È sbagliato giudicare l’Agenda digitale solo con il metro delle infrastrutture. Bisogna anche badare a quello immateriale. Alle teste delle persone, insomma. Quando uscirà il decreto molti andranno a vedere solo quanti soldi ci sono per la banda larga, ma io dico: serve anche la “testa larga”. Cioè le competenze digitali. E quindi lavorare sulla formazione, nelle scuole.
E non basta inondare le classi di gadget: ancora una volta, bisogna rivalutare l’importanza dell’immateriale. Serve lavorare sui contenuti digitali e partire subito, anche con piccoli passi parziali. A volta inoltre sottovalutiamo cose che sembrano piccole ma che hanno il valore di un salto quantico. Una delle cose più importanti fatte dal ministro Francesco Profumo è passata inosservata: il plico telematico, cioè la mail che ha inviato il ministero con le istruzioni per gli esami. Già questo significa rivoluzionare sistemi che funzionavano con la carta da cinquant’anni. Ecco, quello di cui abbiamo bisogno è fare tanti salti quantici. Nella testa delle persone, dei formatori, degli studenti.
(Carlo Maria Medaglia è docente della Sapienza e partecipa alla Cabina di Regia per l’Agenda)