In un’epoca di profonda trasformazione dei contesti socioeconomici, stiamo tutti vivendo un cambiamento che, inevitabilmente, tocca anche il lavoro e la cultura aziendale delle organizzazioni. La rapida crescita del comparto dell’innovazione tecnologica ha portato a una competizione sempre più forte tra le aziende e a una clientela sempre più esigente. Le imprese, dalle multinazionali alle PMI, si sono trovate quindi a dover rispondere alle nuove sfide del mercato, introducendo all’interno delle proprie strutture approcci innovativi che potessero stare al passo con l’evoluzione del contesto attuale e il processo di digitalizzazione in atto.
Formazione leva per lo sviluppo: come l’e-learning favorisce le competenze in azienda
La formazione per cambiare la cultura aziendale
Modificare la cultura aziendale richiede tempo e impegno: il cambiamento non funziona, se non si è pronti. Perché? Una delle maggiori difficoltà a cui oggigiorno il management deve rispondere risiede nella necessità di ridisegnare schemi e regole delle dinamiche interne all’azienda: si tratta di intervenire non solo sull’operatività del business, quanto sugli stessi valori aziendali. Se quest’ultimi non sono condivisi da tutta l’organizzazione, difficilmente il cambiamento investirà radicalmente tutti i suoi comparti rischiando di limitare la portata dei benefici di simili scelte.
Da questo punto di vista l’innovazione tecnologica ha permesso di avere un reale impatto sulle persone, aumentandone anche il coinvolgimento fisico e non solo digitale, rafforzando i rapporti tra le risorse e il senso di appartenenza all’azienda. Oggi, infatti, si parla di connecting people care ovvero il “prendersi cura delle persone” attraverso l’uso delle tecnologie e, più in generale, del digitale. Si tratta di quell’insieme di pratiche HR che utilizzano i dati raccolti attraverso le tecnologie digitali per rispondere alle esigenze specifiche di ogni persona, migliorandone l’autonomia e il coinvolgimento nei processi aziendali, permettendo così a tutta l’organizzazione di essere costantemente informata e connessa. Applicando tale approccio alla formazione aziendale, attraverso il digitale è possibile acquisire informazioni sulle persone, studiarne i bisogni e, di conseguenza, offrire alle risorse le migliori soluzioni possibili per guidarli anche attraverso le diverse fasi del loro percorso professionale. Knowledge sharing, empowerment, engagement: concetti che rappresentano le chiavi del successo per un cambiamento culturale capace di coinvolgere tutte le persone presenti all’interno dell’azienda.
Alle origini del micro-learning
Perché il ruolo della formazione aziendale è centrale in questa trasformazione culturale? Facendo un passo indietro ai primi del 900, troviamo la “teoria della curva dell’oblio” di Herman Ebbinghaus, filosofo e psicologo tedesco, che ha dimostrato come siamo inclini a dimenticare fino all’80% delle informazioni apprese dopo un periodo di 30 giorni; al contrario, tendiamo a ricordare più a lungo informazioni apprese “a piccole dosi”. Possiamo definirlo come l’antesignano dello stesso concetto che oggi viene definito “micro-learning” o bite-sized learning, ossia apprendimento in pillole e che indica una metodologia che si basa sullo sviluppo di contenuti educativi ed informativi brevi.
Oggi il micro-learning è considerato un metodo molto efficace per supportare la formazione del personale, perché permette alle aziende di sviluppare percorsi formativi brevi e personalizzati per aiutare i propri dipendenti a sviluppare nuove competenze e conoscenze di qualsiasi tipo e in qualsiasi ambito, migliorandone le performance sul posto di lavoro e consolidando il senso di appartenenza all’azienda. Secondo la definizione data da Lauren Freeman, filosofa e professoressa dell’Università di Louisville, in uno studio del 2016, il microlearning “consente al discente di accedere all’informazione di cui ha bisogno quando ne ha bisogno e nel modo in cui preferisce”. Ed è proprio questo il suo punto di forza: l’approccio seriale al contenuto, suddiviso in piccoli momenti di apprendimento della durata di massimo 5 minuti, permette di procedere sulla base di piccoli obiettivi quotidiani in modo regolare, contribuendo così a restituire una sensazione di avanzamento e di soddisfazione derivante dalla percezione di un effettivo miglioramento delle proprie conoscenze.
Cambiare il paradigma della formazione
Cambiare il paradigma della formazione oggi non è più solo una necessità interna del settore HR. La formazione, infatti, è uno strumento che, se usato in modo consapevole grazie al digitale e alla tecnologia, permette di connettere le persone e accrescerne l’engagement, consolidando il cambiamento e contribuendo alla diffusione di una nuova cultura aziendale, condivisa da tutta l’organizzazione a tutti i livelli. Non in tutte le aziende, però, si è ancora compresa appieno questa esigenza di cambiamento o l’efficacia di simili approcci innovativi all’interno del contesto lavorativo, sottovalutando così l’importante tema della gestione dei talenti e della conseguente talent attraction in fase di selezione. Se mancano degli strumenti di apprendimento realmente funzionali ed efficaci, inseriti all’interno di una cultura aziendale che pone concretamente tra le sue priorità e i suoi valori anche la formazione, nessuna figura sarà attivamente focalizzata sulla crescita e sul coinvolgimento dei dipendenti, in particolare i cosiddetti deskless workers, ovvero i lavoratori senza postazione fissa che ad oggi rappresentano circa l’80% della forza lavoro mondiale.
Conclusioni
Offrendo opportunità simili, invece, strutturando percorsi di apprendimento personalizzati e tarati sui bisogni e sulle richieste dei singoli dipendenti, l’azienda dimostra di attribuire un’importanza significativa alla formazione e allo sviluppo delle skills delle proprie risorse. La chiave, quindi, per una formazione aziendale capace di essere efficace e strutturalmente accessibile a tutti i dipendenti, passa da un processo di digitalizzazione e di trasformazione culturale già in atto e che sta trovando nelle piattaforme e nelle app di micro learning quello strumento utile per garantire una maggior inclusività, capace di portare valore aggiunto all’interno dell’organizzazione.