Una rete nazionale di centri di eccellenza altamente competitivi; incentivi per gli investitori e realizzazione di appositi spazi da utilizzare come incubatori per la creazione start-up innovative; programmi nazionali di formazione funzionali a garantire l’adeguamento delle competenze dei dipendenti; l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore e-Gov, per migliorare il livello di qualità della Pubblica Amministrazione.
Sono queste alcune delle dodici azioni della strategia attraverso cui il governo tedesco, con il necessario coinvolgimento di organismi europei e internazionali, mira a colmare il gap della Germania e, in generale, dell’Europa rispetto al dominio tecnologico dei competitor mondiali, Cina e Usa in primis nel campo dell’intelligenza artificiale.
La strategia tedesca per l’intelligenza artificiale
Il Governo tedesco ha approvato il 15 novembre 2018 il documento ufficiale che formalizza la Strategia nazionale di Intelligenza Artificiale, presentata congiuntamente dal Ministero federale degli Affari Economici e dell’Energia, dal Ministero federale dell’Istruzione e della Ricerca e dal Ministero federale del Lavoro e degli Affari Sociali il 18 luglio 2018, a seguito di una serie di riunioni di esperti e consultazioni pubbliche, con l’obiettivo di investire entro il 2025 un importo complessivo di circa 3 miliardi di euro, come fondo di risorse pubbliche da utilizzare per realizzare il relativo piano operativo di attuazione delle attività previste, funzionale a rendere la Germania “leader mondiale nel campo dell’Intelligenza Artificiale”.
La Strategia IA è stata presentata in occasione del “Vertice Digitale 2018” organizzato a Norimberga il 3 e 4 dicembre 2018, per approfondire l’impatto dell’IA come motore della digitalizzazione per l’economia globale.
12 azioni per una AI made in Germany
La Strategia si articola in 12 azioni, mediante l’adozione di misure specifiche dirette a rafforzare la ricerca anche grazie all’incremento delle competenze di specialisti, ricercatori e professionisti ICT, in grado di fornire risultati concreti per il sistema economico-sociale, derivanti dall’implementazione di applicazioni produttive per il settore dell’industria, nonché per la modernizzazione dell’amministrazione pubblica, nell’ambito di un’efficace cooperazione nazionale e internazionale che, anche attraverso un dialogo aperto con la società civile sulle opportunità dell’Intelligenza Artificiale, consenta di realizzare cambiamenti strutturali basati sull’uso etico, legale e consapevole dell’IA.
Uno dei punti centrali della Strategia è la valorizzazione della cosiddetta “Artificial Intelligence (AI) made in Germany”, come marchio di qualità riconosciuto a livello mondiale, mediante lo sviluppo di una rete nazionale di centri di eccellenza altamente competitivi, ove sia possibile formare esperti in possesso di competenze adeguate a soddisfare le nuove esigenze professionali derivanti da una profonda trasformazione del mercato del lavoro, che evidenzia inediti scenari occupazionali sempre più influenzati dall’automazione e dalla digitalizzazione dei processi organizzativi delle imprese, in modo da sfruttare i benefici offerti dallo sviluppo pervasivo del mercato digitale.
A tal fine, il Governo tedesco mira a costruire un “ecosistema di Intelligenza Artificiale dinamico, flessibile, interdisciplinare e competitivo”, anche con il pieno coinvolgimento di organismi europei e internazionali, per attirare i talenti e le migliori menti del settore (Azione 1).
Ciò, peraltro, richiede l’istituzione di Osservatori IA per monitorare periodicamente i progressivi effetti dell’Intelligenza Artificiale sull’occupazione e sulla società, mediante valutazioni complete e dettagliate sui relativi sviluppi.
Inoltre, la Strategia federale tedesca prevede la creazione di specifici incentivi per gli investitori, nonché la realizzazione di appositi spazi da utilizzare come incubatori per la creazione start-up innovative, per consentire la condivisione di idee e l’implementazione di modelli di business basati sull’Intelligenza Artificiale, in grado di rafforzare i processi aziendali delle PMI (Azioni 2, 3 e 4), anche in considerazione del fatto che, secondo uno studio commissionato dal Ministero dell’Economia, nei prossimi 5 anni – ad esempio – l’Intelligenza Artificiale influenzerà la crescita dell’industria manifatturiera per circa 32 miliardi di euro.
Emblematico, in tal senso, il progetto “Smart Network”, lanciato come prototipo di sistema di rete tra tutti gli attori che operano nel settore dell’istruzione, della salute, dei trasporti e dell’amministrazione, per sfruttare le opportunità dell’IA e ottimizzare le tecnologie ICT, al pari dell’iniziativa “Stadt.Land.Digital”, come centro di competenza, promosso dal Ministero dell’Economia e dell’Energia, per offrire supporto sulla progettazione di strategie digitali.
Alla luce della radicale trasformazione digitale del mercato del lavoro, il Governo tedesco si impegna, inoltre, a predisporre programmi nazionali di formazione funzionali a garantire l’adeguamento delle competenze dei dipendenti, lavoratori e professionisti, anche mediante una riforma organica dei sistemi di istruzione esistenti a livello scolastico e universitario (Azioni 5 e 6).
La Strategia IA considera, altresì, prioritario l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore e-Gov, per migliorare il livello di qualità della Pubblica Amministrazione, attraverso l’erogazione di servizi pubblici più efficienti e personalizzati per i cittadini, con particolare riferimento allo sviluppo di politiche e azioni in materia di OpenData, in grado di aumentare in modo significativo la quantità e la qualità dei dati utilizzabili, nel rispetto della privacy, della sicurezza e dei diritti fondamentali degli utenti (Azioni 7 e 8).
Al fine di conseguire tali obiettivi, il Governo tedesco ritiene necessario revisionare il sistema generale di regolamentazione del quadro normativo vigente, tenendo conto della standardizzazione degli aspetti tecnici connessi al funzionamento degli algoritmi, nonché delle questioni etiche che entrano in gioco in tale materia, così da adeguare le discipline legislative alle dinamiche evolutive dell’innovazione nel settore dei Big data e dell’Intelligenza Artificiale, anche nell’ambito di una necessaria cooperazione internazionale bilaterale e multilaterale nel settore IA, oltre che di un indispensabile dialogo “multistakeholder” con la società civile, mediante forme di partecipazione trasparenti nel processo decisionale utilizzato per sviluppare il quadro politico in materia di IA (Azioni 9, 10, 11 e 12).
Alla luce della complessiva enunciazione degli obiettivi formalizzati nel documento del Governo federale, si evince chiaramente la necessità prioritaria di colmare nel più breve tempo possibile il gap tedesco e, in generale, del panorama europeo rispetto al dominio tecnologico degli USA e soprattutto della Cina.
Il piano Ue per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale
Non a caso, di recente, anche l’Unione europea ha definito il proprio piano generale di sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.
In particolare, la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull’intelligenza artificiale per l’Europa, del 25 aprile 2018 formalizza la rilevanza dell’IA, come “una delle tecnologie strategiche” del 21° secolo”, al punto da giustificare un maggiore e più incisivo sforzo politico dell’Unione europea per sfruttare le opportunità offerte dall’IA e affrontare le relative sfide che si manifestano nel panorama mondiale, dando maggiore impulso, coerenza e omogeneità alla crescita tecnologica e industriale dell’UE.
Per tale ragione, partendo dalla solida base industriale e scientifica esistente nel continente europeo, risulta essenziale “unire le forze”, coinvolgendo tutti gli attori degli Stati, delle imprese, della società civile, nell’ambito di una vera e propria “Alleanza europea per l’Intelligenza Artificiale”, preposta allo sviluppo delle relative politiche che incidono sulla trasformazione digitale, in modo da recuperare il ritardo rispetto ad altri Paesi tecnologicamente avanzati, in cui da tempo sono in fase di piena implementazione operativa le relative strategie IA, come principale fattore di sviluppo destinato ad incidere non solo sull’evoluzione dell’industria 4.0 negli equilibri complessivi dell’economia globale, ma, altresì, sul funzionamento dei sistemi di sicurezza nazionale che influenzano la “sovranità digitale” degli Stati, sempre più influenzata da sofisticati sistemi tecnologici che, ove gestiti sotto il controllo di una ristretta cerchia di attori statali e di compagnie aziendali che primeggiano nel settore high tech, potrebbero mettere in crisi il tradizionale assetto istituzionale interno di uno Stato.