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LegalTech, boom di investimenti spinti dall’AI: gli effetti sul mercato legale



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La diffusione dell’AI ha accelerato vertiginosamente le iniziative innovative nel settore legale, scatenando una pioggia di investimenti e l’emersione di nuovi ruoli altamente ricercati nel mercato. Analizziamo quali sono le ultime tendenze e come prepararsi al meglio per intercettarle in tempo

Pubblicato il 16 set 2024

Claudio Luperto

Avvocato, Founder e CEO di The Future Law School

Tommaso Ricci

Avvocato, Data Protection & LegalTech Specialist presso DLA Piper



intelligenza artificiale, manutenzione predittiva e machine learning

L’accelerazione delle opportunità create dalla digitalizzazione e dall’applicazione dell’AI alle operazioni quotidiane ha profondamente influenzato il settore legale, innescando una trasformazione di notevole portata e rimescolando gli equilibri di mercato.

Problemi come la saturazione del mercato, la riduzione della redditività e l’eccessiva burocratizzazione dei processi possono oggi essere affrontati con un approccio innovativo grazie all’utilizzo della tecnologia. L’ottimizzazione delle attività e la prodottizzazione dei servizi introducono nuovi modi di creare valore sfruttando al massimo la conoscenza e rendendo liquida e fruibile l’esperienza maturata in anni sul campo.

Picco di investimenti: è tutto oro quello che luccica?

Il mercato internazionale del LegalTech ha visto crescere in maniera esponenziale gli investimenti nell’ultimo anno, con miliardi di dollari destinati allo sviluppo di nuove tecnologie.

Ad esempio, Clearbrief ha raccolto 4 milioni di dollari per espandere il suo strumento di scrittura legale basato su AI, portando il totale dei finanziamenti a quasi 8 milioni di dollari. Hebbia ha ottenuto quasi 100 milioni di dollari in un round di Serie B per il suo strumento di ricerca documentale potenziato dall’AI. Hona, supportata da Y Combinator, ha raccolto 9,5 milioni di dollari per affrontare le sfide di comunicazione nelle pratiche legali orientate al consumatore. DeepJudge ha raccolto 10,7 milioni di dollari per migliorare la ricerca legale aziendale utilizzando la generazione aumentata dal recupero. Norm AI ha ottenuto 27 milioni di dollari per espandere la sua piattaforma di conformità normativa basata su AI. Atticus ha raccolto 5,6 milioni di sterline per migliorare la verifica dei prospetti IPO. Inoltre, LexisNexis ha acquisito Henchman per migliorare la redazione dei documenti, mentre Harvey, la startup che adatta i Large Language Model di OpenAI al settore legale, ha raccolto 100 milioni di dollari in un round di Serie C, raggiungendo una valutazione di 1,5 miliardi di dollari​​.

Attenti al fenomeno dell’AI washing

Si tratta di cifre enormi ed imparagonabili a quelle del mercato italiano, descritte meglio nei paragrafi seguenti. Tuttavia parallelamente a questa pioggia di investimenti sta prendendo piede il fenomeno dell’ “AI washing“, una tattica di marketing ingannevole che consiste nel promuovere un prodotto o un servizio esagerando il ruolo dell’integrazione dell’intelligenza artificiale in esso. Molti prodotti o servizi legaltech si rivelano essere delle semplici interfacce che utilizzano servizi di terzi (es. GPT di OpenAI) attraverso una chiamata API, aggiungendo poco o nessun valore rispetto ad un prompt strutturato che ciascun professionista potrebbe costituirsi da solo con uno studio adeguato. Proprio per questo diventa sempre più importante per aziende e studi legali affidarsi a figure esperte di Legal Innovation e di Legal Tech che siano in grado di supportarli nella individuazione e selezione delle tecnologie più adatte per risolvere problemi o sfruttare opportunità specifiche. Approfondiremo chi sono queste figure nei paragrafi successivi.  

AI e LegalTech: casi d’uso e nuovi bisogni dei clienti

L’AI generativa trova applicazione in vari (quasi tutti) ambiti legali, dalla ricerca giuridica al supporto alla redazione, revisione e negoziazione dei documenti legali. Questa tecnologia può suggerire formulazioni ottimali per le clausole contrattuali, basandosi su analisi storiche che identificano quali terminologie hanno garantito maggiore successo nelle negoziazioni con le controparti. Un altro caso d’uso è la ricerca legale potenziata, che permette di esplorare l’intero patrimonio di conoscenze di un’organizzazione per individuare i precedenti più rilevanti, migliorando così la qualità delle argomentazioni legali. Infine, i sistemi di analytics tracciano i deal-breaker e gli elementi vincenti nelle negoziazioni dei preventivi, contribuendo a ridurre il tasso di churn, ovvero la perdita di clienti, e ottimizzando le strategie di fidelizzazione​​.

In questo contesto, la personalizzazione e l’efficienza nei servizi legali diventano fondamentali. I clienti non si accontentano più di soluzioni generiche ma richiedono servizi su misura, efficienti e facilmente accessibili. La selezione, implementazione e adozione dell’AI generativa consentono di analizzare grandi quantità di dati, identificare pattern, automatizzare attività a basso valore aggiunto intellettuale e offrire soluzioni personalizzate in tempi ridotti, migliorando l’esperienza complessiva del cliente.

Per identificare le soluzioni AI e LegalTech più adatte e riuscirle a implementare al meglio, sta affermandosi nel mercato legale internazionale un nuovo ruolo.

Ruolo e responsabilità del Legal Innovation Officer

In un mondo in continua evoluzione, il ruolo di professionisti capaci di guidare l’innovazione è diventato fondamentale, e gli studi legali non fanno eccezione.

Chi è e che cosa fa il Legal Innovation Officer

Il crescente cambiamento tecnologico e le mutate esigenze dei clienti necessitano la presenza di una figura che sia infatti responsabile di promuovere ed implementare l’innovazione all’interno dello studio legale.
In un settore avverso al rischio come quello legale, è chiaro che questo ruolo non si limiti alla semplice adozione di nuove tecnologie, ma implichi un approccio che generi un profondo cambiamento culturale e strategico.

Il Legal Innovation Officer ha quindi il compito di identificare nuove opportunità di crescita, migliorare l’efficienza operativa e sviluppare soluzioni innovative che possano migliorare i servizi legali offerti ai clienti.

Le principali responsabilità di un Legal Innovation Officer

Le principali responsabilità di un Legal Innovation Officer includono:

  • Implementazione di tecnologie legali (LegalTech): valutare e adottare nuove tecnologie per automatizzare e ottimizzare i processi, come software di gestione dei documenti, piattaforme di contrattualistica automatizzata, strumenti di analisi dei dati legali e intelligenza artificiale per la revisione dei documenti e la gestione dei casi;
  • Change Management: coordinare il cambiamento organizzativo necessario per integrare nuove tecnologie e processi, includendo la formazione del personale e la trasformazione dei flussi di lavoro esistenti;
  • Sviluppo di nuovi modelli di business: esplorare e sviluppare nuovi modelli di business basati su prodotti legali scalabili, come pacchetti di documenti standard, tool di compliance o servizi legali online;
  • Miglioramento dei processi: analizzare e ottimizzare i processi interni per aumentare l’efficienza operativa, ridurre i costi e migliorare la qualità dei servizi legali offerti;
  • Gestione dei dati: implementare sistemi per la gestione e l’analisi dei dati, migliorando la capacità di prendere decisioni basate su dati concreti e di monitorare le performance;
  • Collaborazione interdisciplinare: lavorare a stretto contatto con sviluppatori, designer, analisti di dati e altri professionisti per creare soluzioni innovative che rispondano alle esigenze legali dei clienti;
  • Ricerca e sviluppo (R&D): condurre attività di ricerca per identificare le tendenze emergenti nel settore legale e sviluppare progetti pilota per testare nuove idee e tecnologie;
  • Customer experience: migliorare l’esperienza dei clienti attraverso l’adozione di soluzioni tecnologiche che rendano i servizi legali più accessibili, trasparenti e personalizzati.

Perchè le law firm sono alla ricerca di leader nell’innovazione legale

Le law firm si trovano a operare in un contesto dinamico, caratterizzato da rapidi avanzamenti tecnologici e da crescenti aspettative da parte dei clienti. Aziende e clienti fisici richiedono soluzioni più rapide, qualitativamente sempre più impeccabili ed a prezzi sempre più contenuti.

La capacità di innovare permette quindi non solo di soddisfare queste esigenze, ma anche di differenziarsi dalla concorrenza e di costruire o mantenere una posizione di leadership nel mercato.

Questi fattori rendono indispensabile la presenza di una figura capace di guidare lo studio attraverso  le trasformazioni innovative necessarie per far fronte alle richieste del mercato, che sia in grado di accompagnare i professionisti nel cambiamento in maniera strategica e progressiva.

Competenze chiave e formazione

Il Legal Innovation Officer deve possedere una combinazione di competenze legali, tecnologiche e di Change Management.

La formazione giuridica è fondamentale, ma non sufficiente: è necessaria anche una solida conoscenza delle tecnologie emergenti, come l’Intelligenza Artificiale, la Blockchain o il Cloud Computing, oltre a competenze in Project management e Process Improvement.

Inoltre, essere un abile comunicatore è essenziale per promuovere una cultura del cambiamento: il Legal Innovation Officer deve saper articolare la visione e i benefici delle soluzioni proposte a tutte le parti interessate, incoraggiando tutti i membri dello studio a pensare in modo creativo e a sfidare lo status quo.

L’obiettivo è quello di costruire un ambiente in cui l’innovazione, nel suo senso più ampio, diventi parte integrante della strategia aziendale e costituisca un asset che crei un valore crescente nel tempo.

Impatto sulla strategia aziendale delle Law Firm

L’introduzione di un Legal Innovation Officer ha un impatto significativo sulla strategia aziendale di una law firm. Questo ruolo contribuisce a creare una cultura dell’innovazione, incentivando i membri del team a pensare in modo creativo e a proporre nuove idee, sperimentare e testare nuove soluzioni.

È anche responsabile della valutazione e implementazione di nuovi modelli di business, come servizi legali basati su abbonamento o tariffe fisse, che rispondono alla domanda dei clienti di maggiore trasparenza e prevedibilità nei costi.

Inoltre, monitora continuamente le tendenze del settore e le innovazioni tecnologiche, garantendo che lo studio legale sia sempre all’avanguardia. Questo approccio proattivo non solo migliora l’efficienza operativa, ma aiuta anche a identificare nuove opportunità di mercato e a sviluppare servizi che possono attrarre nuovi clienti e fidelizzare quelli esistenti.

Stato attuale del mercato LegalTech in Italia

Il mercato delle tecnologie per i servizi legali sta vivendo un’accelerazione sostenuta anche in Italia, con un giro d’affari che supera i 30 milioni di euro. Secondo l’Italian Legal Tech Report 2024, il numero di aziende legal tech in Italia è salito a circa 89, rispetto alle 85 della precedente edizione.
Sebbene il settore sia ancora una nicchia molto circoscritta, più della metà risultano essere ancora in una fase di progetto, le scaleup passano da un 5% ad un 8%, mentre le startup rimangono circa un terzo. 

Barriere e opportunità specifiche del contesto italiano

Nonostante questi progressi, esistono diverse barriere che frenano l’espansione del mercato Legal Tech in Italia.
Una delle principali sfide è la resistenza culturale al cambiamento: molti studi legali sono ancora legati a pratiche tradizionali e mostrano riluttanza nell’adottare nuove tecnologie, incapaci di comprenderne a fondo i benefici a lungo termine.

Il cambiamento è spesso percepito come una minaccia a un sistema consolidato e a processi che, sebbene farraginosi e inefficienti, rappresentano abitudini radicate e difficili da sostituire.

Tuttavia, le opportunità offerte sono numerose e rilevanti. L’adozione tecnologica consente di digitalizzare i processi, migliorando complessivamente l’efficienza operativa e permettendo ai professionisti di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto, riducendo significativamente il tempo dedicato ai compiti ripetitivi.

Prospettive future e raccomandazioni

Guardando al futuro, le prospettive per il Legal Tech in Italia sono promettenti, con una continua crescita del settore e un aumento del numero di startup e scale-up.

Per sfruttare appieno queste opportunità, gli studi legali italiani devono adottare un approccio proattivo, investendo nella formazione continua del personale per mantenere aggiornate le competenze necessarie a gestire le nuove tecnologie e collaborando con startup Legal Tech e altri Provider di servizi innovativi per introdurre nuove idee e soluzioni.

Anche il supporto governativo è cruciale per stimolare ulteriormente la crescita del settore in Italia, con incentivi fiscali e altre forme di sostegno finanziario che possono aiutare a superare le barriere iniziali, facilitando l’adozione di tecnologie innovative e promuovendo un ambiente favorevole allo sviluppo di nuove iniziative.

Un esempio tangibile di come l’ecosistema Legal Tech stia crescendo e consolidandosi in Italia è la nascita di eventi dedicati al settore, indici di un interesse sempre più marcato. L’ultimo evento di rilievo in Italia è stato il Legal Tech Island, tenutosi a Palermo il 21 e 22 giugno 2024 e organizzato dalle startup The Future Law School e Lexhero.

Questo incontro ha riunito esperti, aziende e studi legali per discutere delle ultime tendenze e opportunità nel campo, promuovendo lo scambio di idee e la costruzione di una community di innovatori attraverso speech, workshop e panel sui temi di maggior rilievo legati all’innovazione legale.

Conclusioni

In conclusione, il settore LegalTech in Italia ha un grande potenziale di crescita. Le aziende e gli studi legali che sapranno adattarsi e innovare potranno cogliere le opportunità offerte da questo mercato in evoluzione, posizionandosi come leader nel settore e offrendo servizi sempre più efficienti e di alta qualità ai propri clienti.

La chiave del successo risiede nella capacità di integrare la tecnologia nei processi operativi e nella determinazione ad abbracciare il cambiamento come un’opportunità di crescita e miglioramento continuo.

Innovare significa evolversi, e in un contesto legale sempre più complesso e interconnesso, questa evoluzione rappresenta la via principale per il successo futuro.

Adottare un approccio proattivo all’innovazione ed adattare conseguentemente i propri modelli di business non è quindi solo una scelta strategica, ma una necessità per prosperare in un mercato in costante trasformazione.

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