Il dottor Annthok Mabiis ha annullato tutte, o quasi, le memorie connesse della galassia per mezzo del Grande Ictus Mnemonico. “Per salvare uomini e umanidi dalla noia assoluta” perché le memorie connesse fanno conoscere, fin dalla nascita, la vita futura di ciascuno in ogni particolare. La Memory Squad 11, protagonista di questa serie, è incaricata di rintracciare le pochissime memorie connesse che riescono ancora a funzionare. Non è ancora chiaro se poi devono distruggerle o, al contrario, utilizzarle per ricostruire tutte quelle che sono state annientate, se devono cioè completare il lavoro del dottor Mabiis o, al contrario, riportare la galassia a “come era prima”. Un’altra nuova missione della Memory Squad 11 è di catturare il dottor Mabiis, almeno per discutere con lui il futuro della galassia. L’agente Xina Shaiira, sulle sue tracce, scompare (puntate 64, 65, 66, 67). Li troviamo nella savana. Xina, alcune signore e molte farfalle. Colorate. Parlano delle intenzioni del dottor Mabiis. Della sua voglia di far tornare la galassia indietro di almeno un secolo. Bloccando altre memorie connesse. Il dottor Mabiis abita dentro un immenso baobab. Dentro si discute della vita. Le farfalle portano la discussione fuori. Nella savana. Per parlare degli uomini che da sempre vogliono diventare dio.
– Farfalla Bianca: “Come un dio creatore siete arrivati a dar vita alle creature… create gli animali… dite pure che io sono stata creata da voi, mi chiamate animalide! – Io sono una farfalla per i fatti miei! E create le piante… e i minerali, e i fiumi e le montagne e i laghi, e poi l’uomo… e la donna… voi piccoli uomini vi sentite i signori del creato… finalmente vi sentite dio!”
Le alucce frattavano. Scanzonavano. Rintuzzavano. Blablacavano. Intrusavano. Sganazzavano. Sbertucciavano. Sofistavano. Permalosavano. Esaltavano. Narravano.
– Farfalla Gialla: “I piccoli uomini volevano diventare dio, da sempre…”
– L’agente Xina Shaiira: “Splendido! Ora abbiamo anche le farfalle filosofe… psicologhe… antropologhe… non mi ingannate farfalline, siete le memorie del dottor Mabiis, siete semplicemente ciò che resta delle sue pazzie!”
– Farfalla Verde: “E tu invece vuoi perfino superarlo questo benedetto dio inventato dagli uomini, dai piccoli uomini… vuoi abbatterlo… distruggerlo… distruggere la loro, la vostra! unica vera creatura… uccidere il padre che è il vostro unico figlio… tu hai bisogno di un altro dio, questo dottor Mabiis… ognuno col suo dio… montagne di cadaveri… montagne…”
– Farfalla Blu: “Ma perché poi, ma perché?”
– La comandante Akila Khaspros: “Anch’io sento il dottor Mabiis dentro queste parole… si sta divertendo con noi agenti! È il suo modo di fuggire… di sfuggire alla realtà… un genio del fumo! Del funambolismo…”
– L’agente Sama Hargo: “Ci ha salvato dal futuro, è vero, ma è perché lo vuole tenere tutto per sé…”
Rimpallano. Le farfalle colorate. Le ali si estendono. Nel buio del cielo. Si uniscono ad arco. In arcobaleno.
Le ali giganti sono memorie della galassia. Si piegano. La avvolgono. La fasciano stretta.
Gli agenti guardano gli archi. Colorati del cielo. Di un’alba unica. D’ogni colore. D’ogni memoria. La memoria disegna sempre tutte le cose. Le colora. Le piega. Le avvolge. Tutti gli altri. Li colora. Li piega. Li avvolge. Non li vede più. Li stravede.
Le farfalle coloravano.
Gli agenti affogavano.
Affogati nei colori delle memorie.
Nella melma della memoria.
Nella melma.
(98-continua)