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L’IA nel futuro delle PMI: come sfruttarla per crescere e innovare



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L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’imprenditoria italiana, offrendo opportunità straordinarie per le PMI. Nonostante solo il 6% abbia già integrato l’IA, il 33% pianifica di farlo nei prossimi tre anni. L’IA può migliorare l’efficienza, personalizzare servizi e ottimizzare strategie: una leva strategica per la crescita e l’innovazione

Pubblicato il 23 set 2024



intelligenza artificiale pc

In Italia, l’adozione dell’intelligenza artificiale rappresenta una straordinaria opportunità per le imprese di tutti i settori, favorendo una crescita sostenibile e competitiva nel contesto globale. Tutto sta a non perdere questo treno e a sfruttarlo nel migliore dei modi per abbreviare il divario con le altre nazioni in questa competizione globale.

L’attuale stato dell’IA nell’imprenditoria italiana

L’imprenditoria italiana è caratterizzata da una forte presenza di piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono il cuore pulsante dell’economia nazionale. Le PMI rappresentano il 99,9% del totale delle imprese italiane, impiegando il 78,1% della forza lavoro e contribuendo al 67% del valore aggiunto prodotto dal settore privato non finanziario, secondo i dati ISTAT del 2020.

Queste aziende spesso affrontano sfide significative, come la necessità di innovare in un mercato in rapida evoluzione, la difficoltà di accesso a risorse finanziarie e tecnologiche, e la competizione internazionale. Tutte difficoltà che potrebbero risolte grazie all’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale.

Ma è ancora presto…

Secondo il rapporto “AI & Digital Transformation” del Politecnico di Milano, solo il 6% delle PMI italiane ha già integrato l’IA nei propri processi, mentre il 33% pianifica di farlo nei prossimi tre anni. Questo indica un crescente riconoscimento del potenziale dell’IA per migliorare l’efficienza operativa, ottimizzare le strategie di mercato e creare nuovi modelli di business innovativi.

Ma ancora non all’altezza delle potenzialità effettiva che questa tecnologia potrebbe indurre nel tessuto imprenditoriale italiano.

Il fatto è che le PMI italiane affrontano specifiche sfide nell’adottare l’IA. Molte faticano ad accedere alle risorse necessarie per implementare soluzioni IA, sia in termini di finanziamenti che di competenze tecniche. Un’indagine di Confartigianato ha rilevato che il 47% delle PMI considera il costo delle tecnologie digitali una barriera significativa. La mancanza di competenze digitali e di formazione specifica rappresenta un altro ostacolo. Solo il 22% delle PMI ha personale con competenze avanzate in tecnologie digitali, secondo il Digital Economy and Society Index (DESI) del 2021.

Nel mio lavoro di consulente in marketing e IA mi trovo spesso a dover abbassare notevolmente il livello del linguaggio perché mi rendo conto di quanto la consapevolezza digitale sia bassa nei clienti. Mi rendo conto in prima persona del fatto che le difficoltà sono tante e che la composizione del tessuto imprenditoriale del nostro paese non aiuta.

Benefici dell’intelligenza artificiale per le imprese

Non bisogna farsi scoraggiare, tuttavia, perché le opportunità sono altrettanto significative.

L’IA può automatizzare processi ripetitivi, riducendo i costi operativi e aumentando la produttività. Un rapporto di Accenture stima che l’automazione basata su IA può aumentare la produttività del lavoro del 40%.

Inoltre, l’IA permette una personalizzazione avanzata dei prodotti e dei servizi, migliorando l’esperienza del cliente. Secondo Salesforce, il 57% dei consumatori è disposto a condividere dati personali in cambio di offerte personalizzate e un servizio migliore.

Utilizzando l’IA per analisi predittive, le aziende possono anticipare le tendenze di mercato e adattare le loro strategie di conseguenza. McKinsey prevede che le aziende che utilizzano l’analisi predittiva possono ridurre i costi di gestione dell’inventario del 30% e aumentare i ricavi del 20%.

E magari un giorno, proprio grazie alla IA, sarà possibile leggere rapporti e statistiche di questo tipo creati da aziende italiane invece che statunitensi.

L’integrazione dell’IA nelle PMI italiane può quindi rappresentare una leva strategica per superare le sfide attuali e sfruttare appieno le opportunità di crescita e innovazione. Ad esempio, i chatbot alimentati dall’IA possono gestire richieste di assistenza clienti 24/7, migliorando la risposta e riducendo la necessità di personale dedicato.

Applicazioni pratiche dell’IA nell’imprenditoria

Non bisogna per forza essere una big company per accedere a questa tecnologia. Anche le piccole aziende possono farne uso.

Per addestrare un chatbot AI, è fondamentale definire il suo scopo (assistenza clienti, supporto tecnico, ecc.), raccogliere una base di conoscenza completa (FAQ, manuali, guide), e scegliere una piattaforma di sviluppo adeguata (come Dialogflow di Google o IBM Watson Assistant). Successivamente, il modello AI viene addestrato con tecniche di machine learning e NLP per rispondere accuratamente alle domande.

Una volta implementato e testato in un ambiente controllato, il chatbot richiede monitoraggio continuo e miglioramenti basati sui feedback degli utenti, garantendo un servizio efficiente e personalizzato, aumentando la soddisfazione del cliente e l’efficienza operativa dell’azienda.

Una volta che il chatbot AI è stato addestrato e implementato, ecco come potrebbe trasformare le operazioni quotidiane di una PMI che produce e vende apparecchiature tecniche.

  • Prima dell’implementazione del Chatbot: il team di assistenza clienti riceve centinaia di chiamate ed email ogni giorno. Molte delle domande sono ripetitive, riguardanti informazioni sui prodotti, garanzie e procedure di reso. Gli operatori devono rispondere manualmente a ciascuna richiesta, causando ritardi e frustrazione tra i clienti. Il team di supporto tecnico è spesso sovraccarico, con lunghi tempi di attesa per i clienti che avevano bisogno di assistenza immediata.
  • Dopo l’implementazione del Chatbot: il chatbot AI ora gestisce le domande comuni, rispondendo istantaneamente a richieste riguardanti orari di apertura, politiche di reso, e dettagli sui prodotti. I clienti possono accedere a queste informazioni 24/7, riducendo significativamente i tempi di attesa. Ad esempio, un cliente che vuole sapere se un prodotto specifico è disponibile può semplicemente chiedere al chatbot, che risponderà immediatamente, liberando il personale umano per gestire casi più complessi.

Nel frattempo, il team di supporto tecnico può concentrarsi su problemi più complicati.

Quando il chatbot non è in grado di risolvere una richiesta, raccoglie tutte le informazioni necessarie e le passa direttamente a un operatore umano, che può intervenire rapidamente e in modo più efficiente. Questo approccio non solo migliora l’efficienza operativa, ma aumenta anche la soddisfazione dei clienti, che ricevono risposte rapide e precise.

Inoltre, il monitoraggio continuo delle interazioni con il chatbot fornisce dati preziosi all’azienda. Ad esempio, se molte richieste riguardano un particolare problema tecnico, l’azienda può utilizzare queste informazioni per migliorare i propri prodotti o servizi, prevenendo problemi futuri e riducendo ulteriormente i costi di assistenza.

Come vedi, l’introduzione del chatbot AI permette all’azienda di automatizzare le operazioni ripetitive, migliorare l’efficienza del servizio clienti, ridurre i tempi di attesa e raccogliere insights utili per il miglioramento continuo dei propri prodotti e servizi.

Il costo di questa operazione? Trascurabile… con ritorni potenzialmente enormi in fatto di risparmio monetario ed efficienza aziendale.

Dati e previsioni per il prossimo decennio

Tornando in tema, oggi l’adozione dell’IA nelle imprese italiane è ancora nelle fasi iniziali, ma sta crescendo rapidamente. Secondo l’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, solo il 15% delle aziende italiane ha già implementato soluzioni di IA, mentre il 33% ha progetti in fase di sperimentazione o pianificazione. Settori come la finanza, il retail e il manifatturiero stanno guidando questa adozione. Immagina un futuro in cui quasi ogni azienda italiana utilizza l’IA per migliorare le proprie operazioni; ebbene questo futuro non è poi così lontano.

Entro il 2030, si prevede che l’adozione dell’IA crescerà esponenzialmente. IDC stima che la spesa globale per l’IA raggiungerà i 110 miliardi di dollari entro il 2024, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 20,1%. In Italia, questo trend sarà sostenuto da incentivi governativi e dall’aumento della consapevolezza sui benefici dell’IA. Si prevede che il 70% delle aziende italiane utilizzerà tecnologie AI entro il 2030.

L’IA avrà un impatto significativo sull’economia italiana, contribuendo a un aumento del PIL del 13% entro il 2030, secondo un rapporto di PwC. Tuttavia, ci saranno anche sfide sul mercato del lavoro. Mentre l’IA potrebbe automatizzare circa il 30% dei lavori attuali, creerà anche nuove opportunità in settori emergenti. La chiave sarà nella riqualificazione della forza lavoro e nell’adeguamento delle competenze ai nuovi requisiti tecnologici.

Adeguamento che però va iniziato oggi, se non si vuole rischiare di perdere un treno estremamente veloce, con binari che si adattano completamente e che cambiano strada ogni giorno.

Strategie per l’implementazione dell’IA nelle PMI

Mi capita spesso, quando parlo con potenziali clienti è di sentirmi dire: “si ho sentito parlare della IA ma non sono pratico di programmazione software”. Questo è un chiaro segno di quanto lavoro ci sia da fare, a livello culturale, per diffondere i benefici dell’IA. Spiegando per esempio che non è necessario alcun software e che è possibile usare l’IA da subito, oggi, ora! Per ottenere immediatamente i primi benefici.

Il primo passo? Valutare le esigenze specifiche della azienda.

Prendersi il tempo di analizzare i processi aziendali e cerca di capire dove l’IA può aggiungere valore. Una volta identificati questi punti, è fondamentale definire una strategia chiara e pianificare le fasi di implementazione. Inizia con un progetto pilota per testare l’efficacia dell’IA in un’area specifica e poi estendi l’uso della tecnologia a tutta l’azienda.

  • Quali sono i processi aziendali più ripetitivi e dispendiosi in termini di tempo?
  • Quali settori della tua azienda potrebbero beneficiare di un’analisi dei dati in tempo reale?
  • Dove sono presenti colli di bottiglia che rallentano le operazioni quotidiane?
  • Quali attività richiedono un alto livello di precisione e potrebbero essere migliorate con l’automazione?
  • Ci sono aree in cui gli errori umani sono frequenti e costosi?
  • Quali funzioni aziendali trarrebbero vantaggio dalla personalizzazione delle interazioni con i clienti?

Queste sono domande fondamentali per capire come potresti impiegare l’IA. E’ probabile che per ogni risposta ci sia una soluzione già pronta o personalizzabile per le tue esigenze.

Ovviamente quando si tratta di scegliere le tecnologie giuste è fondamentale collaborare con fornitori di tecnologia e consulenti esperti che facilitino una implementazione efficiente. Inoltre, l’investimento nella formazione continua del personale è cruciale. Corsi online, workshop e certificazioni possono essere strumenti utili per sviluppare competenze digitali avanzate.

Conclusioni

L’intelligenza artificiale rappresenta una vera e propria rivoluzione per il futuro dell’imprenditoria italiana. Migliorare l’efficienza operativa, ottimizzare le decisioni aziendali e personalizzare l’esperienza del cliente, tutto grazie a una singola tecnologia. Questa è l’opportunità unica che l’IA offre alle imprese. Tuttavia, per sfruttare appieno questi benefici, è fondamentale che gli imprenditori italiani inizino a esplorare e adottare queste tecnologie.

Il futuro è adesso, e l’IA è la chiave per sbloccare nuove possibilità.

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