La fine del 2021 sarà ricordata tra l’altro per l’avvento e la rapida diffusione di un nuovo concetto, un nuovo paradigma digitale: il metaverso. Dopo anni in cui cloud computing, virtual reality, intelligenza artificiale hanno fatto da padroni per interesse mediatico e attenzione da parte delle organizzazioni, ora si fa strada una nuova tendenza volta a innovare le modalità attraverso le quali persone e aziende lavoreranno, comunicheranno e si divertiranno.
E proprio l’utilizzo di AI sarà rilevante attraverso la creazione di “utenti digitali” che collaboreranno e interagiranno con esseri umani. Possiamo aspettarci che questi individui virtuali giocheranno con noi o lavoreranno anche insieme a noi.
Le tecnologie per la creazione di metaversi
Da un punto di vista tecnologico, sono diverse le tecnologie che oggi contribuiscono alla creazione di metaversi, tra queste la realtà virtuale, quella mista, intelligenza artificiale, blockchain e infine l’infrastruttura internet e i processori per device.
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In particolare, l’intelligenza artificiale che può creare degli utenti dall’aspetto realistico che nel metaverso possano interagire con altri. Oltre alla versione virtuale nel metaverso, nuove figure gestite dall’intelligenza artificiale potranno animare nuovi mondi e interazioni.
La società Meta Human creator promette già ora di creare persone digitali in maniera semplice e realistica. Inoltre, l’AI può creare all’interno del metaverso ambienti completi – paesaggi, edifici, infrastrutture – dove operare nel metaverso. Già oggi alcune tecnologie di AI sono utilizzate in ambito gaming su questo fronte e giochi già citati come Minecraft e Fornite si appoggiano a soluzioni di AI per poter creare mondi paralleli, in questo caso a fine educativo e di intrattenimento. Per il metaverso, come in altri ambiti, l’intelligenza artificiale permette di automatizzare i processi di sviluppo del software, riducendo i tempi di creazione di nuove applicazioni e soluzioni nel metaverso. Il link tra AI e tecnologie di Blockchain permetterà inoltre creare e controllare e proteggere le transazioni nel metaverso.
Ci sono grandi potenzialità rispetto alla produttività o all’intrattenimento offerti dagli scenari del metaverso, ma ci sono anche tante domande che si affacciano da un punto di vista etico. Gli esperti, infatti, si stanno già ponendo domande su quali saranno le nuove regole per questi mondi e individui digitali.
Il mercato del metaverso
Se già dall’autunno, abbiamo iniziato a familiarizzare con i primi concetti del metaverso, è stato Mark Zuckerberg con il cambio di brand da Facebook a Meta ad allargare sempre di più questa nuova tecnologia al grande pubblico. Negli ultimi sei mesi l’interesse verso questo argomento è cresciuto del 24% con un vero e proprio boom (+64%) nelle settimane in cui il popolare social cambiava nome e indirizzava il futuro verso il metaverso.
Ma cos’è il metaverso? Ci sono molte definizioni anche a seconda dell’interpretazione data da vari player tecnologici. In estrema sintesi: è una visione composta da molti mondi 3D in cui tutto accade in tempo reale. I mondi e le persone possono interagire tra loro e dati, identità, pagamenti e risorse digitali possono essere trasferiti tra di loro creando uno “spazio” parallelo. Il metaverso può anche interagire con il mondo reale attraverso, per esempio, occhiali digitali o sensori che potranno creare un ponte tra i due mondi.
Secondo Bloomberg Intelligence, il mercato del metaverso dovrebbe raggiungere gli 800 miliardi di dollari entro il 2024, ma sono stime che alcuni player impegnati su questo fronte vedono paradossalmente senza limiti. Va anche considerato non solo il valore delle tecnologie per sviluppare scenari di metaverso, ma va calcolato il valore delle future transizioni in questi mondi paralleli: alcune previsioni parlano già di un potenziale mercato di 1 trilione di dollari secondo un recente report rilasciato dall’azienda di investimenti crypto Grayscale. Il CEO di Nvidia ha dichiarato recentemente che “l’economia del mondo virtuale sarà molto, molto più grande dell’economia del mondo fisico. Si avranno più auto costruite e progettate in mondi virtuali, più edifici, più strade, più case – più cappelli, più borse, più giacche”.
Gli ambiti di applicazione
Gli ambiti di applicazione del Metaverso sono per ora infiniti, ma ci sono alcuni scenari che stanno velocemente prendendo piede. Sicuramente il mondo del gaming e dell’intrattenimento dove alcuni giochi sono già considerati esempi di metaverso: da Minecraft a Fortnite così come in Roblox è possibile creare dei mondi virtuali dove giocare e imparare.
Sul fronte educativo, iniziano già le sperimentazioni e in Italia, l’azienda tech Hevolus ha avviato una presso l’Università Federico II di Napoli la sperimentazione della Hybrid Learning Spaces, vere e proprie aule virtuali immersive che consentono di introdurre un nuovo modello educativo fruibile sia da remoto che in presenza, attraverso lezioni e supporto ai laboratori olografici.
Anche ambiti come quello turistico, fortemente impattato dalla pandemia, potrà trovare un alleato nel metaverso. BuzzAR una startup di Singapore sta portando con soluzioni di Augmented Reality e AI nuove soluzioni di ospitalità che punta a meccanismi di gamification e scenari 3D di far esplorare con degli avatar alcuni luoghi turistici.
Anche il mondo immobiliare è uno dei settori dove il metaverso e AI potrebbero avere un nuovo utilizzo. È di qualche giorno fa la notizia di una vendita di un gruppo di immobili virtuali nel mondo online Decentraland per un valore di 2.4 milioni di dollari in criptovaluta. Decentraland è un ambiente online, un metaverso, dove gli acquirenti possono comprare terreni, visitare edifici, passeggiare e incontrare persone come avatar.
In questo nuovo mondo, tutti i grandi player IT sono impegnati oggi a diversi stadi sul metaverso. A partire da Facebook, passando per Microsoft, Google, Amazon, Apple ma anche Epic Games e Nvidia attive da tempo su alcuni scenari del metaverso.
Chi potrà controllare il metaverso
Oltre all’allarmismo degli esperti di etica e AI anche le istituzioni si muovono su questo fronte: dagli Stati Uniti che propongono una carta dei diritti dell’IA per proteggere le persone da potenziali abusi da parte di tecnologie di intelligenza artificiale. Anche l’Unione Europea, la Cina e la Russia si stanno muovendo in questa direzione e l’avvento del metaverso aggiunge un senso di urgenza nella definizione di un nuovo set di regole che protegga persone e aziende.
Le carte dei diritti e dichiarazioni di intenti su questo fronte sono sicuramente un passo importante per stabilire le priorità ma è anche importante che queste trovino anche un’applicazione normativa concreta, dando a chi sviluppa o svilupperà soluzioni di AI anche nel metaverso un quadro di leggi da rispettare. Gli Stati Uniti hanno iniziato a regolamentare l’utilizzo dell’AI, in particolare bloccando l’utilizzo di algoritmi che non hanno un funzionamento chiaro nelle decisioni che riguardano i consumatori.
Conclusioni
Siamo solo agli albori del metaverso, ma dalla convergenza e maturità tecnologica di soluzioni che supportano questi nuovi scenari, possiamo aspettarci nei prossimi mesi e anni una rapida accelerazione di mondi innovativi che speriamo possano contribuire a rendere il mondo reale un luogo più inclusivo e sostenibile, creando ancora più coesione tra gli individui. Ma forse questo è uno scenario reale o da metaverso?