La sfida reale, e dirimente, che vogliamo intraprendere è rendere l’open government schema di approccio dell’amministrazione, lente sulla base della quale si modula il metodo di governo, il rapporto con gli stakeholder, il coinvolgimento della popolazione. E quindi non elemento accessorio, settore di azione, ma modello che definisce la struttura stessa dell’identità dell’amministrazione.
Non a caso due degli obiettivi strategici individuati per l’Agenda Digitale si focalizzano sulla creazione delle condizioni per la partecipazione:
- garantire trasparenza e accessibilità alle informazioni sulle attività dell’amministrazione, in modo da garantire al cittadino la possibilità di conoscere, controllare e valutare l’operato della giunta e della macchina comunale, perché si ritiene che questo sia alla base del patto sociale e precondizione per la partecipazione e la collaborazione attiva della cittadinanza;
- creare le condizioni per la crescita sociale, attraverso lo sviluppo di competenze digitali e di diffusione di cultura digitale fra i cittadini e le organizzazioni, in modo da permettere partecipazione attiva e informata alle attività di Roma Capitale, oltre che generare un’accresciuta domanda capace a sua volta di stimolare offerta innovativa e qualificata, in un circolo
Perché è questo che rende possibile mettere a sistema la partecipazione.
Per raggiungere questo obiettivo occorre agire sulle regole, sugli strumenti e sulle competenze. E come amministrazione stiamo cercando di procedere in modo organico su questi fronti.
Regole
Le modifiche alla definizione degli istituti di partecipazione che sono in discussione nell’Assemblea capitolina sono finalizzate al loro ampliamento e anche alla sperimentazione di nuove forme di partecipazione democratica.
Gli istituti di partecipazione e di iniziativa popolare devono permettere la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali mediante un’implementazione concreta degli strumenti di democrazia partecipata e diretta, come ad esempio le petizioni popolari elettroniche, che sono già realtà in alcuni Paesi europei.
Non sono principi nuovi. Già nel 2005 il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) all’art. 9 prevedeva un intervento specifico per favorire da parte delle amministrazioni pubbliche la partecipazione democratica elettronica: “Le PA favoriscono ogni forma di uso delle nuove tecnologie per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini, anche residenti all’estero, al processo democratico e per facilitare l’esercizio dei diritti politici e civili sia individuali che collettivi”.
Ed è importante che la ricchezza delle esperienze e dei contributi dei cittadini diventi patrimonio comune nelle decisioni strategiche dell’amministrazione.
Strumenti
Il digitale può e deve garantire l’effettività degli istituti e degli strumenti di democrazia diretta volti all’attivazione dei processi partecipativi. In quest’ottica, la ristrutturazione del portale dell’Amministrazione Capitolina su cui siamo al lavoro prevederà un’area dedicata alla partecipazione con l’obiettivo di favorire un maggiore coinvolgimento dei cittadini sia nel processo democratico che nelle decisioni relative alla trasformazione e all’innovazione del territorio.
Nell’area “Partecipa” sarà possibile collaborare alle iniziative di partecipazione avviate dall’amministrazione, come le consultazioni o i percorsi partecipativi sui temi di rigenerazione urbana, o anche proporre o aderire alle iniziative di altri cittadini, come petizioni o referendum, ma anche proporre un’idea, un cambiamento per migliorare la vita dei romani. “Partecipa” sarà anche utile successivamente come luogo di condivisione delle buone pratiche e wiki collaborativo per la cittadinanza attiva, dando visibilità alle sperimentazioni in atto nei Municipi.
Competenze
Bisogna però creare le condizioni per la partecipazione anche favorendo il coinvolgimento della popolazione romana. Questo può avvenire attraverso un piano di comunicazione sui diritti e le opportunità della partecipazione e la messa a regime di un programma di alfabetizzazione alla partecipazione e di sviluppo della cultura digitale.
Si inserisce in questa strategia l’iniziativa dei “Punti Roma Facile”, luoghi di facilitazione digitale per supportare all’utilizzo consapevole della rete e dei servizi digitali pubblici, oltre che di sviluppo della cultura digitale. Stiamo aprendo i Punti Roma Facile in ciascun territorio municipale, nelle biblioteche e nei centri anziani, negli uffici di relazione con il pubblico, con una diffusione capillare e sempre declinata secondo le caratteristiche dello specifico quartiere.
Primi passi
Abbiamo già avviato delle iniziative di partecipazione. La stessa Agenda Digitale di Roma Capitale è il risultato di un processo partecipativo condotto sia con riunioni in presenza sia online (inclusa la consultazione sul terzo piano nazionale dell’Open Government), coinvolgendo numerosi cittadini e associazioni sul territorio. È anche attualmente attiva una consultazione per la declinazione in ottica di genere dell’Agenda Digitale.
Un altro esempio è la consultazione sulla scelta del tema su cui concorrere per il Bando Urban Innovative Action, che ha visto 8mila votanti in pochi giorni.
Parte integrante della definizione dei nostri piani di attività sarà sempre il coinvolgimento di tutti gli attori, a partire dalla rilevazione dei bisogni e dalla definizione degli obiettivi fino alla valutazione della qualità dei risultati.
Questo significa pensare alla partecipazione come connotato di governo e come metodo.