Tutti i servizi on line per il cittadino di Roma Capitale accessibili tramite SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale: era uno degli impegni che abbiamo indicato nelle linee programmatiche, ed è stato uno dei primi nuovi progetti che abbiamo lanciato subito dopo l’insediamento della giunta. Roma è, così, la prima grande città ad aderire a SPID, con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2017. Un risultato importante (dopo circa 4 mesi dall’avvio del progetto, 66 servizi disponibili), possibile anche grazie alla collaborazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale.
Questa non è un’iniziativa puntuale e isolata, ma fa parte del quadro strategico sulla PA digitale che abbiamo descritto nelle linee programmatiche e che oggi trova un maggiore dettaglio nell’Agenda Digitale di Roma Capitale, ormai pronta per l’iter di approvazione consiliare.
È una strategia che ha come obiettivo quello di mettere al centro il cittadino e le sue esigenze, massimizzando le opportunità offerte dal digitale.
Per questa ragione stiamo agendo su tre principali versanti:
a) la semplificazione del rapporto con la Pubblica Amministrazione, verso la casa digitale del cittadino, di cui l’adesione a SPID rappresenta uno degli elementi chiave, e che si compone di altri progetti importanti come il rifacimento del portale istituzionale, lo sportello unico dell’anagrafe tributaria, il nodo PagoPa, tutti tasselli che si integrano per offrire al cittadino, alle imprese, ai turisti, “un’esperienza utente moderna, coerente e semplice”, secondo la strategia digitale nazionale;
b) lo sviluppo delle competenze digitali della popolazione, attraverso una rete capillare di supporto, accompagnamento, facilitazione, che sia al tempo stesso luogo di confronto, di approfondimento e di sperimentazione dei temi della cultura digitale. I Punti Roma Facile, di cui è partita la sperimentazione lo scorso 30 novembre dall’Assessorato, sono il perno di questa strategia, il cui sviluppo richiede la collaborazione e la partecipazione di tutti, in particolar modo di coloro che sul territorio già stanno svolgendo esperienze significative su quest’ambito;
c) la razionalizzazione e la reingegnerizzazione dei processi amministrativi, per poter utilizzare al meglio le tecnologie digitali, attraverso un lavoro collaborativo che veda protagonisti gli innovatori presenti nell’amministrazione, e che punti anche qui allo sviluppo delle competenze digitali interne, per la condivisione profonda degli obiettivi della trasformazione digitale che vogliamo attuare.
Sappiamo che gli obiettivi che ci siamo dati sono ambiziosi, soprattutto in una realtà complessa come Roma. Per questa ragione abbiamo scelto di attuare un metodo in grado di coniugare programmazione, monitoraggio e controllo degli obiettivi, processo reale di partecipazione e collaborazione, risultati concreti e incrementali. Così Roma può diventare capofila delle iniziative di innovazione, laboratorio nazionale.