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Manosfera, ecco come funziona l’ecosistema online della misoginia



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Incel ma non solo: nella manosfera, l’ecosistema virtuale in cui si diffondono misoginia e sessismo, sono presenti molti altri gruppi. Ecco la situazione

Pubblicato il 15 apr 2025

Luisa Maria Oliva

Psicologa clinica e psicosessuologa



entropia manosfera

Con la miniserie del momento “Adolescence”, online e non solo il dibattito è acceso sugli Incel, cioè i celibi involontari, e il loro gergo e uso delle emoji. Nel mondo digitale abbiamo presto imparato a conoscere gli effetti devastanti di fenomeni quali il catfishing, il revenge porn e le varie forme di cyberbullismo.

Nel “cyberhate” da qualche anno si cela un vero e proprio ecosistema di blog, forum, piattaforme con contenuti che diffondono il disprezzo e l’odio online, specificatamente verso il genere femminile, un ecosistema popolato da vari gruppi animati dagli stessi “ideali”: la manosfera.

Cosa vuol dire manosfera

Il termine è un neologismo di origine anglofona che deriva dalla combinazione di “Man” (uomo) e “Sphere” (una sfera che si riferisce ad una comunità). Il neologismo nasce su un blog nel 2009 e si riferisce alle comunità online che riguardano interessi maschili, per poi assumere nel tempo un significato differente, rilegandolo ai movimenti per i diritti degli uomini. In Italia è conosciuta come “Manosfera”.

Questo ecosistema incorpora gruppi eterogenei tra cui i più popolari incel, (celibi involontari), con sottogruppi e altri tra cui i MGTOW (Men Going Their Own Way, gli uomini che seguono la propria strada), i PUA (Pick-Up Artist, gli artisti della conquista) e gli MRA (Mens Rights Activists, gli attivisti per i diritti degli uomini).

Come si parla nella manosfera

Gli incel si sentono esclusi, involontariamente, da relazioni romantiche e sessuali a causa delle donne; nel linguaggio incel il termine “redpill” come riferimento al famoso film “Matrix” (1999) in cui il protagonista scopre attraverso l’ingestione di una pillola rossa, una realtà scomoda ma decisamente concreta. Il termine “redpillato” viene utilizzato proprio in questo senso aver abbracciato una visione cinica del mondo, pregna di misoginia. Questo risveglio alla cruda realtà riguarda in particolare negli incel la conoscenza della vera natura delle donne e delle dinamiche relazionali, cariche di risentimento e cinismo.

La caratteristica di questo gruppo è aver coniato un proprio linguaggio per descrivere questa realtà in cui vi è la certezza di una iperselezione da parte delle donne verso un compagno “geneticamente superiore” (Chad) e sulla ineluttabile legge LMS (Looks, Money, Status): una scala di “valori” su cui si baserebbe la scelta di un compagno. L’uomo cosiddetto “beta” o “incel” è vittima di questo sistema ingiusto. Le donne, tutte, vengono chiamate “non persone” e sono viste come superficiali, prive di profondità intellettiva-emotiva. La donna attraente “Stacy”, è una donna riservata ai “Chad”, uomini dotati di fascino e bellezza, l’antitesi dell’incel.

Men going their own way, PUA e gli altri

I MGTOW (Men Going Their Own Way) sono uomini che scelgono di prendere le distanze dalle donne, vedendole come manipolatrici interessate al denaro e al potere. Il movimento identifica vari livelli di distacco: dall’evitamento di relazioni serie a evitare qualsiasi interazione con le donne.

I PUA (Pick-Up Artist) promuovono tecniche e offrono consigli per “sedurre” le donne, basandosi su una prospettiva fortemente stereotipata delle dinamiche interpersonali. Gli utenti si ritraggono come “cacciatori”, utilizzando un linguaggio palesemente misogino che riduce le donne a semplici bersagli per la manipolazione. A differenza degli Incel, che percepiscono le relazioni come inaccessibili, i PUA affermano di poterle padroneggiare attraverso competenze acquisite e strategie deliberate. Tuttavia, i loro scritti indicano un desiderio di convalida della comunità e di approvazione sociale, poiché numerosi utenti sembrano perseguire l’affermazione del loro valore maschile attraverso un collezionismo relazionale.

Gli MRA (Men’s Rights Activists) promuovono i diritti degli uomini sostenendo di essere spesso vittime di false accuse di violenza da parte delle donne, sulla discriminazione in ambito lavorativo e sulle leggi concernenti la custodia dei figli-divorzio. La società moderna per loro ha creato una assoluta disparità di genere a favore delle donne.

Ruoli di genere e manosfera

L’evoluzione dei ruoli di genere ha trasformato i ruoli tradizionali nel senso più stereotipico del Femminile e di tutto ciò che viene atteso dall’appartenenza a questo genere. La manosfera è una reazione a questa evoluzione, un tentativo di riappropriazione della mascolinità percepita come perduta. Ed ecco che prospera on line anche grazie alla possibilità di anonimato uno spazio sicuro in cui alimentare idee anti femministe e misogine. Molti di questi uomini hanno avuto esperienze negative nelle loro relazioni romantiche o nelle interazioni con le donne (anche semplicemente approcci) che portano a generalizzazioni e radicalizzazioni sul genere femminile, diventato minaccioso. I discorsi assumono connotati di profondo disprezzo e di oggettificazione della donna che viene ridotta ad una NP (non persona) nel linguaggio incel. La percezione di ingiustizia e il vero e proprio ribaltamento dei ruoli che riguarda un vissuto, specialmente per gli MRA, di svantaggio nella società in quanto uomini.

Questi uomini che si radunano su questi gruppi online spesso sono socialmente isolati e cercano di condividere senza filtri la loro frustrazione e rabbia nei confronti di un femminile che li snobba.

Proteggere la loro identità minata diventa prioritario attraverso la manifestazione dell’astio e la vittimizzazione: una camera d’eco in cui le opinioni vengono rafforzate e in cui emergono posizioni radicalizzate. Una risposta all’insicurezza dell’uomo odierno che non riesce a trovare un nuovo modello di riferimento rispetto a quello patriarcale. Non tutti trasportano concretamente il disprezzo offline ma in ogni caso alimentano la cultura dell’oggettificazione della donna che viene deprivata della propria umanità.

Analisi etnografica della manosfera

In uno studio pubblicato quest’anno (E. Ignazzi et all., 2025), troviamo una analisi etnografica approfondita sulla composizione e la struttura della manosfera italiana nel network digitale. L’analisi si concentra su due aspetti principali, attraverso l’impiego di tecniche di elaborazione del linguaggio naturale e analisi dei social network:

  • l’esame delle funzioni dei diversi gruppi all’interno della rete (MRA, incel, PUA, MGTOW) identificandone i ruoli, il modo in cui si interconnettono e i loro legami con la manosfera internazionale;
  • l’analisi delle presentazioni dei blog dei membri per comprenderne le motivazioni che spingono gli individui a unirsi a queste comunità, rivelando i temi principali dei loro racconti.

Manosfera in Italia

La manosfera in Italia è un fenomeno recente che si è rapidamente espanso nell’ultimo decennio a causa dell’emergere di piattaforme online e social media che consentono la creazione e il consolidamento di comunità virtuali. La manosfera italiana presenta delle connessioni rispetto al panorama globale del fenomeno con caratteristiche distinte influenzate dal contesto socioculturale.

L’espansione della manosfera in Italia risale più o meno dal 2010, caratterizzata dall’ascesa di blog, forum e gruppi Facebook che sostenevano ideologie anti-femministe e tradizionaliste. I gruppi della manosfera italiana rispecchiano comunità significative inizialmente stabilite nel Nord America (Stati Uniti e Canada), ciascuna con un programma distinto ma interconnesso, tutte unite da una pervasiva ideologia anti-femminista e sessista. Sebbene questi quattro gruppi svolgano funzioni diverse all’interno della manosfera, sono uniti dalla filosofia della “redpill”, condividendo la convinzione che le donne siano manipolatrici e che gli uomini debbano “dominarle” per avere successo nelle relazioni.

La ricerca sugli MRA italiani evidenzia una solida presenza online di questi gruppi, sostenendo una narrazione di “oppressione maschile” che spesso degenera in misoginia. Due le tendenze predominanti all’interno della rete: la prima riguarda le pagine dedicate ad argomenti come la violenza contro gli uomini e i diritti dei padri e dei figli, che si rivolgono principalmente a coloro che hanno subito una separazione e un divorzio; la seconda comprende piattaforme antisessiste che evidenziano le sfide della mascolinità, attraendo principalmente uomini molto giovani che si percepiscono depauperati della loro mascolinità poiché depotenziati dai recenti cambiamenti nelle dinamiche di genere.

Basi teoriche della manosfera

La violenza è fondamentalmente radicata nel linguaggio e nelle immagini di questa comunità virtuale, costituendo un elemento centrale dei nuovi modelli di mascolinità che questo gruppo della manosfera stabilisce e sostiene.

I pilastri teorici su cui si basano gli Incel nei forum italiani sostengono la teoria della pillola rossa e LMS (look, money, status) cercano di integrare spiegazioni socio-economiche e biologiche per le relazioni sessuali, mantenendo al contempo una rigida interpretazione del genere radicata in presunte inclinazioni naturali: teorie che generano narrazioni misogine, attribuendo l’insoddisfazione degli uomini alle donne.

Ciò genera tensioni all’interno della manosfera, poiché queste teorie stabiliscono gerarchie di mascolinità e provocano interrogativi.

Nel contesto italiano a livello accademico troviamo una maggiore concentrazione sui gruppi Incel e MRA, trascurando i MGTOW ed i PUA che meriterebbero una analisi approfondita per delineare e comprendere sotto ogni sfaccettatura il fenomeno della manosfera. Un aspetto interessante esplorato in un altro recente studio (Rothermel, A.K., 2023) riguarda una strategia discorsiva che viene utilizzata dalla manosfera: “La misoginia evidence-based”.

Misoginia evidence based

Per misoginia basata sull’evidenza i membri della manosfera fanno riferimento a prove ossia alla conoscenza sotto forma di statistiche, studi, notizie e cultura pop e imitano i metodi di presentazione della conoscenza comunemente accettati per supportare le loro visioni essenzializzanti e polarizzanti sulle relazioni di genere nella società. La misoginia basata sull’evidenza è un aspetto fondamentale per la mobilitazione legata alla manosfera, poiché fornisce un falso senso di autorità e forgia un’identità collettiva, presentata come una presunta “alternativa” alle conoscenze di genere mainstream. Grazie alla sua funzione fondamentale di giustificare e confermare i sentimenti misogini degli utenti funge da connettore tra la manosfera e i discorsi sia conservatori mainstream che di estrema destra e cospirazionisti.

Sebbene gran parte di ciò che la manosfera definisce “prove” sia distorto o completamente inventato sono fondate su un utilizzo che orienta verso un’argomentazione altrimenti logica o per mascherare un’argomentazione illogica attraverso riferimenti a tropi, dati numerici e fonti autorevoli con cui è facile identificarsi. Un tema comune, ad esempio, è quello di omettere come altri gruppi siano influenzati da dinamiche simili e presentare invece gli uomini come il gruppo più svantaggiato in questioni come la mancanza di una casa o la salute mentale.

Un’altra distorsione deriva dalla creazione di false equivalenze, ad esempio tra l’effetto della circoncisione sulle donne rispetto agli uomini o dall’equiparazione delle vittime di stupro alle vittime di false accuse di stupro. Attraverso queste dinamiche, la misoginia basata sull’evidenza scientifica costruisce e sostiene una logica a somma zero su cui si fonda l’identità collettiva degli utenti della manosfera. In questa logica, gli uomini vengono presentati come le vittime ultime dell’attuale clima sociale, mentre altri gruppi (in particolare le donne) sono considerati vincitori inequivocabili delle attuali relazioni di genere, che alimentano dinamiche di genere discriminatorie. Questa narrazione di vittimizzazione è stata identificata come un aspetto comune nei discorsi di destra, utilizzata per giustificare l’odio contro determinati gruppi sociali. La presentazione della conoscenza di genere “alternativa” così creata in contrapposizione alla conoscenza “mainstream” nella società rafforza l’identità collettiva di vittime e crea ulteriore legittimità per la svolta verso spazi alternativi di creazione di conoscenza di genere nella manosfera.

Bibliografia

  • Ignazzi, E., Maretti, M., & Fontanella, L. (2025). The Italian Manosphere: Composition, Structure, and Functions of a Digital Network. Social Inclusion, 13, Article 9341. https://doi.org/10.17645/si.9341
  • Rothermel, A.-K. (2023). The role of evidence-based misogyny in antifeminist online communities of the ‘manosphere’. Big Data & Society, 10(1). https://doi.org/10.1177/20539517221145671 (Original work published 2023)

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