L'approfondimento

NFT Art, dove ammirarla: piccolo tour virtuale delle mostre più digital

Dal DART alla Biennale di Venezia, ecco dove la NFT art viene rappresentata con installazioni che offrono ai visitatori esperienze di fruizione delle opere immersive, complete e innovative: un settore vivace, che sta vivendo un momento importante di diffusione

Pubblicato il 09 Mag 2022

Cupydo Art

Digital artist

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Per il mondo dell’arte il 2021 è stato l’anno della rivoluzione cripto ed NFT, tra mostre, acquisizioni e collaborazioni a poco a poco sono nati nel metaverso spazi dedicati, ma anche i musei tradizionali si sono avvicinati sempre di più all’universo cripto, facendo auspicare un 2022 ancor più promettente e rivoluzionario.

Musei, istituiti artistici, mostre e gallerie d’arte sparse per tutta italia e non solo, realtà diverse tra loro, con esperienze personali e personalizzate, tutte però con un unico comune denominatore: gli NFT. E intanto, a Milano è partita la prima mostra italiana all’interno di un museo internazionale dedicata interamente al mondo degli NFT e della cripto arte.

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L’impatto di DART 2121

Dart è il primo museo di arte dinamica al mondo, mentre Dart 2121 l’installazione ad oggi già alla sua seconda edizione. Questa mostra rappresenta l’ingresso della cripto arte nella storia dell’arte, per la prima volta dedicata agli artisti che creano e distribuiscono le loro opere utilizzando la blockchain e quelle più significative, sono appunto esposte all’interno di un museo di rilevanza internazionale, questa è una piccola rivoluzione, una delle tante alle quali la blockchain ci ha ormai abituato.

Il mercato della cripto arte attraverso gli NFT è un mercato in velocissima evoluzione. Potremmo dire in crescita esponenziale se pensiamo che soltanto due anni fa arrivava a un volume di circa 13 milioni di dollari mentre invece a metà del 2021 ha già superato i 2 miliardi di dollari, ci rendiamo conto di cosa stiamo parlando anche a livello di mercato, ma l’aspetto più significativo e più importante è quello che riguarda la libertà concessa agli artisti o meglio ai crypto artisti.

In primo luogo, perché utilizzando la blockchain, questo registro immutabile e condiviso, non c’è più bisogno di un ente terzo, la blockchain è un sistema permissionless. Gli artisti presenti al DART 2121 possono interagire coi loro collezionisti senza aver bisogno di un intermediario, senza che ci sia un altro “terminale” nel rapporto tra le due entità che vada a creare un valore di certificazione.

Opera esposta al Dart

La valorizzazione delle idee

La certificazione è intrinseca alla tecnologia stessa che viene utilizzata. Ma non c’è soltanto un aspetto importante “mercantile” ma ben si un grandissimo aspetto espressivo, con la cripto arte possiamo dire forse per la prima volta che le idee cominciano ad avere effettivamente un valore, di progetto, e anche un valore di comunità. Gli artisti che troverete in mostra al DART 2121 sono molto collegati tra di loro ed è solo tutti insieme che si è stati in grado di creare un ecosistema davvero molto importante.

Un interessante ecosistema che avrà un’esplosione incredibile quando proprio come sta avvenendo oggi la cripto arte viene accostata ai grandi maestri del passato ed allora è in quel momento che entra a tutti gli effetti nel mercato dell’arte tradizionale.

Il caso di Beeple

La data da cerchiare in rosso nel calendario dell’arte digitale è quella sicuramente dell’undici marzo 2021, quel giorno Mike Winkelmann al secolo Beeple, ha messo all’asta da Christie’s una sua opera per 69,3 milioni di dollari “Every days: the first 5000 days” in qualche modo legittima tutto ciò che è stato in precedenza e tutto ciò che sarà da quel giorno in poi. Nascono numerose piattaforme all’interno delle quali gli utenti possono cercare e comprare arte digitale ma anche rivenderle all’interno di un mercato secondario, dove gli artisti guadagno delle royalty per tutte le vendite che vengono effettuate.

Questa metodologia di compravendita è presente anche al DART, infatti tutte le opere esposte su schermi digitali sono accompagnate da codici QR che se scansionati riportano direttamente al marketplace di riferimento per l’acquisto dell’opera stessa.

Il boom dei cripto artisti

Grazie alla cripto arte nascono anche tantissimi artisti, qualcuno senza reale arte né parte qualcun altro invece riesce a utilizzare per davvero la blockchain e il token (NFT) come una tela all’interno della quale poter esprimere la propria arte, il proprio modo di comunicare, non ci sono dei paradigmi di comunicazione è tutto libero e quindi nascono le cose più belle che possono essere ammirate all’interno di questa mostra.

Il percorso per quanto breve a livello temporale diventa davvero intenso nella quantità, all’interno di DART 2121 si è cercato di riunire quella che è stata la breve storia dell’arte digitale cercando di andare a selezionare quelli che sono stati i pezzi più iconici per questo mondo ma anche gli artisti che in qualche modo lo hanno segnato lo stanno segnando e lo segneranno, affiancando a quelli che erano i “the OGs, the blue chips” anche artisti che sono nati appena dopo la vendita del del famoso pezzo di Beeple con quelli che sono arrivati fino alla scorsa estate, semplicemente con qualche mese di ritardo che all’interno del mondo della blockchain forse vengono visti come i nuovi o i ritardatari ma in realtà molti di loro hanno tanto da dire e sono davvero molto talentuosi.

NFT art, iniziative per l’Ucraina: il caso dei mille cuori di Cupydo a Milano

Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli

E se abbiamo concluso la visita virtuale al DART 2121 citando Beeple non possiamo far altro che riprenderlo e menzionarlo nella nostra prossima tappa, questa volta destinazione Torino, dove al Castello di Rivoli è stata organizzata una mostra completamente dedicata al celebre crypto artista. Dove per la prima volta in Italia verrà presentata la sua scultura più famosa. Beeple il crypto artista dietro la mania globale per gli NFT, ha fatto il suo debutto al Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli, il 24 aprile.

La sua Human one – una scultura videocinetica (tradizionale e digitale) con un’animazione dinamica di un simil-astronauta che cammina in un paesaggio in evoluzione – è comparsa infatti nella rassegna Espressioni con Frazioni, dedicata all’analisi dell’impatto delle nuove tecnologie sull’esperienza umana. La notizia, riportata dal Wall Street Journal, è stata interpretata dai più come un segno di una sua accettazione ufficiale del mondo dell’arte, anticipata dalla prima mostra tradizionale dell’artista a Londra circa un mese fa. l’opera di Beeple – acquistata per 29 milioni di dollari dal venture capitalist Ryan Zurrer lo scorso autunno e prestata per l’occasione – troverà posto nella Manica Lunga del Castello accanto a un importante lavoro di Francis Bacon.

La mostra si concentra sulle molteplici forme di espressività, espressione ed espressionismi che percorrono le storie dell’arte e delle società.

Il percorso ha attivato dialoghi inediti, enfatizzando i molteplici modi in cui gli artisti, in diverse aree temporali e geografiche, esprimono i propri stati emozionali e le proprie sensazioni fisiche e psichiche. La mostra comprende pittura, scultura, installazione, collage, video e performance, per giungere a progetti di arte digitale.

Palazzo Mareluna

Ma ancor prima del museo di arte contemporanea del castello di Rivoli, un altro museo ha dato vita alla prima mostra in Italia di arte digitale in dialogo con quella tradizionale. Palazzo Mareluna ha deciso di prendere parte a questo dialogo ospitando la prima mostra internazionale di Artisti NFT, intitolata “Global NFT Exhibition, when tradition meets the future”, inaugurata il 15 febbraio 2022 nella sede romana.

La mostra, organizzata da Global Art Exhibition in collaborazione con CulturaItalia ha visto le opere di 67 artisti, di cui 12 futuristi, entrare in conversazione con le opere della collezione permanente del museo – un dialogo, appunto, tra passato e futuro. Inoltre, durante la giornata di inaugurazione, è stato organizzato un vero e proprio workshop in cui il pubblico ha potuto interagire con gli artisti ed esperti del settore, esplorando domande quali: In che modo il Metaverso sta diventando una nuova frontiera dell’arte? Perché e come si investe su opere d’arte che… “non esistono?”

L’organizzazione di un workshop senz’altro rispondeva al punto cardine che ha portato gli artisti ad immaginare l’esposizione di Roma: Sicuramente, il fine ultimo era anche quello di creare un terreno fertile per la comunità NFT Italiana, per permetterle di crescere e svilupparsi in maniera sostenibile. I risultati sembrano si siano diretti proprio verso la direzione voluta, con un’inaugurazione che ha visto più di 700 visitatori, tra giovani ed esperti in criptovalute, a professionisti dell’arte, collezionisti, curiosi, nonché molteplici giornalisti.

Gli artisti, che hanno dialogato con il pubblico presentando le loro opere, hanno riscontrato una costante curiosità e positività nei confronti delle opere, così lontane dall’offerta artistica tradizionale romana. Forse, il contrasto tra realtà così differente é stato peraltro un punto vincente.

Biennale d’arte di Venezia 2022

Il 21 aprile 2022 a Venezia, in occasione della Biennale d’Arte, è stato presentato uno dei progetti più interessanti di Metaverso, interamente made in Italy ma con obiettivi internazionali: MetaVanity, ovvero il Museo nel Metaverso di Vanity Fair. Un luogo dove conoscere e sperimentare, dove la capacità di raccontare storie viene amplificata, che si pone l’obiettivo di rivoluzionare totalmente il modo di intrattenere, informare e comunicare. Un Metaverso che nasce oggi, ma che ha un futuro innanzitutto a lungo termine. Un futuro di valore e di eccellenza, perché da una parte vuole sostenere i nuovi artisti, i giovani talenti; dall’altra, vuole fare capire a tutti gli attori in gioco, che si tratti di moda, di bellezza, di cinema e di musica, come fare a debuttare in questo mondo meraviglioso, incredibile e di estrema creatività. Quello proposto da MetaVanity sarà uno spazio aperto, condiviso, votato allo scambio esperienziale e alle collaborazioni.

Costruito ispirandosi al Pantheon di Roma, MetaVanity si presenta come un imponente spazio centrale sormontato dalla caratteristica cupola aperta, da cui si può accedere a 12 stanze dedicate a 19 nomi tra i più autorevoli della scena digitale e crypto internazionale: una grande mostra in cui i visitatori potranno muoversi liberamente tra opere e installazioni, vivendo l’arte e non più solo contemplandola, secondo modalità impensabili in un ambiente culturale tradizionale. L’evento ha saputo abbracciare in pieno i valori costitutivi della rivoluzione culturale figlia di questo momento, ospitando alcune delle più straordinarie menti creative di oggi, lasciandole libere di operare nel pieno rispetto della loro storia e diventare la vita di un contenitore che tutto vuole fuorché “contenere”, bensì liberare nell’etere esperienze e dare modo al visitatore di immergersi, vivere e scoprire ciò di cui moltissimi parlano, solo alcuni davvero studiano e purtroppo pochissimi stanno cercando di sostenere.

Art innovation gallery

Art Innovation Gallery, la prima galleria d’arte digitale che non ha una sede fisica e cambia il modo di esporre le opere d’arte. Ispirati a Banksy che espone la sua arte su superfici pubblicamente visibili: è proprio attraverso questa linea guida che Art Innovation pone le basi di un Format che offre agli artisti il contatto diretto con il pubblico. Uno degli obiettivi fondamentali del progetto è porre le condizioni per un mercato dell’arte basato sulla trasparenza e sulla fiducia garantite dalla tecnologia blockchain, grazie alla quale problemi quali la tracciabilità, l’autenticazione, la provenienza e i diritti degli artisti possono essere risolti.

Un mercato decentralizzato, che elimina ogni forma di mediazione oggi esistente fra l’artista e la galleria, e quindi il cliente. Chiunque può investire nell’arte digitale, proprio perché è una nuova frontiera che sta creando valore là dove prima non c’era. Gli NFT e la crypto arte stanno rivoluzionando tutto il settore artistico, offrendo la possibilità di reinterpretare e vedere in ottica diversa diversi settori, compreso quello considerato più tradizionalista delle gallerie d’arte. Art Innovation è la prima Digital Art Gallery fondata con l’obiettivo di cambiare il modo di esporre le opere d’arte grazie a maxi-LED wall itineranti nelle principali città del mondo.

I collezionisti saranno facilitati nelle loro scelte di acquisizione delle opere grazie alla selezione di artisti che credono negli obiettivi di Art Innovation, secondo criteri fondamentali quali solidità di mercato, innovazione e prospettive di crescita. Art Innovation offre un’esperienza ibrida, fisica e virtuale per le strade delle principali città del mondo. La prima tappa Milano, dove decine di NFTs sono stati esposti. Il fulcro dell’evento sono LED wall posizionati nel cuore della città che riprodurranno le opere dei crypto artisti. Ogni opera è accompagnata da un codice QR che conduce gli spettatori al sito Web in cui gli artisti possono vendere i propri Non-Fungible Token.

Istituto Amedeo Modigliani

Il nostro viaggio continua e si fa sempre più entusiasmante e ricco di “crypto” colpi di scena. La realtà di cui parleremo adesso ha davvero qualcosa di straordinario e coinvolge uno dei più importanti istituti d’arte italiani dedicato alla vita di Amedeo Modigliani. Parliamo appunto dell’Istituto Amedeo Modigliani e del progetto “Modigliani NFT Project” nel quale sarò protagonista con una mia collezione inedita dedicata esclusivamente all’Associazione Amedeo Modigliani. Lo scopo del progetto è di sviluppare una vera e propria iniziativa di divulgazione culturale della vita e delle opere dell’artista. L’obbiettivo finale è la creazione della prima raccolta semantica di Amedeo Modigliani, creata con forti connotati digitali.

Bisogna considerare una questione molto importante, al giorno d’oggi il nome e le opere dei grandi artisti del passato stanno lentamente sbiadendo dalla conoscenza delle nuove generazioni. Attraverso questo progetto l’Associazione no profit vuole ancora una volta sostenere la divulgazione e la ricerca delle opere e del pensiero dell’artista Amedeo Modigliani. La raccolta semantica sviluppata alla fine di questo percorso sarà il coronamento di un percorso e raccoglierà incredibili contenuti di Modì: la sua vita, le sue opere, gli artisti che possono averlo influenzato e viceversa, il cambiamento culturale avvenuto grazie ai suoi dipinti e molto altro.

Gli obiettivi

La mission è bidirezionale: portare la tecnologia nell’arte e l’arte stessa alle nuove generazioni. Blockchain, NFT, AI, WEB3 oggi appaiono al mondo dell’arte neologismi appartenenti ad un mondo estraneo. Tra pochi anni l’evoluzione di ognuno di questi nuovi ambiti sarà talmente avanzata ed incorruttibile da non poterne più fare a meno. I linguaggi dell’arte e della tecnologia sono destinati a convivere in un matrimonio inscindibile. Una parte fondamentale del progetto è sicuramente quella che vede l’offerta di alcune opere di Modigliani affiancate da importanti contenuti extra.

Questi drop accompagnano ogni opera presentata con la collezione principale, ed hanno come scopo l’approfondimento dell’opera, del suo contesto storico e delle persone/fatti che circondavano Amedeo o che hanno influenzato i suoi tratti. È un modo per portare all’attenzione dei collezionisti informazioni, reperti storici, documenti e immagini che sono sparsi in 100 anni di storia e molte volte sconosciuti al pubblico, riunendoli in un solo posto in modo ordinato e ponderato. Progetto parallelo che ha suscitato fin da subito forte interesse da parte di artisti del mondo digitale ma non solo, prende il nome di “Le Catalogue Des Mautids” . Quest’iniziativa riunisce lavori a cura di artisti digitali e tradizionali provenienti da tutto il mondo, che attraverso opere dai forti connotati tecnici ed artistici omaggiano l’arte e il nome di Amedeo Modigliani. Sarà creata una collezione dedicata su Blockchain ETH (opensea) dove verranno da noi mintate le opere. Ci saranno anche opere fisiche che saranno vendute ai collezionisti insieme agli NFT digitali. L’opera fa parte di una collezione unica intitolata UNcensurART – Cupydo NFT.

Seattle NFT Museum

Nato il 14 gennaio nel nord-ovest del Pacifico il Seattle NFT Museum, primo museo dedicato all’arte digitale. Fondato dagli imprenditori Jennifer Wong e Peter Hamilton, il museo ospita opere di artisti influenti, collezioni ambite e nuove coniazioni.

La visione del Seattle NFT Museum è quella di creare una piattaforma fisica che dia spazio all’immaginazione degli artisti e dei creatori NFT, aiutando a confermare la città di Seattle come destinazione culturale e tecnologica globale. Collezionismo, sport e arte sono le tre principali categorie di vendite di NFT al centro delle mostre del Seattle NFT Museum: uno spazio per artisti, creatori, proprietari di IP e collezionisti per mostrare le proprie opere digitali in un ambiente fisico altamente contestuale. Il museo propone eventi che spaziano da mostre educative a pezzi ambiti, e presto sarà anche disponibile per ospitare eventi dal vivo.

La particolarità del museo, situato nel cuore del vivace quartiere di Belltown è il primo a concentrarsi esclusivamente sull’arte NFT, l’obiettivo è il voler esporre arte digitale in uno spazio fisico, evidenziando come la fisicità sia comunque cruciale per capire, riflettere e avvicinarsi meglio al fenomeno. Le opere esposte nelle sale derivano da prestiti effettuati dagli artisti o dai proprietari e vengono mostrate su display ad altissima risoluzione così da rendere l’esperienza della visita più immersiva possibile.
Al fine di essere un ampio contenitore volto a intercettare quante più voci possibili sul tema NFT, il museo promuove anche una Call for Art! rivolta ad artisti, curatori, galleristi e operatori del settore che vogliano interagire con l’istituzione, una idea inclusiva che coinvolge il territorio nella vita del museo.

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