Il 2023 sarà indubbiamente ricordato come l’anno in cui l’Intelligenza Artificiale Generativa (GAI) ha invaso il mondo produttivo, scuotendo le fondamenta di settori artistici e creativi. L’avvento di potenti software come ChatGPT, Llama e Bard per la creazione massiva di contenuti scritti ha innescato un acceso dibattito in diverse industrie, suscitando significative preoccupazioni che vanno ben oltre il mondo dei copywriter, degli illustratori e dei fumettisti, coinvolgendo anche autori e sceneggiatori ed in generale l’intera industria cinematografica.
In questo contesto di incertezza, il fatto che si sia raggiunto un accordo basico minimo (MBA – Memorandum tra la WGA – Writers Guild of America – e l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP) in seguito allo sciopero epocale iniziato il 2 maggio 2023, ha quindi dei risvolti significativi, perché è il primo grande accordo quadro di settore che, nell’ambiguità legislativa attuale, risulta un riferimento sicuramente essenziale.
Il contesto
In Europa, il manifesto EGAIR (European Guild For Artificial Intelligence Regulation) ha contribuito al dibattito sulla regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale Generativa (GAI) e gettato le basi per l’inclusione preliminare di alcune questioni cruciali all’interno del tessuto giuridico europeo delineato dall’AI ACT.
Negli Stati Uniti, l’assenza di una chiara legislazione federale nel campo del copyright e dei diritti d’autore ha creato un terreno fertile per la frammentazione regolamentare.
Le direzioni da seguire sono state quindi in gran parte determinate dalle decisioni degli uffici competenti, come l’U.S. Copyright Office, dalle pronunce delle Corti Federali, dai provvedimenti adottati a livello statale e dagli accordi stipulati tra le parti interessate.
Proprio per questa incertezza, la ricerca di un accordo tra il sindacato degli attori SAG-AFTRA (Screen Actors Guild – American Federation of Television and Radio Artists) e scrittori e sceneggiatori americani WGA (Writers Guild of America), acquisisce un’importanza strategica.
Mentre lo sciopero del sindacato degli attori prosegue, la WGA ha compiuto un passo cruciale in una direzione risolutiva.
Il 25 settembre 2023, la Writers Guild of America (WGA) ha infatti firmato un accordo storico con l’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers, Inc.), l’associazione che rappresenta le case di produzione e l’industria dell’intrattenimento.
Questo memorandum di intesa (MBA), ratificato il 9 ottobre 2023 con l’ampio sostegno del 99% dei membri della WGA, sarà in vigore fino al primo maggio 2026.
Ciò che lo rende ancora più significativo è l’introduzione, per la prima volta, di un capitolo dedicato all’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa, apportando un’innovazione epocale nel modo in cui vengono creati i contenuti nell’industria cinematografica.
Gli Interessi in gioco per attori, sceneggiatori e big dell’industria
I punti di partenza oggetto del contrasto sono noti: per quanto riguarda gli interessi delle società di produzione, a prescindere dalle differenze individuali e dalla loro attenzione all’aspetto artistico, questi rimangono fondamentalmente di natura economica e orientati alla ricerca del profitto. In un’industria cinematografica americana che vale miliardi di dollari, l’obiettivo di raggiungere un notevole risparmio economico rappresenta una prospettiva ambiziosa, potenzialmente in grado di rivoluzionare l’intero processo produttivo.
Gli attori e i doppiatori, d’altra parte, si trovano di fronte a una prospettiva in cui già oggi, attraverso l’ottenimento di licenze d’uso, diventa plausibile ridurre o persino eliminare l’impiego di doppiatori, grazie alla clonazione vocale, e rendere superflue addirittura le riprese in green-screen, grazie alla capacità di sintetizzare e clonare volti e movimenti umani, pur senza girare le scene di base.
Gli sceneggiatori, invece, si trovano a fare i conti con i modelli di generazione testuale che, sebbene meno creativi nel senso classico del termine, risultano notevolmente più veloci nell’elaborazione di contenuti e, senza voler pensare male, anche nell’elaborazione e riassunto di storie da cui prendere spunto per fini rielaborativi.
Si può quindi comprendere la portata degli interessi in gioco, considerando il potenziale risparmio significativo su aspetti come pose, scene, inquadrature e doppiaggio, che, d’altro canto, svuoterebbe in un certo senso il concetto cinematografico tradizionale che ha caratterizzato la settima arte durante l’intero Novecento.
L’accordo WGA – AMPTP, i punti chiave
L’accordo basico minimo (MBA – Memorandum tra la WGA – Writers Guild of America – e l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP) assume pertanto risvolti significativi.
Nel quadro di tale accordo, la WGA e l’AMPTP hanno concordato diverse definizioni e regolamentazioni riguardanti l’impiego dell’Intelligenza Artificiale Generativa (GAI) in progetti coperti dal MBA, vale a dire progetti in cui un produttore assume uno scrittore associato alla WGA per fornire servizi.
Tali disposizioni, inserite nell’art. 72 al Memorandum, includono quanto segue.
Definizione di Intelligenza Artificiale Generativa (GAI)
Le parti coinvolte riconoscono l’esistenza di diverse definizioni di Intelligenza Artificiale Generativa (GAI), ma concordano sul fatto che si tratti di una sottocategoria di intelligenza artificiale che genera contenuti basati su modelli appresi dai dati, escludendo da tale computo le “AI tradizionali” come CGI e VFX Tali contenuti comprendono materiale scritto, come testi, e possono essere generati mediante approcci algoritmici.
Esempi di GAI includono ChatGPT, Llama, MidJourney e Dall-E.
L’intelligenza artificiale generativa (GAI) non si qualifica come “scrittore”
Le aziende coinvolte concordano sul fatto che né il GAI tradizionale né il GAI rientrino nella definizione di “scrittore” o “scrittore professionista” come definito nel MBA.
Poiché il GAI non rappresenta una soggettività umana, il materiale generato dal GAI non è da considerarsi materiale letterario ai fini del MBA.
Fornitura e utilizzo del materiale prodotto da IA Generativa
Gli studi cinematografici hanno la facoltà di fornire agli sceneggiatori materiale scritto generato da GAI, a patto che tale materiale non sia stato precedentemente utilizzato e che venga comunicato agli sceneggiatori che esso è stato generato da GAI.
Inoltre, ed è un punto rilevante dal punto di vista dei riconoscimenti economici, viene stabilito che il materiale GAI non può essere considerato come materiale assegnato ai fini della determinazione del compenso degli sceneggiatori, né può essere utilizzato per escludere uno sceneggiatore dalla concessione dei diritti separati (separated rights) previsti dalla normativa statunitense
Gli sceneggiatori hanno il diritto di utilizzare l’IA Generativa nel processo di creazione del materiale letterario, previa approvazione dell’azienda.
Tuttavia, l’azienda non può imporre l’uso dell’IA Generativa come condizione di impiego.
Il materiale creato dagli sceneggiatori che scelgono di utilizzare l’IA Generativa deve essere trattato come materiale letterario e non come materiale generato da GAI.
Politiche aziendali in merito all’IA generativa
Nell’incertezza legata al riconoscimento del copyright e all’esercizio dei diritti d’autore, il Memorandum riconosce che le aziende hanno la facoltà di stabilire le proprie politiche in relazione all’utilizzo dell’IA Generativa e di richiedere che gli sceneggiatori ne tengano conto.
Hanno, quindi, anche il diritto di rifiutare l’uso dell’IA Generativa da parte degli autori.
Riserve sull’ addestramento dell’IA
Tutte le parti coinvolte si dichiarano consapevoli che il contesto legale in relazione all’utilizzo dell’IA Generativa è soggetto a incertezze e continua evoluzione, mantenendo pertanto le opportune riserve su tutte le questioni pertinenti, a meno -si dettaglia nell’accordo- che non vengano specificamente trattate nell’articolo 72 del Memorandum.
Una delle esclusioni riguarda, ad esempio, il diritto di vietare l’utilizzo del materiale letterario per l’addestramento dell’IA Generativa, causa di attuali contenziosi tra autori e modelli come OpenAI
Conclusioni
Considerato anche il plebiscito raggiunto in sede di ratifica dell’accordo, diventa plausibile ipotizzare che gli importanti punti fermi raggiunti potranno costituire la base per futuri accordi chiave o iniziative legislative volte a disciplinare in maniera uniforme il settore.
Allo stesso tempo, la posizione del sindacato degli attori SAG-AFTRA, a cui la WGA ha continuato ad esprimere sostegno e supporto anche dopo la firma dell’accordo, sembra diventare sempre più precaria.
Il recente caso di Tom Hanks, il cui volto è stato clonato per una pubblicità non autorizzata, evidenzia ulteriormente le preoccupazioni e le sfide nei negoziati, le cui conseguenze potrebbero parzialmente trasformare l’industria cinematografica in una fabbrica di deep-fake sotto licenza, con gli attori relegati ad un ruolo sempre più sottomesso e marginale.