Recentemente, tra i nuovi business e prodotti, Amazon ha fatto di nuovo parlare di sé, lanciando un robopet con assistente vocale Alexa, Astro, portando alla ribalta nuove e antiche problematiche relative alla privacy e facendo uscire un videogame MMO, New World, che in poco è diventato top seller su Steam.
Vediamo di seguito cos’è questo ennesimo fenomeno globale firmato Amazon e quali sono i pro e i contro del successo di questo Gioco di Ruolo Multiplayer per pc.
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Successo: pro ma anche contro
L’enorme successo registrato dall’Open World era disatteso anche da Amazon. Infatti, il numero di server attivi si è dimostrato esiguo rispetto al pubblico che di fatto voleva e vuole entrare in-game. Ciò ha finito per causare code infinite e comprensibile rabbia. Insomma, gli utenti lamentano ore e ore di attese per essere ammessi, lag, disconnessioni e nuovamente code. Tutto per entrare in un nuovo mondo, bello, eh, ma tutt’altro che economico.
Gli utenti o accedono al mattino presto o lasciano caricare il gioco mentre si dedicano ad altro, nell’attesa di giocare un paio di ore. Nel frattempo, chi ha maggiore tempo libero accumula punti “farmando”.
Nei giochi di ruolo MMO si definisce farming quella pratica (di poco valore “atletico”) per la quale l’avatar sta fermo in un’area ripetendo all’ossesso le stesse sequenze di gioco, come ad esempio raccogliere materiali o uccidere lo stesso animale. Questo consente di ottenere risorse e di accumulare punti esperienze. L’alternativa a chi non ha tempo di eseguire il proprio disturbo ossessivo compulsivo, oltre all’uso di bot (banditi, in realtà, da tutti i giochi online per cui il rischio a impiegarli sarebbe l’esclusione del proprio personaggio) è quella di pagare per raggiungere il livello degli altri. Il farming, bisogna dirlo, su New World non è noioso, perché le pratiche da ripetere sono in sé sufficientemente varie da mantenere alta l’atmosfera, ma lo diventa dal momento in cui dopo aver speso 40 euro e 50 per la versione deluxe un giocare non più adolescente può di fatto stare poche ore nel gioco, progredendo con una lentezza sconfortante.
Al di là di questo inconveniente, il gioco è apprezzato praticamente all’unanimità. Sia l’ambiente, sia la customizzazione, sia il combattimento, sia i nemici sono tutte caratteristiche che appena amplieranno la capienza dei server (e per Amazon non sarà un problema) fanno sì che il videogame valga i soldi con cui viene venduto: non si tratta di un canone, tra l’altro, ma di un unico pagamento.
La storia alla base di questo gioco di ruolo multiplayer
Partendo da quella dello sviluppo, sappiamo esserci stati non pochi problemi. L’head che si occupa del reparto giochi è un certo Mike Frazzini. Questo si distinse in altre attività manageriali relative ai libri, così Bezos lo assoldò per occuparsi di videogame: perché per l’azienda statunitense uno storytelling vale l’altro? Il fine è capire cosa emoziona le persone e poi il mezzo diventa automaticamente quel messaggio.
I soldi investiti da Amazon nei videogiochi, dopo molte imprese fallimentari, sono infine culminati nell’acquisto di Twitch e nella decisione di assoldare alcuni dei nomi più importanti dell’industria videoludica per creare un Open World online. L’idea di Frazzini era quella di utilizzare un proprio game engine senza basarsi sugli standard impiegati dalle altre case di sviluppo. Ecco, dunque, che nacque New World (certo, dopo aver abbandonato altri titoli precedenti).
La prima versione del gioco fu subito accusata di razzismo nei confronti dei nativi americani. Inizialmente Amazon respinse le critiche, ma dopo aver assunto un esperto di diritti e rappresentazioni tribali, si assunse la responsabilità di aver effettivamente creato un mondo sulla colonizzazione americana, carico di stereotipi negativi contro la minoranza indigena. Ecco perché il gioco è in ritardo di un anno con l’uscita annunciata per l’anno scorso.
L’ambientazione di questo gioco di ruolo è l’isola leggendaria Aeternum, mentre noi impersoniamo un naufrago appena sopravvissuto a una tempesta. Completamente sguarniti da qualunque abilità, competenza, maestria con le armi, dobbiamo guadagnare XP da investire nella forza, nell’intelligenza, nella costituzione, nella destrezza, nel focus, cioè il recupero. Le competenze sono relative al crafting. C’è la raccolta di risorse di vario tipo, la lavorazione dei materiali e la creazione di armi, monili, cibo e arte di magia arcana. Tutto serve per sopravvivere e progredire, forgiando un destino sull’isola carico di avventure e gioco di squadra, reso possibile da chat testuali e vocali e da altre app interlacciabili come Discord. Il combattimento è in tempo reale, fluido e veloce (non è Final Fantasy). Nel progredire si perfeziona il proprio stile, permettendo di costruire ciascuno una propria build e strategie preferite che ci rendono membri insostituibili nelle missioni.
Avventurasi fuori dalle acque che circondano la terra è impossibile. La Corruzione distrugge le navi che cercano di spingersi oltre questa misteriosa bolla magica. Sull’isola il tempo individuale procede random, solo alcuni invecchiano o muoiono e alcuni ritornano da Corrotti – di base si è immortali. Il processo è regolato da una strana sostanza chiamata Azoth.
Oltre a strane creature magiche, come gli Antichi, i Corrotti e i Perduti, sull’isola c’è una guerra costante che fa di New World anche un PvP, cioè un Player versus Player.
Tre sono le fazioni che si combattono per controllare il territorio: i Predoni, i Sindacati e i Confratelli. Ognuna ha una motivazione differente. I primi ambiscono a creare una società libera dove i più forti possano vivere nel benessere. Utilitarismo. I Sindacati sono un gruppo esoterico che mira a costruire una società di illuminati. I Confratelli puntano, invece, a epurare la popolazione da chi, considerato eretico, non crede nell’ortodossia, nella luce e nel medesimo ideale di giustizia e lealtà che li guida nella lotta.
Schierarsi consente al singolo giocatore di inquadrare la propria identità e quella altrui in schemi di semplice lettura. Questo consente di velocizzare l’adattamento al mondo virtuale, adattando frame generali, già parte del nostro DNA politico, letterario e sociale.
L’universo Amazon
La parola d’ordine di Amazon è sempre stata quella di reinvestire il surplus di nuovo nell’azienda, evitando di accumulare inutilmente denaro per ingigantire, piuttosto, le fonti del business. Un diktat, questo, da logica del guadagno calvinista. È così che da sito e-commerce di libri, dischi, abbigliamento è diventata un’azienda indefinibile, fornitrice di servizi eterogenei quanto la vita degli esseri umani.
Amazon è un universo intero, si va dai servizi cloud, allo streaming musicale con Spotify, da Twitch ai film, fumetti e serie tv prodotte e distribuite direttamente da Amazon Prime Video. Amazon è concorrente sempre più temibile per Disney plus e Netflix. Anzi, siccome Amazon Prime è un abbonamento annuale che offre molti più vantaggi dell’iscrizione a Netflix, sembra una scelta sempre più spesso preferita, anche a seguito del già annunciato aumento del canone della N in rosso.
Siccome, poi, i videogame hanno conosciuto un boom durante la pandemia, ampliando il loro mercato, Amazon sta puntando a creare uno store di giochi in streaming, Luna, simile a Game Pass, in cui includere anche videogame prodotti dall’azienda stessa. Pure Netflix vorrebbe aggiungere al catalogo una sezione dedicata ai videogiochi, segno che stiamo per superare le antiche concezioni che relegavano il gaming a un intrattenimento per nerd e per bambini.
Esiste poi tutta la parte hardware prodotta dall’azienda, come Kindle, Alexa implementata nel dispositivo Echo. Abbiamo poi le missioni spaziali, in una competizione da nuova guerra fredda tra leader carismatici, Musk vs Bezos.
Conclusioni
L’obiettivo di Bezos è evidentemente quello di battere la concorrenza di ogni settore. Più che un Metaverso la Big Tech somiglia sempre più a un parente di Cthulhu, a metà strada tra lo Stato-Leviatano e lo Standard Oil-piovra. New World ha tutte le caratteristiche per mantenere alto l’hype nel tempo, grazie alla fanta-politica, al PvE misto a PvP, alla magia, all’avanzamento, alla socialità e alle caratteristiche tipiche da RPG, in un’atmosfera dalla grafica estremamente accattivante. Certo, se le campagne e le piccole città restano sovraffollate di utenti, rischia di perdersi il senso di respiro che un Nuovo Mondo dovrebbe garantire a ogni avventuriero che supera le sue Colonne d’Ercole.