contrasto alle fake news

Disinformazione, le Linee Guida Ue per insegnanti e educatori: cosa sono e prossimi step

Le linee guida Ue per educatori e insegnanti sono uno strumento pratico e agile, pensato per ampliare la conoscenza in materia di disinformazione, promuovere un uso responsabile e sicuro delle tecnologie digitali e generare una comprensione più ampia dell’alfabetizzazione digitale. Perché sono importanti

Pubblicato il 31 Ott 2022

Sandra Troia

docente, esperta in competenze digitali

guidelines

La Direzione generale della Commissione europea responsabile della politica dell’UE per l’istruzione, la cultura, la gioventù, le lingue e lo sport (DG EAC) ha presentato lo scorso 11 ottobre, le Linee Guida europee per insegnanti ed educatori su come affrontare la disinformazione e promuovere l’alfabetizzazione digitale attraverso l’istruzione e la formazione (“Guidelines for teachers and educators on tackling disinformation and promoting digital literacy through education and training”).

Ma perché la disinformazione è considerata tanto pericolosa che il suo contrasto è necessario a partire dai primi anni tra i banchi di scuola?

Perché la disinformazione, perché le Linee Guida europee

La disinformazione è un’informazione falsa creata e diffusa intenzionalmente per ingannare le persone, minaccia la fiducia nelle istituzioni e nei media, mette a rischio le elezioni politiche, ostacola la capacità dei cittadini di prendere decisioni informate, ostacola la libertà di espressione. Dunque, una problematica che tocca i cittadini di ogni età ed in modo particolare coloro che vivono immersi in un flusso incessante di produzione e condivisione di informazioni/contenuti digitali: i più giovani, i soggetti che per motivi anagrafici trovano naturale essere nella modalità “sempre connessi”.

Dato lo scenario appena descritto, non sorprende, anzi appare necessaria la strategia d’azione per la promozione dell’alfabetizzazione digitale e per il contrasto della disinformazione portata avanti dalla DG EAC e presentata con annuncio a cura della Commissaria Mariya Gabriel.

Le linee guida possono essere definite come uno strumento pratico ed agile, pensato per essere funzionale all’allargamento della conoscenza in materia di disinformazione, alla promozione di un uso responsabile e sicuro delle tecnologie digitali ed a generare una comprensione più ampia dell’alfabetizzazione digitale. Sono stati individuati come target da intercettare, per generare un processo virtuoso di consolidamento delle competenze digitali, in particolare gli insegnanti e gli educatori che operano nella scuola primaria e secondaria.

Le Linee Guida contengono piani di attività, suggerimenti, forniscono consigli su come utilizzare le tecnologie digitali in modo responsabile e su come valutare le competenze degli studenti in materia di alfabetizzazione digitale. L’obiettivo perseguito è quello di supportare coloro che in prima linea sono quotidianamente impegnati a rafforzare le capacità di pensiero critico dei nuovi cittadini digitali e a promuovere la loro resilienza nel mondo digitale.

Sono un risultato del Piano d’azione per l’educazione digitale (Priorità 2: Migliorare le abilità e le competenze digitali per la trasformazione digitale – Azione 7: Linee guida comuni per gli insegnanti e gli educatori per promuovere l’alfabetizzazione digitale e per affrontare il problema della mancanza di competenze digitali) e sono state sviluppate con il supporto di un apposito gruppo di esperti della Commissione.

Si inseriscono in una più ampia strategia a livello europeo di contrasto alla disinformazione: “Durante la crisi del Covid-19, informazioni false sui vaccini, informazioni sanitarie fuorvianti, pericolose indicazioni false e teorie complottiste hanno messo a repentaglio la salute pubblica. Più di recente, la disinformazione aggressiva a favore del Cremlino e la propaganda di guerra hanno accompagnato l’aggressione militare russa contro l’Ucraina”.

Sempre quest’anno, la Commissione ha pubblicato il nuovo “Codice di condotta rafforzato sulla Disinformazione” che era stato istituito per la prima volta nel 2018.

La struttura delle Linee Guida

Non è ragionevole pensare che queste Linee Guida possano offrire soluzioni a tutti i problemi che i docenti incontrano in classe, ma certamente sono un valido strumento di supporto ed è per questo che dovrebbero rientrare nella cassetta degli attrezzi di tutti gli insegnanti europei. In molti casi potrebbe essere necessario adattarle agli specifici bisogni degli studenti e al contesto nel quale si agisce; questo non solo è consentito, è incoraggiato. Così come il fatto che il target principale sono i docenti non vuol dire che il loro impiego sia destinato ad essi in modo esclusivo. I termini “educatori” e “classe” possono essere intesi in senso lato. Alcuni contenuti e proposte sono adatti per essere impiegati in contesti anche diversi dalla scuola (contesti non formali e informali) e da altri soggetti che compongono la comunità educante (genitori, psicologi, bibliotecari scolastici, membri della società civile, ecc).

La struttura e l’impaginazione è volutamente pensata per facilitarne la consultazione; caratterista è la presenza di riquadri di diversi colori. I riquadri verdi mettono in evidenza consigli pratici per l’insegnamento e l’apprendimento; i riquadri blu contengono piani di attività per l’insegnamento; quelli arancioni forniscono ulteriori punti di riflessione.

I riquadri rossi sono “note di prudenza”, questo non significa che si individuino temi/argomenti dei quali evitare la trattazione, piuttosto, in ragione della loro complessità, si evidenzia che essi richiedono, per essere presentati e discussi in modo adeguato, una maggiore preparazione ed approfondimento.

Nella sezione “Definizioni dei termini chiave” troviamo un elenco di definizioni di concetti chiave relativi all’alfabetizzazione digitale e alla disinformazione; si tratta di definizioni semplificate/abbreviate in modo da facilitare la lettura. Non è un caso che questa sezione sia nella parte iniziale della pubblicazione. Partire dalla condivisione di un vocabolario comune facilita i processi di comunicazione, insegnamento ed apprendimento.

Dalla sezione “Scenario” siamo guidati a mettere a fuoco le modalità per rendere le aule e le scuole (in genere gli ambienti in cui si apprende) ecosistemi sicuri e stimolanti per l’attivazione di un processo di apprendimento per riconoscere e contrastare la disinformazione, la misinformazione e la mala informazione.

Nella sezione “Costruire le competenze digitali in classe e a scuola: diventare cittadini digitali” sono individuate criticità, obiettivi e pratiche per la promozione dell’alfabetizzazione digitale. Al tema specifico della disinformazione è dedicata la sezione “Disinformazione: di cosa stiamo parlando?”. Partendo da una definizione chiara delle diverse forme e dimensioni della disinformazione sono fornite indicazioni su come trattarla al meglio.

Di grande interesse è certamente anche la sezione “Valutare l’alfabetizzazione digitale a scuola e in classe: una guida concreta per gli insegnanti e educatori”. È qui che vengono offerte indicazioni su come procedere per valutare l’alfabetizzazione digitale degli studenti e le iniziative di alfabetizzazione digitale in uso in ambito scolastico.

A corredo e a completamento di quanto già descritto e contenuto nelle Linee Guida sono le risorse indicate nella “relazione finale” (Final report of the Commission expert group on tackling disinformation and promoting digital literacy through education and training) che raccoglie i principali risultati e raccomandazioni del gruppo di esperti della Commissione.

Un’esigenza concreta di educazione alla cittadinanza digitale

Oltre a quanto già detto, le Linee Guida rispondono ad un’esigenza concreta di educazione alla cittadinanza digitale raccolta da diverse organizzazioni indagando più prospettive. L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) segnala che poco più della metà dei quindicenni dell’Unione Europea dichiara di essere stata formata a riconoscere informazioni di parte. A questo si affiancano i dati dell’Eurobarometro secondo cui l’80% degli europei ritiene che l’esistenza di fake news sia un problema nel proprio Paese e i dati dell’International Computer and Information Literacy Study – ICILS che rileva che un terzo degli studenti che frequenta il terzo anno della scuola secondaria di primo grado (ovvero la terza media) non ha competenze digitali di base.

Le Linee Guida e il contesto scolastico italiano

Nel contesto scolastico italiano l’insegnamento obbligatorio dell’educazione civica insiste già nella direzione proposta dalla Linee Guida europee. La “cittadinanza digitale” è, infatti, definita come la capacità di un individuo di avvalersi consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali. Tutti i docenti contitolari della classe e del Consiglio di classe sono chiamati a facilitare la conoscenza e l’utilizzo degli strumenti tecnologici e a guidare un’esplorazione critica dell’essere cittadini dell’infosfera.

In riferimento all’insegnamento trasversale dell’educazione civica (nucleo cittadinanza digitale) ci si attende che gli alunni, al termine del primo ciclo:

  • siano in grado di distinguere i diversi device e di utilizzarli correttamente, di rispettare i comportamenti nella rete e navigare in modo sicuro;
  • siano in grado di comprendere il concetto di dato e di individuare le informazioni corrette o errate, anche nel confronto con altre fonti;
  • sappiano distinguere l’identità digitale da un’identità reale;
  • sappiano applicare le regole sulla privacy tutelando se stessi e il bene collettivo;
  • prendano piena consapevolezza dell’identità digitale come valore individuale e collettivo da preservare;
  • siano in grado di argomentare attraverso diversi sistemi di comunicazione;
  • siano consapevoli dei rischi della rete e di come riuscire a individuarli.

Il tema della disinformazione nel DigComp 2.2

Anche nelle Linee Guida è citato il Quadro di riferimento DigComp; per comprenderne la motivazione è sufficiente prendere in considerazione gli esempi di conoscenze, abilità ed attitudini (elemento nuovo e distintivo dell’aggiornamento alla versione 2.2) in cui si richiamo espressamente la disinformazione, la misinformazione e la valutazione critica di fonti e risorse.

Per la competenza DigComp 1.2 Valutare dati, informazioni e contenuti digitali (che consiste nell’analizzare, confrontare e valutare in maniera critica la credibilità e l’affidabilità delle fonti dei dati, delle informazioni e dei contenuti digitali; analizzare, interpretare e valutare in maniera critica dati, informazioni e contenuti digitali) la Dimensione 4 descrive i cittadini competenti digitali come:

  • consapevoli che gli ambienti online contengono qualsiasi tipologia di informazione e contenuto, inclusi la misinformazione e la disinformazione e che, anche se un argomento è ampiamente citato (riportato, documentato), ciò non implica, né che la sua trattazione sia accurata, né che fonti, tesi e affermazioni corrispondano a verità;
  • in grado di comprendere la differenza tra disinformazione (informazione falsa deliberatamente creata per ingannare le persone) e misinformazione (informazione falsa non deliberatamente creata per ingannare o fuorviare le persone);
  • consapevoli che il termine “deepfake” si riferisce a immagini, video e registrazioni audio di eventi o di persone generati dall’IA (Intelligenza Artificiale) che non sono reali (ad esempio, discorsi di politici, volti di personaggi famosi in scene pornografiche) e che è impossibile distinguerli da quelli reali;
  • inclini a porre domande critiche al fine di valutare la qualità dell’informazione online; inoltre, si preoccupa degli obiettivi che stanno dietro la diffusione e l’amplificazione della disinformazione.

Prossimi passi

Per i cittadini di ogni età l’unica opzione valida per abitare, con padronanza e in sicurezza, la nostra società analogico-digitale è dotarsi di un adeguato corredo di competenze digitali. Si tratta di una missione impegnativa, ma assolutamente fattibile grazie alla disponibilità di modelli condivisi e qualificati per descriverle, valutarle e consolidarle (DigComp; DigCompSAT[12], Linee Guida).

Non è da temere nemmeno l’ostacolo della lingua: a breve le “Linee Guida europee per insegnanti ed educatori su come affrontare la disinformazione e promuovere l’alfabetizzazione digitale attraverso l’istruzione e la formazione” saranno disponibili in tutte le lingue dei Paesi dell’Unione.

DigComp 2.2: cosa cambia nel nuovo quadro delle competenze digitali per i cittadini

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