cultura e tecnologie

L’empowerment dei musei col digitale: così saranno produttori e diffusori di nuove conoscenze

Accessibilità, immersività e centralità dei contenuti. Il ruolo della tecnologia nel percorso verso un museo del futuro nella visione di Fondazione Kainòn

Pubblicato il 21 Mar 2023

Emanuela Totaro

Segretario Generale di Fondazione Kainòn

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Da tempo le tecnologie digitali hanno un impatto significativo sulla vita di ogni persona, comunità o istituzione e sono destinate ad avere un peso sempre più importante. I musei non si possono sottrarre a un’analisi di quale debba essere il loro ruolo in un contesto di continua e rapida evoluzione tecnologica, anche alla luce delle grandi opportunità che possono nascere. Fondazione Kainòn è interessata ad attivare una riflessione su come potenziare la loro azione anche come produttori e diffusori di nuove conoscenze.

Il nuovo ruolo dei musei dopo la pandemia: oasi del reale nel mondo digitale

La Fondazione nasce nel 2020 con l’obiettivo di facilitare la creazione di un terreno comune di confronto e scambio tra il mondo della tecnologia e quello della cultura per colmare una mancanza di lessico comune che spesso porta a difficoltà di comprensione e, conseguentemente, a difficoltà nel pianificare strategie che siano coerenti con gli obiettivi del museo e con l’evoluzione delle tecnologie. È un ruolo che svolgiamo organizzando momenti di incontro e di riflessione tra diverse realtà culturali, ma anche sostenendo economicamente alcune sperimentazioni al loro interno e supportando l’emergere e la formazione di talenti e di competenze nel campo del digitale, sia all’interno delle imprese che delle organizzazioni culturali.

Il progetto “Verso un museo del futuro”

Con la finalità di sviluppare un percorso congiunto di progettazione, ricerca e divulgazione a sostegno dei nostri reciproci obiettivi, come Fondazione Kainòn abbiamo elaborato, in collaborazione con ICOM Italia, il progetto Verso un museo del futuro, con l’obiettivo di avviare una riflessione condivisa sul ruolo delle tecnologie digitali nel tracciare nuove traiettorie per la trasformazione dei musei, con un focus particolare, anche se non esclusivo su immersività, spazi virtuali, metaverso e multiverso. Al di là della loro applicazione all’interno delle istituzioni culturali, si tratta di ridefinire strategie e obiettivi, adottando un pensiero che assuma il digitale come una dimensione complementare e non alternativa all’agire offline nei confronti di patrimoni, pubblici, comunità e territori. Che parta quindi dal presupposto che le tecnologie sono degli strumenti al servizio dei musei e non rappresentano invece la finalità della loro azione. E producono risultati efficaci solo se sono parte di una strategia strutturata, definita e progettata sin dall’inizio in chiave digitale. Non interventi spot, scollegati gli uni dagli altri e che non rispondono a una visione strategica.

L’empowerment del sistema museale

Con questi obiettivi ben chiari, si è recentemente svolto al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma – un laboratorio di riflessione tra direttori e professionisti del mondo museale, studiosi, aziende dell’innovazione, centri di ricerca. Dall’incontro, articolato come un vero e proprio percorso di coprogettazione e che ha visto tre sessioni di discussione parallele sull’utilizzo delle soluzioni digitali per la definizione di nuovi modelli di business, di accessibilità e per la ricostruzione di mondi, luoghi e milieu, abbiamo raccolto una serie di indicazioni che, sviluppate, daranno vita a una fase di progettazione concreta di buone pratiche che possano essere uno stimolo all’empowerment generale del sistema museale. Se ne parlerà già quest’anno in un evento pubblico che traccerà le linee guida dei primi progetti.

Abbiamo voluto mettere a confronto professionalità dai background più disparati che, ciascuna portando le proprie competenze, contribuiscono a costruire un ragionamento di valore intorno al futuro dei musei rispetto al digitale. Dopo una prima fase di analisi dei tanti percorsi che è possibile intraprendere, le tre tematiche di cui abbiamo discusso nell’evento al MAXXI sono quelle emerse come le più rilevanti in quanto costituiscono il focus primario, anche se non esclusivo, della nostra visione di museo digitale abilitato da tecnologie virtuali e immersive.

Curati rispettivamente da Alessandro Bollo, Senior Project Manager de La Fabbrica del Vapore, Anna Maria Marras, ricercatrice presso il dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, e Luca Dal Pozzolo, responsabile delle attività di ricerca presso Fondazione Fitzcarraldo, i tre tavoli di lavoro sono stati caratterizzati da un ricco scambio di vedute reso particolarmente vivace dall’eterogeneità dei partecipanti.

Lavorare sui contenuti in ottica multicanale e multiservizio: le opportunità

Parlando di nuovi modelli di business, ad esempio, è emersa l’opportunità per i musei del futuro di lavorare sui contenuti in ottica multicanale e multiservizio, espandendo lo sguardo per esempio a percorsi educativi o formativi, o valorizzandoli anche in chiave di marketing con l’obiettivo non solo di creare valore economico , ma anche in termini di capitale reputazionale e di branding del museo, andando a raggiungere nuovi pubblici, eterogenei per composizione o fisicamente lontani dalla sede museo e valorizzandone il know-how.

In tema di accessibilità, la discussione ha portato alla definizione di uno schema di riferimento per musei che vogliono essere accessibili sul digitale, nel quale le tecnologie sono elemento facilitatore, anche per la creazione di nuove competenze da formare attraverso adeguati percorsi di aggiornamento del personale dei musei.

Di grande fascino è infine il tema della ricostruzione di luoghi, mondi e milieu, per la capacità della tecnologia di aggiungere la dimensione del tempo a quelle spaziali, facilitando la creazione di modelli nuovi di apprendimento e avvicinamento al patrimonio culturale di un museo, creando delle vere e proprie macchine del tempo che consentono di ricostruire la temperie culturale e la mentalità prevalente nel periodo in esame, in modo da vivere anche l’impatto emotivo dei grandi fatti che hanno segnato la storia umana.

Conclusioni

Il dibattito sul percorso verso un museo del futuro è ormai bene avviato ed è ricco di spunti e di riflessioni che si arricchiscono costantemente di nuove prospettive, grazie anche al contributo dei tanti attori che si sono identificati nel progetto di Fondazione Kainòn.

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