenuti attraverso i droni, utilizzando approssimatori (ad esempio reti neurali) precedentemente addestrati, al fine di fornire un’analisi predittiva di quali punti caldi sono più a rischio di riprendere a bruciare, prevedendo la successiva evoluzione di tali focolai.
Scenari nella prevenzione e gestione degli incendi boschivi con droni e IA
La lotta agli incendi boschivi è un’attività complessa in cui le squadre antincendio operano in collaborazione con i canadair in un’orografia spesso complicata, dove incendi con condizioni di partenza molto simili possono poi evolvere in modo completamente differente. Il sistema composto dalla piattaforma e dai droni deve integrarsi in questo ambiente che non è possibile conoscere a priori e che evolve in tempo reale. Sebbene in alcuni casi possano essere sufficienti algoritmi deterministici, cioè pre-programmati per reagire a determinati eventi, solo l’intelligenza artificiale addestrata in casi di incendio simulati e reali permette di far fronte in maniera efficace a situazioni dinamiche sempre differenti.
L’adozione di droni e intelligenza artificiale rappresenta una delle evoluzioni più promettenti nel campo della prevenzione e gestione degli incendi boschivi, offrendo una combinazione di monitoraggio in tempo reale, analisi predittiva avanzata e interventi più sicuri ed efficaci, che a breve trasformeranno radicalmente le modalità con cui affronteremo e mitigheremo i rischi legati a questi eventi devastanti.