#zonarossa

Infodemia e comunicazione ai tempi del Covid-19: una chiave di lettura per orientarsi

Il libro “#zonarossa. Il Covid-19 tra infodemia e comunicazione”, di Lelio Alfonso e Gianluca Comin esamina la comunicazione – politica e istituzionale, scientifica e aziendale, e anche ecclesiastica – legata all’epidemia, nella fase 1. Il tutto in un’ottica di tipo costruttivo e per dare una chiave di lettura per il futuro

Pubblicato il 14 Lug 2020

Gianna Angelini

Direttrice scientifica di AANT

infodemia

Qualche settimana fa è uscito per la Guerini e Associati un testo firmato da Lelio Alfonso e Gianluca Comin dal titolo “#zonarossa. Il Covid-19 tra infodemia e comunicazione[5], che mi sento di consigliare per approfondire il modo in cui l’infodemia – ossia l’ondata di disinformazione sul coronavirus – si è generata in Italia.

#Zonarossa

Gli autori passano in rassegna la comunicazione dei fatti legati all’epidemia, avvenuti durante tutta la cosiddetta fase 1, dalla prima settimana di marzo al 4 maggio 2020. La comunicazione viene esaminata nelle sue diverse manifestazioni: si parla della comunicazione politica e istituzionale, ma anche di quella scientifica ed aziendale, passando per la comunicazione ecclesiastica. Un quadro piuttosto approfondito degli eventi che, sebbene i molti salti temporali adottati per il racconto non aiutino sempre a mettere in fila, non di meno si rivela una documentazione preziosa per riuscire a dare un nome ad una serie di malcontenti odierni.

L’ottica con cui vengono passati in rassegna gli avvenimenti è di tipo costruttivo e mira ad offrire una chiave di lettura per un futuro a infodemia sempre più limitata. In questo senso, una parte interessante è riservata anche alla comunicazione delle epidemie del passato, come la ‘spagnola’, ad esempio, con cui spesso, ancora in questi giorni, sentiamo paragonare la pandemia che stiamo vivendo. Questo perché si possa imparare dagli errori del presente ma anche del passato, per un futuro più trasparente.

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Come affrontare l’infodemia

A dimostrazione del suo carattere propositivo, il libro #zonarossa è diviso in tre parti: Diagnosi, Prognosi, Terapia. Essendo l’infodemia una epidemia a sua volta, l’idea è quella di proporre una serie di accorgimenti per evitarla. Per dirne solo alcuni, gli autori propongono la necessità di maggiori in vestimenti per la formazione di risk manager, e la realizzazione di una riforma complessiva del modello di comunicazione integrata “che parta dallo sviluppo di una visione olistica e definisca nuove regole e principi generali a cui ispirarsi nella governance di tale disciplina”. Tutte cose che, da persona che si è sempre occupata di comunicazione, non posso che condividere. Non avere un protocollo e delle line guida comuni che potessero seguire tutti i media coinvolti nella diffusione delle notizie, è stato uno dei volani principali dell’infodemia nel nostro Paese. Complice una considerazione sempre troppo bassa nei confronti di coloro che fanno della comunicazione il loro mestiere (la considerazione riservata agli studenti di Scienze della Comunicazione meriterebbe, in questo senso, un approfondimento a parte).

La prefazione di Walter Ricciardi (rappresentante dell’Italia nel consiglio d’amministrazione dell’OMS e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza Covid 19, ndr) è, inoltre, molto preziosa, dal momento che aiuta il lettore ad orientarsi sulla portata stessa della pandemia, sulla quale ogni giorno siamo invitati ad avere, ancora oggi, una opinione diversa. La cornice di un uomo di scienza sottolinea un’altra delle linee portanti del libro, che prevede un sempre maggior coinvolgimento degli scienziati nella gestione della vita quotidiana in futuro. Esperti che hanno in serbo da mesi quei contenuti che stanno condividendo oggi pubblicamente, ma che fino ad oggi in pochi avevano voluto ascoltare.

Per concludere. Il nostro presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in un momento di grande pathos, durante i primi giorni della fase 1, cita “L’ora più buia” di W.Churchill per legittimare i propri provvedimenti. Come gli autori del testo, anche noi ci auguriamo che il nostro presidente abbia presente che lo stesso Churchill, con la stessa forza, affermava che “i cittadini vanno guidati e non fuorviati.

Perché tutto ciò che è successo e sta succedendo ci sia di monito, e generi riforme costruttive. Anche in comunicazione.

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  1. Fonte: Washington Post on line
  2. Fonte: Washington Post on line
  3. Fonte: Dizionario Treccani
  4. Fonte: World Health Organization. Per consultare il discorso integraletenuto dal direttore in conferenza stampa
  5. L.Alfonsi, G.Comin “#zonarossa. Il Covid-19 tra infodemia e comunicazione”, Guerini e Associati, giugno 2020

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